Capitolo 12

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A prima ora avrei avuto storia quindi sarei dovuta essere con Harry, ma lui non venne.

Oggi mi ha ignorato per tutto il giorno , infatti non ci siamo scambiati nemmeno un ciao. Strano, pensavo che quel giorno dopo la festa passato inisieme ci avrebbe avvicinati ma evidentemente mi sbagliavo.

Durante il pranzo Harry non c'era, chissà che era successo. Curiosa chiesi a Louis ma lui non ne aveva idea.

Mentre tornavo al dormitorio lo vidi seduto su un muretto che fumava ,così mi avvicinai e gli dissi " Harry, ciao" con un sorriso. Mi rispose con un cenno della testa senza dire niente.

"Oggi non ti ho visto per tutto il giorno e mi ero un pó preoccupata".

Mi guardò e disse "oggi l'allenamento è anticipato, la lezione sarà verso le quattro" e dopo averlo detto se ne andò senza salutarmi ne niente.

Oh ma che vada a quel paese, io sono Alex Parker non mi frega niente di nessuno ben che meno di lui quindi che si fotta. Vuole fare lo stronzo? Bene,io so essere cento volte più stronza di lui, di certo non mi sarei fatta mettere i piedi in testa.

********************

La palestra dove si tenevano le lezione di boxe era piuttosto lontana dal mio dormitorio quindi decisi di scendere presto.

Arrivai in anticipo ed ovviamente la palestra era ancora vuota cosi andai a cambiarmi negli spogliatoi.

Dopo essermi preparata sentii dei rumori provenienti dalla sala e quando uscii trovai Harry che sistemava delle cose.

"Hei" dissi.

Si girò di scatto "cazzo Alex, mi hai fatto venire un infarto, pensavo che la palestra fosse vuota".

Ridendo dissi "scusa, sono arrivata in anticipo, hai bisogno d'aiuto? ".

Stava per rispondermi ma poi si bloccò sentendo il telefono squillare "pronto Louis".

"Si sono in palestra".

"Come non vieni? ".

"No c'è pure Alex" "sei un coglione" "okok" e chiuse la chiamata.

"Mi sa che non verrà nessuno" disse.

"Perché? " chiesi.

"Perché sta arrivando una specie di ciclone o una cazzata del genere ed hanno detto di non uscire e di tornare a casa, quindi sbrigati a prendere le cose che ti riaccompagno al dormitorio".

"Okok".

Uscimmo dalla palestra. Fuori diluviava. Ci infilammo velocemente in macchina e dopo essere entrati dissi " odio la pioggia".

"Be piccola siamo a Londra, faresti meglio ad abituarti". Accese la macchina e partimmo.

La pioggia ed il vento erano fortissimi. Furoi dal finestrino non si vedeva niente. Fortunatamente arrivammo al dormitorio sani e salvi.

"Arrivati" disse Harry.

"Grazie" e nel preciso momento in cui lo dissi nel cielo scoppiò un tuono che mi fece saltare in aria.

"Harry e meglio se perora vieni al dormitorio con me, è troppo pericoloso" dissi.

"No tranquilla sono solo due goccie" ed un altro tuono scoppiò.

"Avanti Harry, la confraternita è lontana".

Sbuffando disse "ok ,va bene".

Dopo aver posteggiato la macchina entrammo nella struttura ed iniziammo a salire le scale.

"Ma a che piano stai?"chiese Harry.

"All'ultimo".

'COME!!!!!?".

"Shhhh Harry , fai piano che se ci scoprono ci uccidono". Ovviamente c'era la regola che i ragazzi non potevano entrare nei dormitori femminili. Che palle questi college.

Harry arrivò sul pianerottolo con il fiatone.

"Mi dispiace per te che devi farti ogni giorno queste scale" disse.

"Mm, dopo un po ci si fa l'abitudine".

Appena aprii la porta mi ricordai che non avevo sistemato la stanza, quindi la richiusi di botto.

"Che succede?"chiese Harry.

"Emm , ho dimenticato di sistemare la stanza".

"Ma figurati" e dicendolo mi spostò aprendo la stanza.

"HARRY ASPETTA" ma proprio mentre lo dicevo sollevò un paio di mutandine da terra.

"Uh carine queste" disse con un ghigno malizioso.

Gliele strappai subito di mano " te l'avevo detto che non avevo sistemato" dissi con la voce seccata.

"Be a me non dispiace".

"Spero che il tempo migliori in fretta così te ne potrai andare" dissi.

"Sbaglio o sei stata tu ad invitarmi qui?".

"Be , si , ma me ne sono già pentita"

Ovviamente il tempo non fece che peggiorare.

"Penso che dovrò passare la notte qui" disse il riccio fin troppo felice per i miei gusti.

"Già purtroppo penso tu abbia ragione" risposi sbuffando.

"Alex ho fame" disse il bambino piagnucolando.

"FAME! FAME! COME CAZZO È POSSIBILE CHE HAI ANCORA FAME, TI SEI MANGIATO TUTTE LE MIE MERENDINE".

"Ti prego" fece il labbruccio.

"Sei proprio un bambino" e dopo averlo detto gli lanciai un pacco di patatine.

Presi il pigiama e mi andai a cambiare in bagno. Il mio pigiama era composto da una semplice canottiera nera con dei pantaloncini grigi.

Quando tornai in camera lo trovai in boxer che si sistemava sotto le coperte. Quando mi vide mi fece segno con la mano di sdraiarmi accanto a lui.

"Sei nel mio posto" dissi " io dormo a lato muro".

"Okok".

"Allora, che aspetti levati".

"Devi scavalcarmi".

"Come? ".

"Dai su hai capito, non fare la bambina e muoviti". Sbuffando mi misi a cavalcioni su di lui per superarlo ma ovviamente lui mi tenne ferma immobile senza farmi muovere.

"Ecco perché non volevo farlo, perché sapevo che avresti fatto il coglione".

"L'altra volta quando mi hai baciato eravamo nella stessa posizione" disse.

Sbuffando dissi " e allora?".

"E allora niente, volevo solo ricordartelo".

Finalmente lasciò la presa e mi permise di stendermi sotto le coperte.

Sentivo che faceva rumose così gli chiesi "ma che cavolo stai facendo?".

"Non riesco a spegnere questa dannata luce" rispose.

Scoppiai a ridere.

"Cos'hai da ridere?".

"Sei buffo, comunque è quel pulsante".

Finalmente riuscì a spegnere la luce.

Dopo cinque minuti di silenzio dissi "Harry leva quella mano dalla mia coscia o te la taglio".

"Shhh zitta e dormi".

"Coglione".

Ovviamente non levò la mano e dopo poco mi addormentai.


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