Pensai mille modi su come annullare l'accordo,dato che una semplice e banale scusa non sarebbe bastata, e me ne venne in mente una che lo avrebbe fatto rimanere di sasso.
Lo avrei battuto al suo stesso gioco. Mentre pensavo a questa che più che essere un'uscita dall'accordo sembrava una vendetta, lo vidi venire dritto verso di me sorridendomi capendo già le sue intenzioni.
"Parker"mi salutò con un cenno della testa.
"Styles"ricambiai il saluto.
"Allora che vogliamo fare?"chiese malizioso.
"Non ti sei divertito già abbastanza con quella ochetta di prima?".
"Wowowo, aspetta un secondo non dirmi che sei gelosa".
"Se lo pensi sei davvero un coglione senza speranze Styles"cercai di andarmene ma lui mi si paró davanti.
"Allora ho ragione,sei proprio gelosa"disse sogghignando.
Sbuffai cercando di nuovo di andarmene. "Tu non vai da nessuna parte stasera piccola"il suo alito puzzava decisamente di alcool.
"Quanto hai bevuto Harry?".
"Cos'è, adesso vuoi farmi la ramanzina quando forse tu hai bevuto più di me?".
"Sei proprio un coglione" e lo spinsi con tutta la forza che avevo facendolo indietreggiare.
Camminavo in direzione dell'uscita quando lo sentii dire "dove stai andando?".
"Non sono affari tuoi"risposi bruscamente.
"E il nostro accordo?".
Mi girai tornando indietro da lui e fissandolo negli occhi con un sorriso soddisfatto gli dissi "non c'è nessun accordo,pensi davvero che sarei venuta a letto con te?"e dopo averlo detto ed aver visto la reazione che mi aspettavo me ne andai fiera di me. Colpito e affondato. Uno a zero per Alex. Voleva la guerra? E che guerra sia.
HARRY POV.
Che gran bastarda.
Risi tra me e me pensando che lei era proprio come me, mi aveva illuso.
Aveva fatto esattamente il mio stesso gioco. Voleva farmi cadere nella sua trappola ed io ci sono cascato come un pesce.
Se la ragazza pensava di potermi battere sul mio territorio si sbagliava di grosso. Da oggi sarà guerra aperta.
Bene Alex, preparati, in guerra tutto è lecito.
ALEX POV.
Appena tornata in stanza mi buttai nel letto senza nemmeno struccarmi o mettere il pigiama.
Crollai quasi subito proprio come un sasso.
Il risveglio fu quasi traumatico.
Non dormivo così tanto da mesi. Erano le quattro del pomeriggio quando mi svegliai. Questo college mi sta letteralmente distruggendo.
Dopo aver parlato al telefono con mia zia mi catapultai sotto la doccia cercando di risvegliarmi un po.
Mi stavo lavando i denti quando ricevetti un messaggio che mi rallegró la mattina o meglio,il pomeriggio.
-ti andrebbe di prendere qualcosa oggi pomeriggio insieme?
NATE-certo, dove e a che ora?
-facciamo da billy's per le 17.30?
-perfetto.
-allora a dopo ;)
-a dopo :)
Erano gia le cinque meno dieci, così infilai un vestitino morbido grigio di lanina con i collant neri velati,gli stivaletti neri e la giacca in pelle aggiungendo anche un cappellino grigio scuro.
Infilai velocemente le cose nella borsa e dopo aver applicato un po di mascara mi incamminai verso il bar.
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"Due cioccolate calde e due fette di torta al cioccolato"disse Nate alla cameriera guardandolo come in contemplazione.
Dopo che se ne andò dissi "mi sa che hai una ammiratrice".
Sorrise cambiando argomento "com'è andara ieri la festa?".
"In realtà niente di che".
"Mh, capito".
Restammo in quel bar seduti a parlare per circa un'ora e mezza.
"Io quella di storia la odio la vorrei ucc......."fui interrotta dallo squillare del telefono, vedendo il nome sul display capii che sarebbe dovuta essere una chiamata privata. "Nate, scusami un attimo, rispondo e torno".
"Ok".
Uscii dal bar per rispondere.
"Pronto"dissi.
"Eccola la mia lottatrice preferita".
"Jake"risposi felice. Jake era il mio diciamo 'allenatore' nonché, ehm come si può dire, vabbé senza fare molti giri di parole ci andavo a letto insieme. Si occupava di procurarmi incontri di boxe, ehm clandestini.
"Allora Alex, sono al Londra per qualche giorno e ho da proporti qualcosa di molto interessante,che dici?".
"Dimmi il posto e l'ora".
"Vedo che non sei cambiata".
"Perché dovrei? "chiesi.
Lo sentii ridere dal telefono"ora ti mando indirizzo e ora,ci vediamo li"e chiuse la chiamata.
Tornai da Nate inventandomi una scusa su chi fosse al telefono. Di certo non gli avrei mai detto che facevo incontri di boxe illegali.
Stavamo pagando il conto quando un messaggio arrivò.
-al Must club alle 00.30 puntuale -JAKE.
Dopo essermi salutata con Nate tornai al dormitorio.
Passai la serata con Emily vedendo una commedia e mangiando schifezze.
Verso le 23.00 tornai in camera dicendole che ero stanca.
Misi tutto l'occorrente in un borsone e mi incamminai in direzione del posto in cui si sarebbe svolto l'incontro.
Per arrivarci presi un taxi.
Questo locale si trovava in una zona di Londra che non conoscevo, di sicuro non è una bella zona dato che quando ho detto la via al taxista mi ha guardato come per dire 'spero tu stia scherzando'. Ma io sono Alex Parker, non ho paura di niente.
