Chapter 45: ily

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*Dai Jack, ti prego* lo imploro *Dammi una mano*

*Una Parker che implora? Questa si che mi è nuova!*

*Johnson!*

*Va bene, va bene* dice lui e io sospiro di sollievo *Ci manca ancora un'oretta prima di arrivare al campus*

*Mi serve comunque la chiave per entrare lo sai vero?*

*Guarda sotto la sedia che c'è sul portico, in teoria dovrebbe essere lì se no controlla sotto i due vasi che ci sono* mi dice, lo ringrazio e gli prometto che gli farò una torta per sdebitarmi *Qualunque torta io voglia?*

*Si*

*Adoro! Devo andare il tuo ragazzo mi sta guardando male dai primi posti*

*Ciao J*

*Ciao Parker*

Entro in camera e mi trovo davanti Miley intenta a cambiarsi.

«Che fai? Entri o stai lì a prendere polvere?» mi chiede con un sopracciglio alzato

Chiudo la porta e poso il borsone sul letto, mi tolgo il giubbotto e dopo essermi cambiata la maglietta mi metto una felpa.

«Uhm... volevo chiederti scusa» dico fissandomi le mani «Non dovevo trattarti così male quando tu stavi solo cercando di aiutare»

«Rimango dell'idea che dobbiate scopare più spesso, magari smettete di litigare» dice lei ridendo, alzo lo sguardo su Miley e scoppio a ridere pure io prima di abbracciarla «Sono seria, scopate»

«Che ne sai che non lo facciamo già?»

«La la la! Non ti sento!» urla lei tappandosi le orecchie «Io non lo voglio sapere! È pur sempre il mio migliore amico!»

Scoppio nuovamente a ridere e lei mi schiaffeggia le braccia per farmi smettere, «Sono seria, non lo voglio sapere se scopate»

«Ma hai appena... lasciamo stare»

«Comunque devo andare, ci vediamo dopo» le dico correndo fuori dalla stanza diretta alla confraternita

Maximilian's Pov

«Stavi parlando con Ivy?» chiedo a Jack dopo essermi seduto vicino a lui sul pullman

«Forse»

«Jack» borbotto guardandolo male

«Si, era lei»

«Non ti dirò cosa ci siamo detti, scordatelo» aggiunge poco dopo e io sbuffo, non gli avrei chiesto di dirmi cosa gli ha detto.. okay, forse lo avrei fatto.. «Sono sicuro che qualunque cosa sia successa tra voi due la risolverete»


Appena entrati in casa la prima cosa a cui penso è di rintanarmi in camera per dormire o almeno provarci essendo che praticamente non dormo da quando ho discusso con Ivy, l'ho sempre detto che questa ragazza mi ha fottuto il cervello e questa ne è la dimostrazione.

Apro la porta della stanza e tutto mi sembra come l'ho lasciato quattro giorni fa, poso il borsone a terra e quando sto per mettermi sul letto noto un particolare a cui prima non avevo fatto caso: qualcuno sta dormendo nel mio letto e quel qualcuno lo conosco fin troppo bene.

Cosa ci fa lei qui?

Mi siedo sul letto e le poso una mano sulla spalla scuotendola piano per farla svegliare poi mi ricordo con chi ho a che fare e le do uno scossone forte.

«Ma dico sei scemo?!» sbotta lei girandosi a guardarmi con quei suoi due grandi occhi nocciola che mi fanno letteralmente impazzire

«Perché sei qui?» le chiedo cercando di non sembrare troppo brusco ma continuo a ripensare al fatto che non mi abbia detto che tornava a casa e per quale motivo

Ivy si mette a sedere ma rimane in silenzio fissandosi le caviglie e questa cosa mi manda in bestia, perché è venuta qui se poi sarebbe rimasta in silenzio?

«Non parli?» le chiedo acidamente e mi maledico mentalmente perché so che sto esagerando ma non posso farne a meno di essere così «Perché venire qui se poi stai in silenzio?»

«Vuoi parlarmi cazzo?» sbotto alzando la voce, sto per aggiungere altro ma lei alza lo sguardo puntandolo nel mio e le parole mi muoiono in bocca

«Io..» mormora «Forse ho sbagliato a venire qui»

Scende dal letto, fa il giro e quando mi è abbastanza vicina le afferro il polso impedendole di andarsene consapevole del fatto che se fosse uscita da quella porta non l'avrei più rivista.

«Ora parliamo.» borbotto tirandola indietro

«Lasciami il polso» sibila e con uno strattone si libera dalla mia presa, si risiede sul letto ma lontana da me e io sospiro

«Perché non me l'hai detto?» le chiedo

«E tu perché non me l'hai detto?» chiede di rimando lei incrociando le braccia al petto

«Credevo di averti già detto che non si risponde ad una domanda con un'altra domanda o sbaglio?»

«Credevo di averti già detto che io faccio che cazzo mi pare o sbaglio?»

«Ivy ma possiamo parlare come due persone normali o dobbiamo continuare così in eterno?» sbotto passandomi una mano nei capelli tirandoli leggermente «Che cazzo!»

«Ivy per piacere» la supplico «Parlami»

«Perché devo sempre iniziare io a parlare? Inizia tu.»

Alzo gli occhi al cielo ma la accontento, «Te l'avrei detto lo stesso giorno in cui tu lo hai scoperto» le dico cercando di prenderle le mani ma lei si rifiuta così ci rinuncio e le appoggio sulle gambe «Ero venuto in mensa per quello, te l'avrei detto mentre ti accompagnavo in camera»

«Vee» sussurro «Dì qualcosa»

«Cosa dovrei dirti? Che mi sento una grandissima deficiente perché ogni volta che litighiamo è perché io non riesco ad avere una cazzo di conversazione normale senza che finisca in una discussione?»

«Non sempre è per colpa tua e lo sai, anche io ci metto del mio»

«Le ultime da chi sono partite? Dallo spirito santo? No, da me e dalla mia fottuta paranoia!» esclama alzandosi in piedi e iniziando a camminare per la stanza «Sei il primo ragazzo di cui mi fido dopo quello che è successo con quel coglione di Conor e con Darius e mi sembra di star commettendo uno sbaglio dietro l'altro!»

Mi metto davanti a lei e faccio intrecciare le nostre mani, «Vee» mormoro cercando il suo sguardo ma lei continua a guardare il pavimento «Guardami piccola»

Titubante lei alza lo sguardo e con rammarico noto che sta piangendo, sono un grandissimo deficiente, «Non stai commettendo nessun errore, Vee» le dico posando le mani sulle sue guance per toglierle le lacrime «Dobbiamo solo lavorare sulle conversazioni, su come ci rivolgiamo tra di noi»

Lei annuisce e mi abbraccia, «È tutta colpa mia» sussurra nascondendo la faccia nel mio petto

«No, smettila di dirlo»

«Invece si!» ribatte staccandosi malamente da me «Sono io il problema!»

«Lo vuoi capire che ti amo indipendentemente da tutti i casini che sono successi? Cazzo, ti amo

L'ho detto davvero a voce alta?

«Tu.. cosa?» chiede confusa

«Io.. ahm..»

«Davvero?» sussurra come se da un momento all'altro io possa rimangiarmi quello che ho detto

«Si» sussurro avvicinandomi a lei «Ti amo fottutamente tanto Vee»

Unbearable 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora