Parte 21

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Pov's Aaron.

Sono arrivato. Ho scaricato quasi tutta la rabbia, no ok scherzo, mi sono calmato ma ho la rabbia ancora che mi scorre nelle vene.

"Tu! Tu non sei normale! Ti rendi conto di come cazzo corri? Ti rendi conto che fai preoccupare le persone dal momento che tu esci di casa lasciando il telefono sul tavolo e andandotene facendo "sculettare" l'auto? Manco fossi ad una gara Aaron!" Grida come una persona che ha perso il senno. Ha scimmiottato la parola sculettare. Se solo sapessi che faccio le gare non parleresti così marmocchia, anzi, vorresti venire dietro di me ogni volta che ne avrei una.

"La gara era tra me e me. Bryan c'è da fare benzina, non avevo dietro la carta altrimenti te la facevo." Dico neutrale.

"Tranquillo Brò, non è un problema lo sai." Dice guardandomi così intensamente.

"La gara te la faccio fare io testa calda che non sei altro! La gara, Allyson prende Aaron e lo massacra di botte, idiota!" Sta perdendo le staffe lo so. Lo percepisco dal tono di voce che sta adoperando.

"Allyson credimi, quello infuriato tra me e te dovrei essere io non tu, spero tu sia consapevole di questo." Lo dico con tono indecifrato.

"Ma tu lo capisci Aaron? Lo capisci che hai messo in pericolo la tua stessa vita e quella degli altri? Ti rendi conto che tu non fai gare da poter dire sono in grado di fare ciò che faccio? Per una buona volta Aaron pensa a chi ti circonda e non a te stesso. Capirai cosa significa diamine." Piange mentre lo grida.

"Sì ok." La liquido in due secondi.

"Aaron.." Bryan no, ne posso soffrire una alla volta di ramanzina.

"Bryan.." Dico annoiato.

"Aaron." Mi ammonisce. Sto in silenzio, non ho voglia di guastarmi la serata.

Bryan mette in tavola l'ordine che ho fatto senza il mio pasto e davanti mi mette un menù esagerato.

"Ecco perché ordino ogni volta più cose, ci può essere qualcuno che ha ancora fame, oppure, in questo caso, qualcuno che per rabbia può non far l'ordine della sua cena. Ti do un consiglio, vedi di mangiare ciò che hai lì e non fare il bambino, c'è gente che ha aspettato il tuo ritorno per mangiare." Mentre dice l'ultima parte con la testa indica Allyson che sta ancora piangendo.

Alzo la sedia e la sposto di qualche millimetro verso di lei, in modo tale da non farmi scoprire, fino a che non sono vicino a lei e poggio i gomiti sul tavolo con il mento appoggiato alle mani rivolto verso lei. Alza gli occhi e mi fissa.

"Marmocchia, non mangi?" Dico attento al tono di voce per far sì che non si incazzi ancora.

"Sono problemi tuoi? Non credo, dal momento che non ti curi di come stanno le persone." Ei baby così mi pugnali.

"Sì, tutto ciò che riguarda te è un mio problema." Dico serio.

"Solo quando ti conviene però." Sputa acida.

"Allyson alzati solo un istante." Lampo di genio.

"No!" Dice ovvia.

"Ally per favore, solo un istante." Dico serio. Si alza.

Mi alzo, la prendo per le gambe e la metto in spalla mo dì sacco di patate.

"Aaron mettimi giù. Ora!" Grida, Bryan sta ridendo come un bambino. Lo guardo e gli faccio segno di salire con me. La porto fino in camera  e la butto sul letto buttandomici sopra per far sì che non scappi.

"Aaron!" Grida disperata.

"Ora devi stare un attimo in silenzio marmocchia, parlo io. Nessuna obiezione." Dico inarcando il sopracciglio facendo l'occhiolino. Lei mi fissa e io inizio.

Allyson dal cuore di ghiaccio.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora