Capitolo 32:

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Quando mise piede fuori dalla stanza rimase stupito di non trovare nessuno.
Nessuna guardia o assassino era pronto ad impedirgli la fuga, solo l'oscurità del lungo corridoio si frapponeva fra lui e la via d'uscita. Danny si guardò attorno, prima a destra e poi a sinistra, non volendo  rischiare che qualcuno sbucasse all'improvviso e gli impedisse di fuggire, ma non sembrava davvero esserci nessuno.
Iniziò a camminare lungo il corridoio, stando bene attento a captare qualsiasi rumore che fosse appena simile al suono di passi.
Stringendo le braccia contro al petto camminò per qualche metro, guardandosi attorno con fare confuso. "Dove te ne vai, Daniel?" Domandò Drake comparendo alle sue spalle, bisbigliando quelle parole dritte nell'orecchio del biondo omega. Danny trasalì e si voltò di scatto, finendo con lo sbattere il braccio contro la parete.
L'alpha sorrise con fare predatorio e fece un passo avanti, violando lo spazio personale dell'omega che, istintivamente fece un passo indietro. "Non ti sei preparato per la cena" Gli fece notare l'altro uomo, sollevando le sopracciglia, guardando con occhio critico gli abiti del Detective.
"Gli abiti che mi hai dato non sono della mia taglia" Rispose Danny, appoggiando le mani sul ventre tondo.
La bambina non dava segni di vita, la presenza di un' alpha sconosciuto terrorizzava Danny e, il suo comportamento restio influiva anche sui piccoli movimenti della bimba. L'omega lasciò una carezza sul ventre gonfio e sospirò, cercando di calmarsi e darsi un contegno.
Drake storse il naso ed incrociò le braccia contro al petto, mettendo in mostra i bicipiti.
"Sono della tua taglia, ma quella pancia ha mandato all'aria mesi e mesi di lavoro" Commentò l'alpha con fare irritato, guardando con rabbia e disprezzo il ventre dell'omega.
Danny portò le braccia a cingere in modo protettivo la pancia gonfia. "Dovevi proprio farti ingravidare?" Domandò Drake afferrando il Detective per un braccio, iniziando a trascinarlo per il corridoio buio. L'omega sussultò per il dolore e la bimba si riscosse, muovendosi un poco all'interno del grembo del genitore.
Danny rabbrividì nel sentire quei movimenti improvvisi.
Il Detective provò a sottrarsi alla presa dell'altro uomo, ma non ottenne nessun risultato se non, quello di far muovere con maggiore impeto la piccola non ancora nata.
Noelani aveva rivelato loro che, il genere del bambino sarebbe stato più che visibile dal settimo mese di gravidanza ma Danny si domandò se, in base al comportamento irascibile e, all'apparenza protettivo la piccola avrebbe potuto rivelarsi un alpha, proprio come Steve.
"Non credo che la mia situazione famigliare sia un problema tuo" Ribatté Danny con tono rabbioso, riuscendo a sottrarre il braccio alla morsa di Drake.
L'alpha si immobilizzò e si voltò per poterlo guardare dritto in viso. "Finché starai qui sarà un problema mio. Ora, cerca di non farmi innervosire o finirai rinchiuso nei sotterranei e non credo che nelle tue condizioni sia la scelta migliore" Lo minacciò il criminale, puntando lo sguardo sulla pancia dell'omega.
La bambina aveva ripreso a muoversi e i movimenti erano ben visibili anche attraverso la stoffa nera della maglietta.
Danny si morse un labbro, se fosse stato solo non avrebbe avuto problemi, si sarebbe fatto volentieri sbattere in una cella, ma in quel momento non poteva e soprattutto non voleva rischiare di causare danni alla figlia non ancora nata.
Non voleva rischiare che potesse accadere qualcosa alla sua piccola.
"Siamo intesi? Muoviti" Sibilò Drake riprendendo a camminare con passo spedito, questa volta senza obbligare l'omega a seguirlo.
Il Detective abbassò lo sguardo sul ventre gonfio e con un grande sospiro riprese a camminare, seguendo l'alpha.
Camminarono per un tempo che a Danny parve infinito, anche se, con molta probabilità era passato solo qualche minuto.
Il criminale lo condusse in una grande stanza illuminata da una tenue luce proveniente da dei lampadari a muro.
Al centro della stanza c'era un grande tavolo a cui avrebbero potuto sedere almeno una trentina di persone.
Drake andò a sedersi a capo tavola, dove un piatto di spaghetti con gamberi e cozze era stato poggiato solo pochi istanti prima.
Al suo fianco destro stava un altro piatto per Danny.
L'omega andò a sedersi ma non toccò cibo, sfortunatamente il pesce era una delle poche cosa che gli provocavano la nausea.
Il criminale sollevò lo sguardo sul viso dell'altro uomo e sbuffò dal naso.
"Lo sciopero della fame non servirà a nulla" Gli disse l'alpha portandosi alle labbra un gamberetto.
Danny storse il naso e sospirò esasperato, cercando di trattenere il conato che gli era appena salito alle labbra.
"Il pesce mi nausea" Rispose il Detective irritato dalle prole dell'altro uomo.
Drake sbuffò una risata e schioccò le dita.
Immediatamente una ragazza vestita completamente di bianco si precipitò al fianco dell'omega, prese il piatto fra le mani e fuggì verso un altro corridoio.
Danny avrebbe pensato fosse una cameriera, se non fosse stato per il collare di pelle nera che portava stretto attorno al collo.
"Cos'è?" Domandò Drake.
Anche il suo piatto era stato portato via, l'uomo aveva preso un bicchiere di vino fra le mani ed aveva iniziato a sorseggiarlo.
"Cosa?" Domandò a propria volta Danny, non capendo a cosa l'altro uomo si stesse riferendo.
"Il marmocchio. Bambino? Bambina? Gemelli?" Si spiegò il criminale, poggiando sul tavolo il bicchiere di vino.
L'omega si poggiò le mani sul ventre, sentire quell'uomo chiamare suo figlio marmocchio lo fece infuriare. "Una femmina" Rispose Danny, lasciando una carezza alla base del ventre, la piccola sclaciò in quella direzione, colpendo la mano del padre.
"Femmina, eh? Peccato, avevo una famiglia interessata ad un maschietto" Il Detective trasalì ed avvolse le braccia attorno alla pancia gonfia. "Sto scherzando Daniel, non intendo certo vendere tuo- tua figlia" Disse Drake ridacchiando, prendendo un altro sorso di vino.
Danny lanciò uno sguardo alla bottiglia, il desiderio di afferrarla per il collo di vetro e scaraventarla contro il suo carceriere iniziava ad infiammargli il petto.
"E dimmi, quale sarà il suo cognome?" Domandò ancora il trafficante, portando la conversazione su un piano quasi amichevole.
L'omega sospirò esasperato da tutte quelle domande, rimpiangendo quasi la compagnia sfrontata di Lake.
"Avrà entrambi i cognomi" Rispose il Detective, appoggiando i palmi sul tavolo.
Lui e Steve avevano preso quella decisione molto tempo prima. 
"Sai, mi stupisce che tu non sia ancora diventato ferino" Commentò Drake prendendo un altro sorso di vino.
Di quello si era stupito anche l'omega. Forse il suo intero sistema si rifiutava di lasciare che le sue emozioni prendessero il sopravvento, almeno non in una situazione così grave.
Si sarebbe lasciato andare solamente quando sarebbe tornato fra le braccia di Steve.
Si sarebbe lasciato stringere, avrebbe nascosto il viso nel incavo del suo collo e si sarebbe arrampicato sul suo grembo, immergendosi completamente nel suo odore forte ed intenso.
"Torniamo a noi" Disse Danny alzandosi in piedi.
Sapeva, che non sarebbe apparso per nulla minaccioso.
Sapeva, che nelle sue condizioni non avrebbe fatto paura nemmeno ad un bambino, ma voleva essere in vantaggio, guardare l'alpha dall'alto verso il basso.
"Aspetto un bambino e non intendo rimanere qui a lungo. Dimmi che cosa vuoi" Disse l'omega, poggiando le mani sul grembo.
Drake sospirò e sorrise divertito, prendendo un cellulare nero dalla tasca dei pantaloni.
"Torniamo nella tua nuova stanza" Disse il criminale alzandosi in piedi, guidando l'omega lungo il corridoio buio.
L'alpha gli poggiò una mano alla base della schiena, tenendolo lontano dalle pareti ruvidie che, avrebbero potuto facilmente ferirgli le braccia scoperte. Danny rabbrividì a quel contatto ma, non scacciò la mano dell'altro uomo, sapendo fosse più sicuro essere guidati da lui, piuttosto che essere lasciato a vagare in un luogo che non conosceva.
Lo stomaco dell'omega brontolò sonoramente e la piccola si mosse.
"Ti farò portare qualcosa con cui cenare, ma non aspettarti molto" Disse Drake entrando nella stanza dell'omega.
Danny andò a sedersi sul letto, quel giorno aveva vissuto troppe emozioni diverse ed il suo fisico iniziava a risentirne.
Il trafficante gli porse il cellulare sulla quale era già stato impostato un numero.
"Chiama Mcgarrett, digli che rivoglio mio fratello e, che solo quando sarà libero tu potrai andartene. Mi sembra uno scambio più che equo" Spiegò Drake sedendosi su una poltroncina che precedentemente non era presente nella stanza.
L'omega fece partire la telefonata e si portò il cellulare all'orecchio. "Mcgarrett" Rispose immediatamente la voce roca Steve.
Il suo tono era nervoso, Danny riusciva quasi a vederlo, gli occhi iniettati di sangue, la mano libera stretta in un pugno, le vene che percorrevano le braccia dovevano essere gonfie e in procinto di esplodere, come in uno scadente film horror.
"Steve" Rispose Danny non sapendo cos'altro dire.
In verità avrebbe voluto dirgli così tante cose, ma la presenza di Drake gli impediva di essere completamente sincero con il proprio compagno.
"Danny?" Domandò il Comandante con tono stupito e preoccupato. L'omega si morse il labbro inferiore e puntò lo sguardo fuori dalla finestra.
"Come stia? La bambina? Se ti hanno fatto qualcosa io li uccido" Ringhiò Steve, senza gridare ma utilizzando un tono talmente minaccioso da far venire i brividi al povero Detective.
"Stiamo bene... ora però devi ascoltarmi" Rispose Danny, poggiando lo sguardo su Drake che, sorrideva minaccioso.

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