Parte 4

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"Pronto? -Allyson? Allyson non è con me, io sono da Bryan! -Bryan l'ultima volta che hai visto Allyson quando è stato?" Chiede Aaron al moro.

"Quando se n'è andata dal ristorante, perché? È successo qualcosa?" E mi guarda fisso negli occhi come per dirmi di stare tranquilla.

"Non si trova Bryan. -Vedete di trovarla perché vi faccio male vi sto avvisando". 

"-Sì. Fate le persone serie, torno domani sera e quando varco la porta voglio vederla sana e salva perché altrimenti ve la faccio pagare, cara. Mia sorella deve esser trovata. -ok ciao." Chiude la telefonata.

"Tu stasera dormi con me sappilo." Dice con fare autoritario. Ok sta prendendo il sopravvento il tipo, non ha capito che comando io la mia vita, non permetterò più a nessuno di comandarmi.

"E se non volessi?" Dico con aria di sfida. Deve capire. Anzi deve INIZIARE a capire che da oggi comando io.

"Ti obbligherei, tanto un obbligo in più o uno in meno può mai fare la differenza?..." Chiede inarcando un sopracciglio come segno di sfida. No, ma io ti disintegro.

"Non mi obblighi. Sappi che ciò che faccio, lo faccio solo quando e se voglio. Ricordalo per il resto della tua vita, caro." Dico alzandomi e sussultando un attimo per questo maledetto ginocchio.

"Dove dormirete, ragazzi?..." Chiede Bryan dopo un eternità che è stato zitto.. Ecco, questo non l'ho pianificato ancora.

"Non saprei, penso in hotel!" Risponde Aaron, io sto pensando al tutto. Oddio che vita di merda, ma non in modo categorico; mi è proprio capitata una vita orrenda.

"Aaron chi sono i nostri genitori?..." Chiedo di getto.

"Non lo so, ma lo scoprirò presto, è da quando ho scoperto di noi due che sto cercando in tutti i modi di capire come cercarli..." dice pensieroso.

"Dormite qui, ho due matrimoniali. Non mancano i posti in questa casa." Dice il moro ridendo e accarezzandomi la mano.

"Io dormo sul divano." Dico seria.

"Tu dormi con me." Impazzito. Sì, questa situazione l'ha fatto impazzire, non che prima fosse una persona sana mentalmente, però questa situazione l'ha reso ancor più problematico. È una delle cose da mettere in promemoria e dirglielo.

"Non esiste!" Dico seria. E ho il volto sconvolto. Ma ci è o ci fa?

"Te lo dico io." Dice con le lacrime agli occhi. Aaron ma che fai, piangi?... Oh nonono, non va bene.

"Aaron hai fumato qualcosa prima di venire qui?" Dico seria e sbigottita.

"No perché?" Abbassa immediatamente la testa.

"Aaron perché piangi?!" Chiedo con un filo di voce.

"Perché mi stai uccidendo, sono anni, e ora, dopo stasera mi hai ucciso." Dice mentre gli scorre una lacrima sul viso, io??...

"Io?" Apice della follia? Toccato!

"Tu."

"Sei pazzo, sappi che sei pazzo." Dico muovendo la testa da destra a sinistra facendo segno di no.

"Non dovevi entrare in quella casa. Mentre loro ti devastavano, morivo piano piano, come se fossi in agonia, quando stasera, dopo anni, ho sfiorato la tua coscia, lo facevo quando eri piccola per calmarti, e ti sei agitata, quasi spaventata, mi hai ammazzato, colpo finale, colpo fatale." Dice guardando un punto indefinito della stanza.

"Ho avuto paura." Strillo. Eh vorrebbe scaricare la colpa su di me?

"Lo- lo so." Dice piano.

"Non sai un cazzo." Sono partita. Sto gridando come se non ci fosse un domani, come se mi stessi per liberare da ogni male subito in tutti questi anni.

Allyson dal cuore di ghiaccio.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora