Capitolo 5:

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Danny inserì la chiave nella serratura ed abbassò la maniglia di casa propria, aprendo la porta i cui cardini cigolarono in modo preoccupante. Prima che potesse anche solo mettere un solo piede in casa Steve gli posò una mano sulla spalla e gli impedì di procedere.
Danny puntò lo sguardo su di lui, non capendo il perché di quella mossa. "Stai dietro di me, se quell'uomo sapeva che eri in ospedale probabilmente sa anche dove abiti" Spiegò il Comandante estraendo la pistola dalla fondina fissata al suo fianco.
Iniziò a procedere all'interno del piccolo appartamento con passi lenti e misurati, stando bene attento a non fare nessun rumore.
Danny gli fu subito dietro, si chiuse la porta alle spalle e seguì l'alpha all'interno dell'appartamento.
La casa si rivelò essere vuota, nessuno attendeva il cameriere bramando la sua morte.
"Via libera" Sussurrò Steve rinfoderando la pistola.
Il biondo si fece avanti ed entrò in camera propria, il Comandante gli aveva ordinato di prendere alcuni dei suoi abiti e le cose a cui teneva di più. Danny non sapeva quanto tempo avrebbe passato a casa del poliziotto, così decise di prendere un po' di tutto, magliette, pantaloni e camicie, in più un paio di scarpe da ginnastica.
Non aveva oggetti di grande valore, tutti i suoi risparmi erano conservati in banca, non aveva foto di famiglia o altro, quindi si caricò la sacca da palestra in cui aveva infilato i vestiti in spalla e raggiunse Steve in salotto. L'alpha era seduto sul divano e si guardava attorno storcendo il naso. L'appartamento in cui Danny viveva non era il migliore del mondo.
Aveva una sola finestra, cucina e salotto erano uniti, la camera da letto era piccola e semivuota ed il bagno era grande quanto uno sgabuzzino, ma con il suo stipendio era il massimo che il cameriere si poteva permettere. "Già pronto?" Domandò Steve puntando lo sguardo sull'omega. Danny annuì e sistemò la sacca in modo che non lo intralciasse nei movimenti.
Il Comandante si alzò in piedi e gli tese la mano destra, il biondo non ne capì il motivo fino a quando Steve non gli strappò la sacca di dosso e la prese sulle sue spalle.
"Sei appena uscito dall'ospedale, non dovresti fare sforzi" Danny avrebbe voluto ricordargli che le sue non erano ferite gravi ma dei semplici graffi e che il Comandante era messo molto peggio di lui, ma evitò di mettere in discussione la decisione dell'alpha.
"Va bene... grazie" Lo ringraziò Danny seguendo il Comandante fuori dal suo appartamento.
Steve caricò la sacca da palestra sui sedili posteriori della Camaro ed andò a sedersi al posto del guidatore, mentre il biondo lo attendeva silenzioso e tranquillo al posto del passeggero.
"Andiamo"

Steve parcheggiò dietro casa propria. Una villetta a due passi dall'oceano, circondata dalla folta vegetazione e da una piccola spiaggia privata. Danny scese dall'auto e si guardò attorno ammirato, quel posto era spettacolare e sicuramente costava una vera fortuna, l'unica pecca era che fosse così vicina alla spiaggia. Danny odiava il suono emesso dalle onde, gli dava sui nervi e, non riusciva mai a dormire quando si trovava così vicino ad una fonte d'acqua.
"Entriamo" Ordinò Steve aprendo la porta d'ingresso, disinnescando l'allarme.
Danny si fece avanti un poco titubante.
Subito venne avvolto dall'odore pungente dell'alpha, tutto attorno a lui l'ambiente gridava alpha, era una così bella sensazione, di protezione. "Vieni, di sopra c'è la camera per gli ospiti, è lì che passerai i prossimi giorni" Gli spiegò il Comandante iniziando a salire una rampa di scale di legno.
Danny lo seguì guardandosi attorno, la casa dall'interno era ancora più bella rispetto a come appariva all'esterno, grande, spaziosa e luminosa.
Steve entrò nell'ultima camera in fondo al corridoio e Danny fu subito dietro di lui.
La stanza era grande e spaziosa, al centro c'era un grande letto matrimoniale sprovvisto di coperte o cuscini, probabilmente Mcgarrett non aveva molti ospiti.
Di lato, attaccato alla parete c'era un mobile a cassettoni, ai lati del letto stavano due comodini, su uno di questi c'era una abat-jour nera, mentre l'altro era vuoto.
Steve lasciò la borsa ai piedi del letto, poi uscì dalla stanza e mostrò la casa a Danny.
Proprio davanti alla camera del biondo stava il bagno padronale, dotato sia di una vasca da bagno che di una doccia, i servizi sembravano quasi completamente nuovi, di fronte alla doccia stava uno scaffale con diversi asciugamani di colori diversi. Infine dritta davanti alla porta stava una finestra che dava sulla vegetazione esterna alla casa.
Mentre percorrevano il corridoio per tornare al piano inferiore Steve gli indicò la propria camera da letto.
Al piano terra l'alpha gli mostrò la cucina, il salotto ed il secondo bagno. La cucina era grande e spaziosa, così come le altre stanze della casa, al centro stava il tavolo con sei sedie, lo spazio adibito a cucina era composto da diversi mobili e scaffali, tutti di legno blu e bianco.
Il salotto aveva un grande divano marroncino, ai sue lati stavano due poltrone reclinabili del medesimo colore, davanti a questo stava un tavolino in cristallo ed un televisore a schermo piatto.
"Bella casa" Si complimentò Danny. Steve si limitò a sorridere compiaciuto.
"Sono cresciuto in questa casa, i miei genitori ci hanno abitato sempre" Spiegò l'alpha passandosi una mano fra i capelli scuri.
"Dove sono ora?" Domandò il biondo incuriosito, toccandosi il labbro inferiore con il pollice, il sangue aveva ripreso a scorrere, macchiando la pelle del cameriere.
"Mia madre è morta quando io avevo sei anni e mio padre è stato ucciso due anni fa proprio in questa casa" Disse Steve guardandosi attorno. Danny abbassò il capo e batté assieme le mani, poi si scusò per aver porto quella domanda, dopotutto non erano affari suoi.
"Non importa. Ti aiuto a sistemare il letto e poi, che ne dici di ordinare qualcosa per cena?" Il biondo sollevò le sopracciglia e guardò l'ora sull'orologio da polso, le lancette segnavano le sette e trenta.
Aveva dormito tutto il giorno.
"Certo, perché no?" Una volta che il letto fu pronto Steve si occupò di ordinare la cena, che consisteva in cibo giapponese.
Il Comandante ordinò venti pezzi di Nigiri, due Onigiri e dieci pezzi di Sashimi, ovviamente stando bene attento a ciò che l'omega preferiva, non voleva obbligarlo a mangiare qualcosa che non fosse stato di suo gradimento.
Il fattorino arrivò a casa Mcgarrett mezz'ora dopo, Steve pagò il conto e prese la loro cena, ovviamente si assicuro che Danny rimanesse nascosto, per quanto ne sapeva il fattorino poteva essere un assassino o una spia.
Il biondo era seduto al tavolo della cucina ed attendeva pazientemente il ritorno dell'alpha, gli sembrava quasi di essere una mogliettina che aspettava il ritorno a casa del marito. "Buon appetito" Disse Steve posando il cibo sul tavolo, prese due piatti da uno dei mobiletti e suddivise le pietanze in eguale modo, poi porse un piatto a Danny e l'altro lo tenne per se.
"Grazie" Rispose il biondo usando la forchetta per aiutarsi a prendere i diversi pezzi di pesce crudo.
Non gli capitava molto spesso di mangiare giapponese, ma non poteva certo dire che gli dispiaceva, non amava molto quel tipo di cibo, ma quando Steve lo aveva proposto non se l'era sentito di dirgli di no, dopotutto lui era un ospite.
"Domani mattina andremo al quartier generale, Chin avrà di sicuro qualcosa da mostrarci" Spiegò Steve infilandosi un intero Nigiri in bocca, le sue guance si gonfiarono per poter contenere il miscuglio di riso e pesce. "Va bene" Rispose Danny divertito dalle guance gonfie del poliziotto.

Visto che è appena ricominciata la scuola non riuscirò ad aggiornare in mattinata e, per quanto riguarda il pomeriggio dipende da quanto studio ho (questo è il mio ultimo anno di superiori) perciò, gli aggiornamenti arriveranno il pomeriggio/tardo pomeriggio. 

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