Danny venne svegliato da dei passi provenienti dal piano terra.
Nascose il viso contro il morbido cuscino e chiuse gli occhi con più forza.
Non voleva alzarsi, stava così bene in quel letto così caldo e morbido. Inoltre, le coperte avevano lo stesso odore di Steve, sapevano di alpha e a lui quello piaceva così tanto.
Sentì i passi farsi più vicini, probabilmente il Comandante stava venendo a svegliarlo, Danny si rilassò contro le coperte e finse di stare ancora dormendo, forse Steve lo avrebbe lasciato riposare un altro poco.
L'alpha entrò nella sua stanza e si fermò sulla soglia, osservò l'omega che stava sdraiato sulla pancia, aveva le braccia avvolte attorno al cuscino e gli occhi chiusi, i capelli biondo ricadevano sparsi contro il cuscino. Steve si avvicinò al letto e si inginocchiò al fianco del suo testimone, poi gli appoggiò una mano sulla spalla, sperò di non spaventarlo, dopo quello che aveva passato in quei giorni non voleva stressarlo ulteriormente.
"Daniel" Lo chiamò Steve scuotendolo con maggiore vigore.
Il biondo mugugnò qualche parola sconnessa e si girò su un fianco, ritrovandosi così di fronte al viso squadrato dell'altro uomo.
Mcgarrett lo osservava con aria interessata e sguardo critico.
"Danny" Disse il biondo passandosi una mano davanti agli occhi, poi si mise seduto e si portò una mano davanti alla bocca prima di sbadigliare.
Steve sollevò le sopracciglia confuso. Danny gli sorrise e mise i piedi a terra, costringendo l'altro uomo ad alzarsi.
"Puoi chiamarmi Danny, mi chiamano tutti così" Spiegò il biondo alzandosi a propria volta.
Steve sollevò le spalle ma annuì sorridendo.
I due lasciarono la stanza del testimone e scesero al piano terra.
Sul tavolo della cucina era stata imbandita una colazione di tutto punto.
Fette biscottate, biscotti e marmellata, per non parlare delle due tazze di caffè fumante.
"Mangia quello che preferisci, poi andremo in centrale" Danny annuì e si sedette a tavola, prese una tazza di caffè e due fette biscottate su cui spalmò della marmellata di albicocche.
Steve si limitò a mangiare qualche biscotto secco.
Danny si domandò se il Comandante avesse preparato tutto quello solo per lui.
Si sentì in colpa solamente ad immaginare quanto tempo l'uomo avesse occupato per imbandire perfettamente la tavola ma poi pensò, forse era il suo istinto di alpha che lo spingeva a prendersi cura dell'omega che viveva sotto la sua protezione. "Mangi solo quello?" Domandò Danny osservando distrattamente il compagno di merenda.
Steve lo guardò sollevando le sopracciglia, poi prese una tazza contenente caffè e ne bevve un grosso sorso, enfatizzando il tutto sollevando maggiormente le sopracciglia.
"Voglio dire" Continuò Danny prendendo un altro morso della fetta biscottata.
"Come fai ad inseguire i cattivi se mangi solo due biscotti?" Domandò il biondo con fare ovvio.
Steve si limitò a sospirare e prese un terzo biscotto.
"Me la cavo bene anche così, grazie" Danny annuì e portò in avanti le labbra.
Il Comandante si alzò in piedi ed andò a mettere la tazza vuota nel lavandino, poi si appoggiò una mano sul costato, laddove l'assassino lo aveva colpito.
"Ti fa male?" Domandò Danny.
Il giorno prima si era completamente dimenticato dei danni subiti dall'alpha, era stato così occupato a preoccuparsi di sé stesso da dimenticarsi dell'uomo che lo aveva salvato da morte certa.
Steve scosse il capo e sollevò la maglietta, sulla pelle bronzea svettava una macchia violacea.
"Dovresti metterci della pomata, sono sicuro che potrebbe aiutarti" Consigliò il biondo.
Il Comandante annuì, ma ricoprì la botta con la maglietta.
"Dovresti metterla ora sai, più passa il tempo più ti farà male" Insistette l'omega.
Steve scosse il capo e sospirando aprì un cassetto, estraendo alcune confezioni.
Ne tenne una fra le mani, la confezione era verde pallido.
"Che aspetti?" Domandò Danny.
Il Comandante storse il naso.
"Le creme mi danno fastidio. Sono così unte e appiccicose" Rispose l'altro uomo con fare schifato.
Sembrava un bambino, pensò l'omega.
"Dai a me, faccio io" Disse Danny spazientito.
Steve gli porse la confezione.
Il biondo la aprì ed attese che il Comandante sollevasse la maglietta. L'omega prese un po' si pomata sulla punta delle dita e la spalmò contro il costato di Steve, l'uomo sibilò per il dolore ma lo ringraziò.
"Vai a vestirti" Ordinò l'alpha. Danny terminò la propria colazione ed andò al piano superiore, prese alcuni vestiti puliti dalla sacca da palestra e si rinchiuse in bagno.
Per prima cosa si sarebbe fatto una bella doccia calda, la sera prima si era rivelato talmente stanco da non riuscire nemmeno a tenere gli occhi aperti.
Entrò nella doccia ed aprì i due rubinetti, quello dell'acqua calda e dell'acqua fredda, le miscelò ed iniziò a lavarsi, fu bellissimo sentirsi finalmente puliti.
Sfregò con forza la pelle fino a farla arrossare.
Solo in un secondo momento si occupò dei morbidi capelli biondi che puzzavano di alcool.
Quando uscì dalla doccia si avvolse in un grande asciugamano bianco ed iniziò ad asciugarsi, impiegò qualche minuto in più per i capelli ma, alla fine, in meno di quindici minuti fu perfettamente asciutto.
Indossò un paio di pantaloni neri e una maglietta bianca.
Tornò in camera per sistemare i propri abiti nei diversi cassetti e nel grande armadio.
Fra le diverse camicie comparve qualcosa di dorato, Danny lo osservò per alcuni istanti, poi scosse il capo e tornò al piano inferiore.
"Sono pronto" Proclamò arrivando silenziosamente alle spalle dell'alpha. Steve lo guardò con occhio critico, poi annuì.
"Bene, andiamo"Una volta arrivati in centrale vennero accolti da Chin e Kono, i due cugini sorridevano felici di sapere che Danny stesse bene.
Il biondo li ringraziò per la loro preoccupazione e li raggiunse davanti al touch table, un'apparecchiatura all'avanguardia che permetteva di proiettare qualsiasi tipo di dato.
"In base alla descrizione che mi hai fornito ho fatto alcune ricerche e ho trovato alcuni soggetti che rispecchiano alla perfezione l'uomo che Daniel ha descritto" Iniziò Chin, armeggiando con alcuni piccoli pulsanti.
"Se ora ti mostrassi delle fotografie saresti in grado di riconoscere l'uomo che ti ha aggredito?" Domandò Ho Kelly a Danny.
Il biondo prese un grosso respiro ed annuì, appoggiando le mani contro il tavolo nero.
Il poliziotto annuì e proiettò le fotografie di dieci uomini diversi, tutti molto simili tra loro.
Danny iniziò ad osservare le immagini, soffermandosi su ognuna di esse, scartò i primi due, avevano la pelle troppo scura, lo stesso per il terzo, aveva gli occhi troppo chiari.
Il quarto, il quinto ed il sesto avevano il viso troppo lungo o corto, non rappresentavano per nulla l'assassino. Il settimo risvegliò qualcosa nella memoria di Danny.
Il biondo non aveva notato la forma degli occhi del suo aggressore ma, era convinto che l'uomo ritratto nella settima fotografia fosse lui.
La barba ed i capelli erano più corti, ma il sorriso e la forma del viso era quella che ricordava.
"Lui, il numero sette" Disse Danny indicandolo con l'indice.
Chin ingrandì l'immagine e permise all'omega di guardarlo più da vicino. "Sei sicuro?" Domandò l'asiatico. Danny annuì sempre più convinto ed incrociò le braccia contro al petto, prendendo posizione.
"Potrebbe essere un problema se questo è davvero l'aggressore" Sentenziò Steve facendo qualche passo avanti, affiancando il biondo. Danny sollevò lo sguardo su di lui confuso.
"Perché?" Domandò Kono.
Nemmeno lei sembrava a conoscenza delle informazioni riguardando quell'uomo misterioso.
Steve e Chin si guardarono per qualche istante, valutando cosa fosse opportuno rivelare e cosa meglio tenere nascosto.
Fu Chin a parlare.
"L'uomo che ti ha aggredito si chiama Alaric, o almeno questo è il nome con cui si fa chiamare, fa parte di un' organizzazione chiamata Shadow" Iniziò l'asiatico, facendo correre lo sguardo dal testimone alla cugina. "Sono tutti assassini su commissione, mercenari. Possono essere assoldati da chiunque abbia i soldi per pagarli. Non hanno né un capo né un padrone" Terminò Ho Kelly rimuovendo l'immagine.
Danny li guardò sempre più confuso. "E perché... sono così liberi di agire?" Domandò il biondo, confuso da quel gruppo criminale, soprattutto ora che sapeva che la polizia era a conoscenza dei loro loschi affari.
"Chi si rivolge a questa gente solitamente è un criminale che vuole liberarsi di un altro criminale e, fino a quando cittadini innocenti non vengono coinvolti la polizia preferisce non intervenire" Iniziò Steve, rispondendo alla domanda del cameriere.
"Sappiamo dove trovarlo" Lo interruppe Chin, digitando qualcosa sullo schermo nero.
"Ci basterà portarlo in centrale ed interrogarlo. Dobbiamo solo sperare che gli Shadow siano d'accordo" Continuò Steve incrociando le braccia contro al petto.
L'omega lo guardò nuovamente, un poco intimorito all'idea di dirigersi volontariamente nella tana del lupo. "E se non sono d'accordo?" Domandò il biondo.
Chin puntò lo sguardo su di lui.
"In quel caso ci uccideranno tutti"
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Eyewitness
Fanfiction⚠️La storia presenta contenuti per adulti⚠️ ~Omegaverse~ Il suo nome è Danny Williams, nato nel New Jersey e trasferitosi alle Hawaii due anni addietro lavora in grande ristorante molto in voga sull'isola, il Velvet. La sua vita è tranquilla, vive...