Mi continuo a rigirare nel letto da ormai una ventina di minuti ma proprio non riesco a riprendere a dormire, scendo dal letto e vado alla scrivania per prendere la bottiglia che avevo lasciato lì sopra ieri sera e bevo per poi riposarla e andarmi a sedere sulla cassapanca dalla finestra. Prendo uno dei cuscini che sono a terra e me lo metto dietro la schiena, mi tiro le gambe contro al petto e vi appoggio la testa guardando fuori dalla finestra.
Sta piovendo ormai da diverse ore e ogni tanto si sentono, in lontananza, dei tuoni e si vedono anche dei lampi ma non credo di essermi svegliata per questo motivo.. forse perché mi sono addormentata troppo presto? Fatto sta che ora non riesco più a dormire e stare nel letto a girarmi continuamente è inutile.
«Ivy?» sussurra Max con voce roca
«Sono qui»
Il ragazzo dal braccio tatuato si alza dal letto e si viene a sedere davanti a me sulla cassapanca, «Che succede? Hai avuto un incubo?»
«Troppi pensieri.. credo» mormoro continuando a guardare fuori dalla finestra la pioggia che cade
«Che ore sono?»
«Saranno le tre o le quattro credo» mi risponde lui «Vuoi provare a dormire?»
Nego e rimango nella mia posizione stringendo di più le gambe al petto per il freddo, Max si alza e dopo aver frugato nell'armadio aperto mi passa una felpa che metto immediatamente mormorando un flebile grazie.
Dopo non so quanti minuti passati in silenzio lui va in bagno e io finalmente mi decido ad alzarmi dalla cassapanca andando nel letto anche perché il mio culo stava diventando quadrato.
«Comunque volevo chiederti scusa per non averti detto dell'udienza» mormoro quando Max si sdraia vicino a me e io poggio la testa sul suo petto mentre lui mi circonda le spalle con il braccio stringendomi a sé
«Non devi»
«Invece si» insisto «Riguardava anche te in un certo senso.. ho provato a dirtelo diverse volte ma non ci sono riuscita..»
«L'udienza non è andata come si aspettavano.. come mi aspettavo» dico prendendo poi un respiro profondo «La giuria ha rinviato il giudizio e ha richiesto un'analisi psichiatrica»
«Nessuna cauzione o libertà vigilata? Cazzo ma ci potevi rimanere secca!» borbotta cercando di non alzare la voce «Condannano persone per piccoli furti e non lei che tra un po' ti ammazza, incredibile!»
«Ei calmo»
«Calmo un cazzo, poi si domandano perché dicono che le giurie sono corrotte o i giudici» ringhia a bassa voce «Come ho fatto a stare con una persona così?»
«Se non lo sai tu..»
«All'inizio non era così..» mormora
«Tutti all'inizio sono diversi» ribatto chiudendo gli occhi «Poi per un motivo o per un altro cambiano»
«Sembra che parli per esperienza»
«Perché è così ma non ho voglia di parlarne.. fa parte del passato»
Mi sistemo meglio sotto alle coperte e mi addormento con Maximilian che mi accarezza, con un movimento lento, la schiena.
***
«Sono le tre passate ma quanto dormono 'sti due?» si lamenta qualcuno
«Se non gli leva le mani di dosso lo sotterro vivo» borbotta un'altra persona, suppongo Isaac
Mi giro su un fianco e nascondo la testa sotto al cuscino cercando di ignorare le due voci ma le due persone che sono entrate nella mia camera invece di andarsene iniziano a fare casino obbligandomi ad aprire gli occhi.
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Unbearable 2
Romance→sequel di Unbearable, si consiglia la sua lettura per avere una migliore comprensione← Sono passati un paio di mesi dall'inizio delle lezioni alla UCLA e Ivy ha fatto amicizia solo con un'altra persona oltre che con la sua coinquilina e a parer su...