Capitolo 20:

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Danny si mise lentamente a sedere, strofinando gli occhi stanchi.
Si portò una mano alle labbra e sbadigliò sonoramente, borbottando parole incomprensibili a qualsiasi essere vivente dotato di intelletto.
Con le poche energie che aveva si alzò in piedi e trascinando i piedi coperti da un paio di calzini grigi in tinta con il pigiama lungo si diresse in cucina. Controllò in ogni singolo armadietto ma, come era naturale che fosse non trovò nulla.
Nessuno metteva piede in quell'appartamento da due anni. "Dovrei fare rifornimento..." Borbottò Danny, passando una mano sullo stomaco che brontolava rumorosamente.
Aveva fame, molta fame e non aveva nulla da mangiare.
Si guardò attorno e, tamburellando con le dita sul tavolo decise che, prima sarebbe andato a fare colazione da qualche parte nelle vicinanze, poi avrebbe fatto un salto al supermercato e solo dopo avrebbe chiamato i suoi genitori.
Non sapeva ancora cosa fare con il bambino e sicuramente suo padre e sua madre avrebbero saputo consigliarlo.
Si recò in bagno e dopo essersi occupato della propria persona di vestì e preparò per uscire.
Era poco più di metà ottobre ma nonostante questo il clima del Jersey non era ancora così polare da dover indossare giacconi pesanti.
Si limitò ad una felpa con pelo ed un paio di jeans leggeri.
Decise di prendere l'auto per lasciare l'appartamento, cosicché, quando si sarebbe dovuto occupare della spesa non avrebbe dovuto trasportare pesanti borse tutto da solo.
Non sapeva molte cose riguardo le gravidanze ma, era più che certo non si dovessero fare sforzi.
Optò per fare colazione in un piccolo bar che si trovava a pochi chilometro da casa sua, la gestione era familiare e, prima che Danny finisse a lavorare sotto copertura ci passava molto tempo.
Quando entrò nel locale venne immediatamente accolto da una giovane cameriera dai folti capelli bruni e grandi occhiali dalla montatura dorata.
"Danny! Da quanto tempo!" Esclamò lei, stringendo il Detective in un caloroso abbraccio.
Il biondo rispose immediatamente, facendo dondolare la ragazza da un piede all'altro.
"Ciao Camy" La salutò Danny, lasciando che questa lo guidasse ad un piccolo tavolo singolo che si trovava vicino alla grande vetrata che dava sulla strada trafficata.
"Cosa ti è successo? Sono due anni che non ti vedo!" Domandò Camy, stringendo le braccia contro il petto. 
Danny si accomodò al tavolo e si passò una mano fra i capelli.
"Avevo del lavoro da fare" Spiegò il biondo, facendo correre lo sguardo lungo la vetrinetta contenente dolci di ogni tipo.
Camy sollevò le sopracciglia e sorrise eccitata.
"Hai arrestato qualche cattivone?" Domandò lei con fare quasi bambinesco.
Danny annuì e la cameriera batté le mani divertita.
"Ti porto in solito?" Domandò quando finalmente notò lo sguardo famelico del Detective.
Lui sorrise, pregustando già l'enorme fetta di torta al cioccolato che avrebbe entro poco messo sotto i denti.

Dopo aver fatto la spesa e riordinato tutto ciò che aveva acquistato decise di chiamare i suoi genitori.
Sua madre Clara approfittò del momento e, non accontentandosi di parlare con il figlio solamente tramite telefono decise di invitarlo a casa propria per pranzo e, naturalmente, Danny si ritrovò ad accettare, non potendo rifiutare l'invito della genitrice.
E fu così, che ben presto si trovò stretto fra le braccia dei genitori. "Guarda il mio bambino! Non sei cambiato neanche un po'!" Esclamò Clara, stringendogli il viso fra le mani. Danny buttò gli occhi al cielo.
"Certo che non sono cambiato! Ho trent'anni mamma!" Esclamò il Detective, sottraendosi alla presa affettuosa della donna, solamente per poi essere stretto fra le braccia del padre.
"Forza Daniel, sai com'è fatta tua madre" Borbottò Eddie, lasciando un bacio fra i capelli del figlio.
Danny annuì e gli sorrise, andando poi a sedersi su uno dei due divani, quello che si trovava difronte a quello sulla quale era seduta la coppia. "Allora... com'è andata la tua missione?" Domandò Clara con fare curioso. 
La donna, come naturale che fosse, era sempre stata molto interessata ai casi del figlio e, ogni qualvolta poteva tentava di farsi rivelare anche il più piccolo dettaglio riguardo le indagini. Danny sorrise e scosse il capo.
"Bene mamma, tutto è andato per il verso giusto" Rispose il Detective, incrociando le braccia contro il petto. Clara sorrise entusiasta, felice che finalmente il suo bambino avesse finito di fingere di essere qualcuno che non era e che, potesse finalmente passare un po' di tempo con i suoi vecchi genitori.
"Com'erano le Hawaii?" Domandò Eddie, sorridendo quando vide il viso del figlio contorcersi in un'espressione di puro terrore. "Terrificanti! Sai che mettono l'ananas sulla pizza!?" Domandò Danny con fare scioccato.
In quei due anni aveva visto molte cose da lui reputate terribili ma, il cibo era sicuramente la cosa che aveva detestato più di tutte.
"Quale affronto!" Esclamò l'alpha, consapevole quanto Danny amasse la gastronomia.
Il figlio gli fece il verso ed incrociò le braccia contro il petto, arricciando le labbra in un piccolo broncio.
Clara lasciò una pacca sulla spalla del marito e si avvicinò al maggiore dei suoi figli, lasciandogli un bacio sulla fronte.
"Ed è successo altro?" Domandò Eddie, volendo cambiare argomento. Danny si fece improvvisamente serio e, decise che quello fosse il momento più adatto per rivelare ai genitori della gravidanza.
"Veramente una cosa è successa" Rispose il Detective con fare titubante. L'alpha si fece attento, non gli piacque per nulla il cambio ti atteggiamento del figlio.
"Che cosa, Danny?" Domandò Clara, prendendo una mano di Danny nelle proprie.
Il biondo sospirò e raccontò di come avesse incontrato Steve.
Sua madre parve deliziata all'idea che il suo bambino avesse finalmente trovato qualcuno con cui passare il resto della propria vita ma, ben presto la sua felicità andò sciamando.
"Siamo andati a letto insieme... abbiamo usato un preservativo ma..." Iniziò Danny, e le sue gote si tinsero di rosso.
"Deve essersi rotto e..." Continuò il biondo, abbassando lo sguardo sul ventre piatto.
Clara sgranò gli occhi e portò immediatamente le mani a cingere lo stomaco del figlio.
"Aspetti un figlio!?" Domandò la donna, sollevando gli occhi azzurri su quelli del Detective. Danny sospirò ed annuì.
"O santo cielo! Tesoro è meraviglioso!" Esclamò la donna, sorridendo elettrizzata.
Eddie sorrise a propria volta ma colse immediatamente che qualcosa tormentasse la mente del figlio.
"Cosa succede, Danny?" Domandò l'alpha, avvicinandosi a propria volta al Detective.
"Ecco... lui... l'altro padre non lo sa..." Rivelò Danny.
Clara lo guardò preoccupato, poi sollevò lo sguardo sul viso del marito. L'ex vigile del fuoco sospirò e si sedette sul bordo del tavolino posto difronte al divano.
"Perché non gli hai detto nulla?" Domandò Eddie.
Danny sospirò e si portò le mani fra i capelli, sospirando afflitto.
"Io... ho avuto paura e poi, quando ho avuto l'intenzione di dirglielo è arrivata una donna e..." Iniziò l'omega con fare ansioso.
Clara gli poggiò le mani sulle spalle. "Danny calma, respira" Disse sua madre, inviandolo a prendere grosse boccate d'aria.
"Una donna? La sua compagna?" Domandò Eddie, sollevando le sopracciglia.
Danny si affrettò a scuotere il capo. "No... sembrava un militare, credo fossero amici" Spiegò il Detective che, grazie ai pochi istanti di respirazione era riuscito a calmarsi.
Clara buttò gli occhi al cielo.
"Classico degli alpha!" Esclamò la donna.
Eddie la guardò con fare offeso e lei gli sorrise dolcemente.
"Andiamo tesoro. Con quante donne e uomini sei stato prima di capire che io ero la tua compagna?" Domandò Clara.
Eddie buttò gli occhi al cielo ma non poté smentire le parole della moglie. Gli alpha erano istintivi, non crudeli ma facilmente eccitabili.
"Non pensi di dirglielo?" Domandò Clara, tornando a rivolgere la propria attenzione al figlio.
Danny sospirò e si passò una mano contro il viso.
"Non lo so mamma... non so neanche se voglio tenerlo" Rivelò il Detective. La donna lo guardò con fare rattristato.
"Non vuoi tenerlo?" Domandò suo padre, con la medesima espressione assunta dalla moglie.
Danny sbuffò.
"Non lo so... papà sono un Detective!" Esclamò il biondo, come se la sua professione dovesse consistere un impedimento nella crescita di un bambino.
"E allora? Io ero un vigile del fuoco eppure ho avuto quattro bellissimi figli" Ribatté Eddie.
Danny scosse il capo.
"Si ma non gli hai portati tu in grembo..." Commentò l'omega.
Il genitore arricciò le labbra in un'espressione pensierosa.
"Questo è vero però... se rinunci ad avere questo bambino potresti pentirtene" Ribatté Eddie, tenendo lo sguardo fisso sul viso del figlio che, ben presto si ritrovò ad abbassare lo sguardo, finendo con l'incontrare quello della madre.
"Tuo padre ha ragione. Di quanto sei?" Domandò Clara, non resistendo all'istinto di passare una mano contro il grembo del figlio.
Danny rivolse lo sguardo verso il soffitto e si mise a fare qualche conto. "Un mese... più o meno" Rispose il Detective.
"Hai tempo per decidere se tenerlo o meno. La scelta è tua. Ma... parlane con l'altro padre. Come hai detto che si chiama?" Domandò Clara, sorridendogli gentile.
Danny sorrise a propria volta.
"Steve Mcgarrett" Rispose il biondo e, il solo pronunciare quel nome gli fece correre un brivido lungo la schiena. "Qualunque decisione prenderò... voi starete sempre al mio fianco, vero?" Domandò il Detective con voce tremante.
La coppia si guardò intensamente e poi strinse il figlio in un caloroso abbraccio.
"Certamente piccolo mio" Rispose Clara, lasciandogli un bacio sulla fronte.

Danny lasciò la casa dei suoi genitori quando oramai era arrivata l'ora di cena.
Una volta raggiunto il proprio appartamento accese i caloriferi e ri cambiò d'abito, optando per qualcosa di più comodo.
"Immagino che iniziare a parlarti sia segno che io voglia tenerti" Commentò Danny fra sé e sé, mettendo la pizza consegnata da qualche minuto all'interno di un grande forno.
"È ora che ti insegni quali sono i piaceri della vita. Vedi, il tuo altro papà vive alle Hawaii e lì cucinando delle cose davvero terrificanti e quindi, se mai dovessimo rivederlo tu non farti influenzare. Ricorda che io ho sempre ragione" Borbottò Danny, accomodandosi al tavolo della cucina. "Io ho sempre ragione" Ribatté il Detective.
"Inoltre. C'é il cinquanta percento di possibilità che tu sia un mutaforma il che, potrebbe essere problematico e, un l'altro cinquanta percento di possibilità che qualcuno dei migliori amici di Lake possa decidere di darci la caccia" Commentò Danny, portandosi alle labbra una fetta di pizza margherita.
"Ci divertiremo un mondo" Borbottò il Detective con fare tutt'altro che entusiasta.

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