"Alex, Alex svegliati, è da tre ore che ti chiamo".
"Ancora cinque minuti".
"Tra meno di due ore hai il volo e ti devi ancora lavare e vestire".
"Ok ok" rispondo con la voce da zombie.
"Ti aspetto giù in cucina, intanto scendo le valigie".
Dopo altri cinque minuti passati sotto le coperte decido che è arrivato il momento di alzarmi.
Dopo una doccia veloce e dopo essermi lavata i denti metto un pó di mascara, adoro come fa risaltare l'azzurro dei miei occhi e come si abbina ai miei capelli corvini.
Dopo essermi truccata scelgo cosa mettere, indosso i miei adorati skinny jeans leggermente strappati con gli stivaletti neri ed una semplice canottiera bordeaux alla quale abbineró il mio fidato giubbotto di pelle.
Guardo l'orologio e vedo che sono già le otto, cazzo, devo sbrigarmi. Devo ammettere che la festa di ieri sera non sia stata proprio una brillante idea perché ora sono completamente rincoglionita.
Prendo le sigarette ed il telefono dalla scrivania e scendo in cucina.
"Buongiorno Alice" urlo, se vi state chiedendo chi è Alice vi risponderò subito dicendovi che è mia zia , tranquilli i miei non sono morti o cose del genere, mi hanno semplicemente ripudiato come figlia perché con i miei tatuaggi ed il mio stile di vita ribelle sono considerata una minaccia per la loro reputazione, soprattutto per quella di mio padre dato che è il pastore della cittadina nella quale vivevo prima di trasferirmi con mia zia.
"Buongiorno tesoro" risponde con fare allegro "ti ho preparato i pancakes con la nutella come saluto".
"Grazie mille, sei la mia zia preferita" dico ridendo.
"Certo, anche perché sono l'unica zia che possiedi" risponde quasi offesa.
Io adoro mia zia, per me è sempre stata come una migliore amica.
"Comunque sbrigati che dobbiamo andare".
Detto questo divoro la mia colazione e ci precipitiamo in macchina verso l'aeroporto.
CIAO A TUTTI :) QUESTO È IL PRIMO LIBRO CHE SCRIVO SPERO VI PIACCIA ANCHE SE IL PRIMO CAPITOLO È UN PÓ CORTO.
SPERO DI RIUSCIRE A PUBBLICARE GLI ALTRI CAPITOLI IL PRIMA POSSIBILE.