"Steve... cosa fai qui?" Domandò Danny quando, aprendo la porta del proprio appartamento si trovò davanti il Comandante.
L'alpha era immobile davanti all'entrata, sembrava molto stanco, profonde occhiaie blu scuro gli contornavano gli occhi, le spalle erano in tensione e così lo era tutto il corpo.
Pochi passi dietro di lui stava la piccola valigia nera che aveva abbandonato quando aveva suonato il campanello.
L'uomo osservava l'omega con fare impassibile.
Il biondo lo guardò con occhi strabuzzati.
"Posso entrare?" Domandò Steve, poggiando una mano sulla spalla dell'altro, spingendolo delicatamente di lato.
Danny si lasciò trascinare all'interno del suo appartamento, coccolato e tranquillizzato da quel tocco così famigliare.
Il Comandante lasciò la valigia davanti all'ingresso e fece qualche passo all'interno della casetta.
Il Detective chiuse la porta e girò un paio di volte la chiave nella serratura.
Danny puntò lo sguardo sull'orologio appeso alla parete, segnava le cinque del mattino, in meno di qualche ora sarebbe dovuto andare a lavorare e non aveva ancora chiuso occhio.
"Bella casa" Commentò Steve, proprio come Danny aveva fatto la prima volta che era entrato nella casa del Comandante.
Il Detective scosse il capo ed ignorò il commento dell'amico.
"Cosa fai qui? A quest'ora del mattino per giunta" Domandò Danny incrociando le braccia contro al petto. Un brivido gli corse lungo la schiena, nonostante i caloriferi fossero accesi da qualche ora l'aria nell'appartamentino rimaneva fredda.
"Perché non mi hai detto niente?" Domandò a propria volta l'alpha voltandosi per poter guardare il compagno in viso.
Lui sollevò le sopracciglia fingendo di non capire a cosa l'altro uomo si stesse riferendo.
"Non so di cosa parli. Senti, tra qualche ora devo andare a lavorare, lasciami andare a letto. Ne parleremo domandi mattina" Danny si voltò, ma non riuscì nemmeno a fare un paio di passi verso la propria camera da letto che Steve lo afferrò per un polso, placando la sua camminata.
"Dal bambino" Insistette il Comandante, trascinando l'altro contro il proprio corpo.
Danny chiuse gli occhi ed appoggiò la fronte contro il petto dell'altro uomo, ispirando appieno il suo odore.
Un misto di salsedine e crema solare, profumi insoliti da sentire in New Jersey.
"Come... come lo hai saputo? È stata Grace a chiamarti?" Domandò Danny con tono rabbioso.
Il Comandante si affrettò a scuotere il capo e, gli raccontò della sua piccola disavventura avvenuta durante la pulizia della camera.
Danny buttò gli occhi al cielo, dandosi dell'idiota per non aver buttato la stupida confezione ed il test.
"Non lo so... ho avuto paura, ok? E poi... tu hai Catherine" Rispose semplicemente il biondo.
Steve scosse il capo e guardò il compagno dritto negli occhi, avendo finalmente una visione più chiara di ciò che aveva spinto l'amico ad andarsene senza dire nulla.
"Cosa? Catherine?" Domandò il Comandante, scuotendo vigorosamente il capo.
Riusciva a comprendere la paura provata dall'amico e capì anche, perché il biondo si fosse ritrovato a pensare che fra lui e la mora esistesse qualcosa.
"Ascolta, io e lei non siamo niente" Chiarì Steve.
"Abbiamo iniziato a fare sesso quando eravamo nei Navy Seals, era uno svago, un modo per distrarsi e non pensare e... cazzo! Se lo avessi saputo non sarei certo andato a letto con lei!" Esclamò l'alpha sedendosi su un grande divano nero posto contro la parete che stava di fronte all'ingresso. Danny, titubante, si sedette al suo fianco e sobbalzò quando sentì la mano del Comandante posarsi sulla sua pancia piatta.
"Davvero non c'è nulla tra di voi?" Domandò il Detective, guardando l'amico con la coda dell'occhio.
Steve annuì.
"In ogni caso, non siamo legati" Iniziò il biondo, scacciando la mano calda dal Seal.
"Abbiamo fatto sesso una sola notte ed è successo questo" Continuò Danny, indicando con un movimento il ventre piatto.
"Non sapevo nemmeno che tu volessi un figlio" Commentò infine il Detective, incorniciando nuovamente le braccia contro al petto.
"Avresti potuto chiedermelo" Ribatté semplicemente l'altro uomo, sapendo perfettamente di avere ragione. Danny sospirò e si appoggiò contro lo schienale del divano, chiudendo gli occhi e reclinando la testa all'indietro. Desiderò solamente avere qualche minuto per pensare e calmare il proprio cuore impazzito per l'agitazione.
"Quindi... perché sei qui?" Domandò nuovamente l'omega.
Decise che cambiare argomento, sarebbe stata la scelta migliore, non era pronto ad affrontare l'argomento bambino.
Steve sospirò e si poggiò a propria volta allo schienale del divano, incrociando le braccia contro il petto.
"Per te e mio figlio" Rispose l'alpha con semplicità disarmante.
Danny aprì lentamente gli occhi, sentendo il peso di quei giorni scivolargli addosso come acqua.
Non voleva pensare al bambino ma, immaginava che da quel momento in poi ogni loro conversazione avrebbe sfiorato quell'argomento.
"Perché?" Domandò ancora il Detective, dandosi poi dell'idiota per aver porto una domanda così sciocca. Era naturale che l'alpha volesse essere presente in ogni momento della gravidanza.
Steve si fece serio, si chinò un poco in avanti e tenne lo sguardo fisso in quello del biondo, facendogli venire i brividi.
"Voglio proteggerti. Tu e mio figlio" Continuò l'alpha. Danny ebbe un secondo brivido e, involontariamente si fece più vicino al corpo dell'altro uomo.
Fu il suo istinto da omega a spingerlo ad agire in qual modo.
Ad accoccolarsi contro il suo compagno.
Danny si morse le labbra, detestava quel lato di sé.
Il lato che, nonostante il sui volere si sarebbe comunque sottomesso ad un'alpha.
"Anche tu credi che qualcuno possa tentare di rivendicare la cattura di Lake tramite me?" Domandò Danny, riacquistando un poco di contegno e tenendo quello che sarebbe stato il comportamento di un Detective.
Steve annuì e gli lasciò una carezza sulle spalle, volendo tranquillizzarlo. "Non preoccuparti. Ti prometto che farò in modo che non ti accada nulla" Disse il Comandante.
Danny apprezzò il fatto che l'uomo non avesse citato il figlio non nato, quello, in un certo senso gli fece credere e sperare che, l'alpha sarebbe accorso in sua protezione anche se non fosse stato per loro figlio.
"Ora... è molto tardi e sono certo tu voglia dormire perciò... io posso sistemarmi sul divano" Continuò Steve, rivolgendo un'occhiata molto espressiva verso il morbido divano che, sicuramente non sarebbe mai riuscito a contenerlo in tutta la sua altezza.
"Dormi con me questa notte..." Sussurò l'omega.
Il Comandante sollevò lo sguardo sorpreso e Danny sollevò le spalle.
"Si insomma.... hai affrontato un lungo viaggio perciò... credo di poterti accogliere nel mio letto per una notte" Continuò il Detective, le cui gote si tinsero di un tenue color rosso.
Steve sorrise divertito e si alzò in piedi, aiutando il proprio compagno a fare lo stesso.
"Fammi da guida, Detective" Disse Steve, pronunciando l'ultima parola con fare scherzoso ed amichevole. Danny sbuffò una risata e colpì il braccio dell'amico con uno schiaffo. Afferrò il polso destro del compagno e lo guidò in camera da letto.
Questa non era grande quanto quella del Comandante, ma il letto era abbastanza spazioso da permettere ad entrambi di dormire con comodità.
Danny si infilò sotto le coperte ed appoggiò la testa sul cuscino morbido, mentre Steve iniziò a togliersi i vestiti che, caddero a terra in mucchietti informi.
L'alpha rimase in boxer, guardò il letto e lentamente si infilò sotto le coperte morbide.
Il Detective si voltò per poterlo guardare in viso.
L'omega socchiuse gli occhi, studiando i lineamenti severi e marcati del Comandante.
"Avete idea di chi potrebbe tentare un attacco?" Domandò il Detective con fare inquisitorio degno del titolo che aveva guadagnato con fatica.
Steve si voltò a propria volta. Tentò di sorridere per tranquillizzare il compagno, ma non ebbe molto successo.
"No. Temiamo che qualcuno degli acquirenti di Lake possa vendicare la sua cattura facendo del male a te ma... se devo essere sincero non abbiamo alcuna idea. Potrebbe anche non accadere nulla ma, considerando la grandezza del mercato ne dubito fortemente" Iniziò a spiegare il Comandante, incrociando le braccia contro il petto massiccio.
"Abbiamo interrotto uno dei più grandi traffici di uomini della storia. Non penso che questo fatto sia andata a genio a molti" Continuò Steve, passando un braccio sotto al cuscino, osservando il viso del compagno contrarsi in una smorfia.
Il Detective scosse il capo sempre più confuso.
"Perché proprio io? Hai idea di quante persone hanno collaborato alla sua cattura?" Domandò il biondo con fare ovvio. Steve annuì.
"Non sappiamo se qualcuno voglia davvero farti del male, ma essendo un omega sei il componente della squadra più..." Steve si interruppe e guardò il biondo in viso.
La sua espressione era mutata in una alquanto minacciosa, come se volesse invitarlo a vagliare le sue prossime parole con attenzione.
"Accessibile" Disse infine il Comandante.
"Stiamo solo prendendo delle precauzioni. Kono mi ha raccontato quello che ha sentito durante la conversazione che hai avuto con Lake e io ho pensato di venire qui, non voglio rischiare inutilmente la tua vita o quella del bambino" Terminò Steve, abbassando lo sguardo verde sul piumone, in corrispondenza di dove si trovava lo stomaco dell'altro uomo. Danny si trovò d'accordo anche se aveva sperato che Kono non avesse ascoltato la loro conversazione.
Steve gli passò una mano sulla pancia piatta, lasciando una dolce carezza.
"Va bene" Acconsentì infine.
"Cosa vuoi che faccia?" Domandò il biondo con le palpebre che calavano sempre di più.
Steve sollevò le sopracciglia.
"Che intendi?" Domandò a propria volta il Comandante.
Danny sollevò le spalle e sbadigliò sonoramente, portandosi una mano davanti alla bocca.
"Immagino che tu voglia tornare alle Hawaii, quindi se potessimo trovare un modo per velocizzare le cose sarebbe meglio" Spiegò l'omega sollevando le sopracciglia per enfatizzare le proprie parole.
"E cosa vorresti fare? Metterti in mezzo alla strada con una freccia luminosa ad indicarti? Magari un cartellone con sopra scritto: Io sono quello che ha fatto arrestare Lake?" Domandò il Comandante con aria divertita, sbuffando una risata.
Danny gli tirò un pugno sul braccio e gli diede le spalle indispettito dal tono di superiorità usato dall'amico.
"Su, non ti arrabbiare" Borbottò Steve, avvolgendo un braccio attorno alla vita del Detective.
Il biondo scacciò via il braccio e si coprì con le coperte fin sopra alla testa.
Il Comandante buttò gli occhi al cielo e posò il braccio sopra il morbido piumone, così da poter tenere comunque contro di sé il corpo dell'altro uomo.
"Sei andato da un dottore?" Domandò l'alpha cambiando argomento.
Danny si irrigidì e si tolse le coperte dal viso, guardando finalmente il compagno negli occhi.
Poi, con lentezza disarmante scosse il capo.
"Perché no?" Domandò ancora Steve con tono di rimprovero, ora che Danny aspettava suo figlio desiderava fosse il più informa possibile.
Il Detective sospirò e sollevò le spalle.
"Ogni volta che metto piede in ospedale mi sento male e torno a casa" Spiegò l'omega con aria triste.
Il senso di abbandono era troppo forte per permettergli di varcare la soglia di qualsiasi ospedale con la giusta serenità.
"Possiamo andarci insieme se vuoi" Commentò il comandante" Danny sollevò un sopracciglio.
"Si insomma, mi piacerebbe vedere come se la cava questo piccoletto" Continuò Steve posando una mano sopra le coperte, proprio in corrispondenza dal ventre del compagno.
Danny non riuscì a trattenersi e poggiò una mano sulla sua, stringendo le dita attorno al palmo dell'altro.
"Va bene... ne sarei felice" Rispose il Detective non riuscendo a nascondere un piccolo sorriso.

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Eyewitness
Fanfiction⚠️La storia presenta contenuti per adulti⚠️ ~Omegaverse~ Il suo nome è Danny Williams, nato nel New Jersey e trasferitosi alle Hawaii due anni addietro lavora in grande ristorante molto in voga sull'isola, il Velvet. La sua vita è tranquilla, vive...