Capitolo 22

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Il locale era pieno di gente per lo più ubriaca che aveva già iniziato a fare scommesse.

Tra la folla intravidi Jake, così lo raggiunsi.

"Eccola la mia lottatrice"disse venendo ad abbracciarmi.

"Ciao Jake"dissi ricambiando il saluto.

"Ti vedo in forma. Ti sei allenata qui a Londra?".

"Si".

"Bene,seguimi ti mostro il camerino".

Mi portò in una stanza non troppo grande e dopo avermi fatto sistemare il borsone disse "visto che non ti hanno mai visto combattere e visto che non si fidano di me preferiscono farti incominciare con dei piccoli incontri e se sarai all'altezza, cosa che accadrà senza alcun dubbio, inizierai gli incontri di livelli più alti".

"Oh ma andiamo Jake, davvero mi dovrò sfidare con dei principianti? ".

"Accontentati per il momento".

Sbuffando risposi "ok".

"Perfetto ti voglio pronta sul ring tra 10 minuti" e se ne andò lasciandomi un veloce bacio sulla fronte.

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Ovviamente l'incontro fu una passeggiata. Credo di averlo messo a terra in meno di un minuto.

Tornai nel camerino per andarmi a sciacquare dal sudore e da alcune goccioline di sangue che avevo sul viso.

Mi abbasai sul lavandino e quando alzai la testa guardando allo specchio vidi Harry appoggiato alla porta.

"Che cazzo ci fai qua"dissi.

"Che cazzo ci fai tu qua"ribatté.

"Be, non sono cazzi tuoi coglione"risposi iniziando a sistemare le mie cose nel borsone.

"Sai, questi non sono posti molto adatti a una ragazza"

"Già, infatti mi chiedo ancora cosa ci faccia tu qui".

"Vedo che oggi sei di cattivo umore".

"Quando ci sei tu sono sempre di cattivo umore".

"Lo prenderò come un complimento".

"Fai come ti pare".

"Sai, sei davvero stronza"disse.

"Lo prenderò come un complimento"risposi imitandolo.

"Forse dovrei metterti a tacere una volta per tutte"disse cercando di intimorirmi avvicinandosi.

Mi avvicinai anche io sostenendo il suo sguardo "oh, che paura, sto tremando".

La tensione in quella stanza era fortissima, sapevo che da li a poco sarebbe scoppiata una guerra.

Per fortuna fummo interrotti da Jake che mi consegnò i soldi della vincita dell'incontro.

Dopo averli presi ed averlo ringraziato andai dritta verso il bar ordinando un birra.

Stetti li seduta per un po di tempo ma poi un gran baccano proveniente dalla stanza degli icontri attirò la mia attenzione.

Sul ring c'era Harry che lottava contro uno che in confronto a lui era il triplo,ma questo non impedì lo stesso ad Harry di metterlo al tappeto.

Dopo aver proclamato il vincitore lo vidi dirigersi verso gli spogliatoi così tornai al bar.

Dopo l'ultimo incontro il locale si era svuotato alla velocità della luce.

Ero ancora seduta al bancone quando senti una mano poggiarsi sul mio fianco ed una voce dirmi "cosa ci fai qui dolcezza?".

Mi girai fulminandolo con lo sguardo e dicendogli "ti conviene levarmi quella mano di dosso se non vuoi finire in ospedale con tutte le dita rotte".

"Aggressiva la bambolina,mi piacciano le ragazze toste"disse squadrandomi e leccandosi il labbro inferiore. Senza pensarci tanto scesi dallo sgabbello e gli diedi un pugno dritto sulla guancia.

"Brutta troia" urló facendomi incazzare ancora di più. Mi ci stavo per avventare nuovamente addosso quando fui bloccata da Harry che guardò l'uomo e gli disse "faresti meglio a darle retta la prossima volta" e dopo averlo detto mi prese e portò fuori dal locale.

"Sei sempre in mezzo alle palle"dissi spingendolo.

"Ma che cazzo di problemi hai?".

"Sei tu il mio problema Harry. Nessuno aveva chiesto il tuo aiuto" e dopo averglielo urlato in faccia inizia a camminare.

"Dove pensi di andare a quest'ora della notte da sola,me lo spieghi?".

Lo ignorai.

"Sto parlando con te"disse afferrandomi da un polso e facendomi girare "gradirei che mi guardassi quando ti parlo,odio quando la gente mi lascia sbattere".

"Ed io odio te".

"Il sentimento è reciproco, ma non ti lascerò andare in giro da sola nel cuore della notte nel quartiere peggiore di Londra. Sarò pure uno stronzo menefreghista che pensa solo a se stesso, ma non a questi livelli. Quindi ora porta quel tuo bel culetto in macchina e chiudi quella cazzo di bocca".

"Coglione"dissi e mi infilai nella su jeep.

Durante il tragitto verso il dormitorio dalle nostre bocche non uscì nemmeno una parola.

"Arrivati"disse.

Presi il borsone e scesi senza dire niente. Mentre camminavo lo sentii dire

"Buonanotte anche a te piccola".

E continuando a dargli la spalle sollevai la mano mostrandogli il dito medio.

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