Capitolo 4:

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Mcgarrett si rimise in piedi a fatica. Il dolore gli stava facendo vedere le stelle.
E, tra un sibilo ed un ringhio si appoggiò ad una parete, maledicendo lo stronzo che aveva colpito un punto tanto delicato.
Si avvicinò alla porta e con un gesto secco della mano richiamò a sé un gruppo di infermiere che, trafelate lo raggiunsero immediatamente. Mcgarrett ordinò loro di avvertire la sicurezza e di procurargli i video delle telecamere di sorveglianza e, queste, intimorite dai feromoni rilasciati dal corpo dell'alpha eseguirono, lasciando immediatamente la stanza.
Il Comandante rivolse la propria attenzione a Williams, il biondo era ancora sdraiato a terra ed era scosso da forti colpi di tosse.
Steve gli si avvicinò con cautela, cercando di non spaventarlo più di quanto già non fosse.
Si chinò al suo fianco ed esaminò il viso dell'altro uomo.
Il labbro sanguinava, macchiandogli il mento ed, in piccole gocce anche il pavimento bianco.
Attorno al collo iniziavano già a formarsi delle ecchimosi bluastre della stessa forma delle dita dell'assassino.
"Stai bene?" Gli domandò Steve con tono calmo.
Danny non sembrò avere capito, o meglio non sembra aver compreso che l'alpha stesse parlando con lui.
Il Comandante gli passò un braccio attorno ai fianchi e lo aiutò a sollevarsi poi, con estrema delicatezza lo fece sedere sulla brandina.
Quando il suo corpo toccò il morbido letto Danny sembrò risvegliarsi e sobbalzò.
Inizialmente scacciò le mani dell'altro uomo ma poi, quando le sue dita si serrarono attorno al polso del Comandante sembrò riconoscerlo e gli avvolse le braccia attorno al collo, nascondendo il viso nell'incavo tra spalle e collo dell'alpha, respirando i ferormoni rilasciati dal corpo dell'altro uomo e, se le infermiere erano rimaste terrorizzate da quel profumo pungente Danny sembrò essere totalmente a proprio agio. Steve, inizialmente restio non si oppose a quel contatto e si lasciò stringere dalle braccia stranamente muscolose dell'omega.
Il Comandante iniziò ad accarezzare i suoi capelli biondi, poi scese ad accarezzargli la schiena con forza, facendo sentire all'omega la propria presenza, rassicurandolo e tranquillizzandolo.
Se fosse stato il suo alpha lo avrebbe fatto stendere sul letto e lo avrebbe stretto a sé per tutto io tempo necessario affinché l'omega si calmasse.
Avrebbe creato un nido e lo avrebbe lasciato lì, al sicuro, avvolto dal suo odore.
"Tranquillo" Sussurrò Steve sciogliendo quell'abbraccio un poco impacciato.
Danny si aggrappò alla sua maglietta ed inspirò un'ultima volta l'odore dell'alpha.
"Mi dispiace" Si scusò il biondo, scostandosi lentamente dal corpo del Comandante.
"Non ti preoccupare" Rivatté Steve, regalandogli un sorriso che doveva essere di comprensione. 
"Vado a chiamare il medico affinché ti dia un occhiata" Commentò l'alpha, passando con delicatezza un dito contro la pelle martoriata del suo testimone.
"Ma prima cambiati" Steve aiutò Danny a scendere dal letto e dopo avergli avvolto un braccio attorno alle spalle lo guidò verso il bagno.
La stanza era piccola, non adatta a contenere più di una persona alla volta, probabilmente i pazienti che occupavano quella camera e di conseguenza quella sezione dell'ospedale dovevano essere tutti autosufficienti e non avevano bisogno di una balia.
Steve uscì dal piccolo bagno ed andò a recuperare gli abiti del cameriere. Questi erano sporchi e umidi di sudore, per non parlare della puzza di liquore che li impregnava.
"Cambiati" Ordinò l'alpha rientrando nel piccolo bagno.
Il biondo li prese fra le mani tremanti e si chiuse la porta alle spalle, trovando sicurezza in quella piccola stanza.
Danny prese un respiro profondo e si soffermò a guardare la propria immagine riflessa nello specchio.
Si passò una mano sul labbro spaccato e sibilò per il dolore provocato dal taglio.
Gli vennero i brividi quando vide i lividi sul collo e, pensò a cosa sarebbe successo se Steve non fosse arrivato in tempo.
A quell'ora sarebbe morto.
Danny si spogliò del camice e lentamente s'infilò gli abiti sporchi.
Li sentì umidi contro la propria pelle, o forse era semplicemente lui ad essere sudato e spaventato.
Quando uscì dal bagno trovò Steve che inveiva contro uno dei medici. "Io... non avevo idea che-" Iniziò il dottore.
Il Comandante lo interruppe sbattendo un pugno contro un piccolo mobile, probabilmente un cassettone adibito ad armadio.
"NON AVEVI IDEA!?" Esclamò l'alpha con tono rabbioso, scordandosi di dare del lei all'altro uomo.
"Ho specificamente richiesto delle guardie davanti a questa dannata porta!" Esclamò nuovamente Steve, digrignando i denti con talmente tanta forza da far temere all'omega che si sarebbero spezzati da un momento all'altro.
Il medico abbassò il capo e rivolse la propria attenzione al suo paziente. "Lei sta bene?" Domandò il dottore con tono professionale.
Danny annuì e fece qualche passo avanti.
Non sapeva se fosse sicuro o meno avvicinarsi all'alpha ma, decise di fidarsi, dopotutto gli aveva appena salvato la vita.
"Non certo grazie a voi" Costatò Steve fulminando l'altro uomo con lo sguardo.
Il medico rivolse nuovamente la propria attenzione al Comandante. "Farò in modo che vi vengano portate le registrazioni di sorveglianza e, la stanza del signor Williams verrà sorvegliata fino a quando rimarrà qui e-" Steve lo interruppe nuovamente. "Williams è il mio testimone ed è appena stato aggredito davanti ai vostri occhi, non rimarrà qui un minuto di più" Affermò il Comandante avvicinandosi alla porta della stanza.
Il medico si spostò davanti a Danny. "Credo debba essere una decisione del signor Williams, Comandante" Ribatté prontamente io medico che, non si sentì sicuro nel lasciare un'omega indifeso in compagnia di quel mostro di ira che era il Comandante.
Steve fu molto tentato di afferrare il medico per le spalle e scaraventarlo contro la parete, così da potersi liberare di tutta quella rabbia e frustrazione repressa.
L'alpha si voltò verso l'omega. Danny si fece avanti titubante e affiancò Steve.
"Vado con lui..." Sussurrò il biondo con fare titubante.
Il dottore non si oppose e li condusse al piano terra.
Un'infermiera segnalò l'uscita del paziente e lo salutò con un caloroso sorriso. 

Mcgarrett lo guidò fino alla propria auto ed il biondo rimase stupito dalla bellezza di quella macchina, passò una mano sul paraurti lucido e sorrise affascinato.
Il Comandante gli aprì la portiera e lo fece salire dal lato del passeggero, mentre Steve fece il giro dell'auto ed andò a sedersi al posto del guidatore. Danny si guardava attorno con circospezione, allacciò la cintura e puntò lo sguardo su Steve.
L'alpha prese il proprio cellulare fra le mani e compose un numero, poi si portò il telefono all'orecchio destro. "Chin" Lo salutò Steve.
Ho Kelly gli rispose con tono rilassato, il suo solito tono.
Danny osservò il Comandante con attenzione, scrutando il suo profilo severo.
"Williams è stato aggredito all'ospedale, non so chi sia l'aggressore ma ti posso dare la sua descrizione. Fai una ricerca nel database e vedi cosa riesci a trovare" Ordinò il Comandante.
Williams deglutì e poi lo interruppe. "Era lui l'uomo che ha ucciso tutte quelle persone al Velvet, aveva la sua stessa voce, sono sicuro" Affermò Danny con sicurezza, non era mai stato così sicuro di qualcosa in tutta la sua vita.
L'uomo che lo aveva aggredito nel suo letto d'ospedale era lo stesso che la sera prima gli avrebbe potuto sparare dritto in fronte.
Steve lo guardò ed annuì digrignando i denti.
"Cambio di programma. Devi assolutamente trovare quell'uomo, fornisci tutti gli identikit che riesci a trovare, siamo intesi?" Domandò il Comandante allacciandosi la cintura facendo poi girare la chiave nel quadro di accensione.
Il motore rombò riempiendo l'abitacolo con un suono freddo ma famigliare.
"Intesi. Dove porterai Williams?" Finalmente Danny poté sentire la voce dell'uomo asiatico.
Chin gli era subito sembrato gentile, aveva grandi occhi scuri come il cioccolato fondente e lui adorava il cioccolato fondente.
"Riportarlo a casa propria sarebbe troppo rischioso, anche se mettessimo delle guardie armate a sorvegliarlo. E, lasciarlo in ospedale è un ipotesi da escludere. Starà con me, almeno fino a quando non troveremo una soluzione migliore" Spiegò Steve.
La risata cristallina del Tenente riempì l'abitacolo.
"Casa tua è un' armeria, non conosco posto più sicuro" Il Comandante buttò gli occhi al cielo e fece il verso al collega, poi chiuse la chiamata, posando il telefono all'interno del portabottiglie.
Rimasero in silenzio per quasi una decina di minuti.
Danny si torturava le mani e teneva lo sguardo basso, non avendo idea di come approcciare l'alpha.
Steve sembrava un uomo equilibrato, non temeva che gli potesse saltare addosso da un momento all'altro, eppure qualcosa lo tratteneva dal parlare liberamente come era solito fare.
"Grazie per prima" Riuscì a dire infine.
Il Comandante lo guardò con la coda dell'occhio e si limitò a sorridere leggermente, poi sollevò le spalle. "Dovere" Rispose con semplicità, protendendo un poco il busto in avanti per poter guardare la strada scura.
"Dove abiti?" Domandò il Comandante cambiando del tutto il discorso.
Il biondo sollevò un sopracciglio e lo guardò sospettoso.
Steve si voltò a guardarlo, distogliendo completamente lo sguardo dalla strada e Danny, in risposta si aggrappò al sedile dell'auto e puntò lo sguardo dritto davanti a sé, terrorizzato dalla velocità a cui stava viaggiando il veicolo.
"P-potresti guardare la strada per favore?" Domandò Danny conficcando le unghie nel sedile di pelle nera.
Steve riportò lo sguardo sulla strada e pigiò sull'acceleratore.
Il biondo si ritrovò a premere la schiena contro il sedile e, in preda al panico gridò il proprio indirizzo. "Vedi? Non era così difficile" Constatò Steve ridacchiando.
Danny spalancò la bocca e si voltò a guardarlo.
"Tu sei completamente matto! Potevamo andare a sbattere contro un'altra auto! O contro un palo, potevamo scatenare un incidente! Tu brutto idiota!" Esclamò Danny fuori controllo.
Steve lo guardò sollevando le sopracciglia brune.
Il cameriere sembrò realizzare troppo tardi le proprie parole e si coprì la bocca con entrambe le mani.
Steve scoppiò a ridere e portò un piede sul freno, rallentando la loro avanzata.
"Non sei il primo a darmi dell'idiota, ma brutto? Davvero?" Domandò l'alpha con tono estremamente divertito.


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