Era arrivato il momento degli addii.
Lake era stato accompagnato su un aereo privato, circondato da una decina di poliziotti, compresi Danny e Grace.
La Five-o era giunta all'aeroporto per fare gli ultimi saluti, scambiando calori abbracci con i nuovi amici del New Jersey.
"Cerca di farci sapere come finirà il caso" Si raccomandò Chin stringendo Danny in un caloroso abbraccio, il biondo si lasciò coccolare dal respiro dell'amico, poi si allontanò di qualche passo per poter guardare i suoi nuovi compagni.
"Sarete i primi a saperlo" Li rassicurò il biondo prendendo un grosso respiro.
Loro gli sorrisero inteneriti dalla dolcezza dell'omega.
"Avremmo portato torta e palloncini ma credevamo di poterti mettere in imbarazzo" Disse Kono ridacchiandi. Danny sbuffò una risata e si passò una mano davanti al viso.
Grace comparve alle loro spalle e li guardò con le sopracciglia inarcate. "Non vi azzardate, mettere in imbarazzo Danno è il mio compito" Disse lei con aria divertita, prendendosi una mano contro il petto.
Il biondo scosse il capo esasperato e si concesse di dare un ultimo abbraccio agli amici.
"Fate buon viaggio" Si raccomandò Kono.
Steve si limitò ad abbracciare i due del New Jersey, forse anche per lui quell'addio si stava rivelando più difficile del previsto.
"Certo" Ribatté Grace e, dopo aver preso Danny per un braccio lo trascinò verso l'aereo.
Il Detective si voltò un'ultima volta ed i suoi occhi incontrarono quelli di Steve.I due salirono sull'aereo ed andarono a sedersi lontano da Lake, l'uomo li osservava con un sorrisetto malefico stampato in viso.
Seduti ai suoi lati stavano due uomini abbondantemente armati.
Danny si passò una mano sulla fronte ed appoggiò il capo contro la parete vicino al finestrino.
Grace si sedette al posto di fronte al suo e lo guardò con interesse misto curiosità.
L'omega la guardò senza capire e scosse il capo.
"Che c'è?" Domandò lui, socchiudendo gli occhi azzurri.
"Mi vuoi dire che ti succede? Ieri sera non hai toccato nemmeno una birra, sei pallido e sembri sempre stanco, e non azzardarti a dirmi che non è niente perché ti butto giù dall'aereo" Lo minacciò la poliziotta, accennando alla porta bianca sulla quale svettava la scritta: In caso di emergenza tirare questa leva.
Danny si morse il labbro inferiore e chiuse gli occhi, cercando di riordinare le idee.
Non aveva senso mentire, non a Grace, tanto entro un paio di mesi si sarebbe accorta di tutto.
"Non ti conviene buttarmi giù dall'aereo..." Iniziò Danny guardando fuori dal finestrino.
La Five-o era ancora immobile e guardava il volo con occhi fissi.
Il Detective puntò lo sguardo su Steve e pensò all'odore che aveva sentito il giorno prima, quando era tornato a casa.
"Uccideresti anche il tuo nipote acquisito" Grace rimase un attimo perplessa poi, il senso di quelle parole la colpì con un proiettile.
Sgranò gli occhi e fu costretta ad aggrapparsi ai braccioli quando l'aereo iniziò a muoversi sulla strada asfaltata, acquistando sempre più velocità, fino a sollevarsi nel cielo limpido.
"Cos'hai detto!?" Domandò lei sconvolta.
Danny le fece cenno di abbassare le voce anche se, nessuno sembrava averli sentiti, dopo tutto erano abbastanza distanti dagli altri uomini.
"Hai capito bene, non c'è bisogno di parlarne" Disse il biondo appoggiandosi contro il sedile, chiudendo gli occhi.
Grace gli tirò uno schiaffo sulla gamba ed avvicinò il viso al suo. "Stammi a sentire tu brutto idiota, affronteremo un volo di nove ore, perciò ora tu parlerai, chiaro?" Domandò lei con fare minaccioso. Una delle guardie di Lake puntò lo sguardo su di loro, ma bastò un'occhiata raggelante di Grace per farlo tornare al proprio posto.
"Com'è successo?" Domandò lei iniziando con le domande.
Danny buttò gli occhi al cielo ed appoggiò il mento ad una mano, poi la guardò con fare ovvio.
L'alpha chiuse gli occhi e si diede dell'idiota, sapeva che non sarebbe stato facile far parlare il partner.
"So come è successo ma... E non avete pensato di usare un profilattico?" Domandò lei tenendo il tono basso, in modo che nessuno potesse sentirla.
"Certo che lo abbiamo usato, ma deve essersi rotto, non lo so, ma ora sono in questa situazione e tu sei l'unica che ne è a conoscenza, perciò per favore non dirlo a nessuno" La pregò il Detective, prendendo le mani dell'amica nelle proprie.
Grace spalancò le labbra e si passò le mani davanti al viso.
"Vuoi dire che Steve non lo sa?" Domandò ancora lei sempre più scioccata dalla situazione.
"Se lo avesse saputo credi che mi avrebbe lasciato tornare in New Jersey da solo?" Commentò il biondo sollevando le sopracciglia.
L'alpha abbassò lo sguardo e sospirò, appoggiando la schiena al sedile morbido.
"Dio Danny. Devi telefonargli e dirglielo" Disse lei passandosi le mano davanti al viso.
Il Detective scosse il capo.
"No, non devo. E poi non so nemmeno se intendo tenerlo" Spiegò il biondo appoggiandosi a propria volta al sedile.
Grace puntò lo sguardo su di lui, stupita da quelle parole.
"Non intendi tenerlo?" Domandò l'alpha con tono triste.
Danny scosse il capo e senza riflettere si passò una mano sul ventre.
"Non lo so... insomma guardami. Non sono una persona stabile, il mio lavoro è troppo pericoloso per poter pensare ad un bambino" Commentò l'omega sospirando.
Grace si portò una mano davanti al viso.
"Io non so cosa dire. Quello che dici ha senso però, parlane con Steve. Potresti pentirtene " Disse lei.
Danny annuì, sapendo per certo che non avrebbe mai comunicato quell'informazione a compagno.
Si sarebbe preso un paio di mesi e poi forse, lo avrebbe comunicato all'alpha.
O forse, nel giro di due mesi non ci sarebbe più stato nulla da comunicare.
"Voglio parlare con Lake" Disse il Detective, voltandosi per osservare il trafficante.
L'uomo parlottava con le due guardie ma queste non lo degnavano della minima attenzione.
"Cosa!? Perché?" Domandò Grace, guardandolo con fate scioccato. Danny annuì.
"Lui sembrava saperlo. Lo sapeva prima che io stesso lo sapessi. Voglio sapere perché" Spiegò il Detective, alzandosi in piedi senza dare ulteriori spiegazioni.
Si avvicinò ai tre uomini e i due poliziotti lo salutarono con un cenno del capo.
"Devo parlare con il prigioniero. In privato" Disse Danny, incrociando le braccia contro il petto.
"Detective Williams non siamo autorizzati a lasciare il fianco del prigioniero" Disse una delle due guardie.
Il biondo sorrise ed inclinò il capo. "Non preoccupatevi. Ho passato due anni ad inseguire quest'uomo, non intendo certo aiutarlo a fuggire" Disse l'omega.
I due poliziotti si guardarono, non dubitavano della parola del Detective, sapevano quanto l'uomo avesse dovuto subire in quegli anni. "D'accordo. Ma, per essere totalmente sicuri preferiremmo parlaste rimanendo nella stanzetta" Acconsentì il maggiore di poliziotti, indicando una sottile porta bianca che conduceva ad un piccolo studio che, all'evenienza poteva trasformarsi in camera da letto.
Era stata Grace a richiedere un aereo di quel genere, aveva considerato le condizioni del collega e voleva che questo stesse il più comodo possibile e, ora che aveva scoperto della gravidanza si sentiva ancora più convinta di quella decisione.
"Mi sembra giusto" Ribatté il Detective.
I due uomini condussero Lake nella stanza e ricordarono a Danny che, nel caso in cui avesse avuto bisogno loro sarebbero stati fuori dalla porta.
Una volta soli i due uomini si osservarono per qualche istante poi, il trafficante si lasciò cadere contro il morbido letto, lasciandosi sfuggire un sospiro.
"Mi è mancato questo genere di comodità" Disse Lake, che da giorni era costretto a dormire sopra una scomoda branda.
Danny rimase in piedi e lo osservò. "Quindi Detective, cosa vuoi chiedermi?" Domandò Lake, mettendosi faticosamente a sedere.
Le manette che aveva strette attorno ai polsi tintinnarono.
"Come lo sapevi?" Domandò il biondo, accomodandosi su una comoda poltroncina bianca.
L'alpha sorrise ed inclinò il capo.
"Io so tante cose, Daniel, non ti dispiacerebbe essere un poco più specifico?" Domandò Lake, sorridendo maligno.
Danny si morse le labbra ma si costrinse a rispondere a quell'inutile domanda.
"Del bambino. Come sapevi del bambino?" Specificò l'omega, incrociando le braccia contro il petto. L'alpha sorrise e si leccò le labbra.
In un secondo momento sollevò le mani e picchiettò il naso con l'indice destro.
"Dal tuo odore. Mi sembrava di essere stato abbastanza chiaro" Commentò Lake, annusando l'aria, enfatizzando il proprio punto.
"Quello che dici non ha senso. Quando ti ho incontrato era ancora troppo presto perché il mio odore cambiasse. Tutt'ora è troppo presto, nessuno dei miei colleghi ha notato la differenza. Io stesso non l'ho notata" Nemmeno Steve, avrebbe voluto dire il biondo, riuscendo a trattenersi solamente all'ultimo.
Il trafficante buttò gli occhi al cielo e Danny sussultò, facendosi incredibilmente attento.
Lake sorrise e sollevò le braccia, indicando le manette con un cenno del capo.
"Togliemele e te lo mostrerò" Rispose l'alpha, sorridendo sornione.
Il biondo omega sollevò le sopracciglia e accavallò le gambe.
"Chi ti dice che io abbia le chiavi delle tue manette?" Domandò il Detective. Lake abbassò le braccia e lo guardò con espressione di chi sapeva di stare venendo preso in giro.
"Andiamo Daniel, sono più che certo che quei due idioti che mi fanno da cani da guardia non abbiamo le chiavi" Iniziò il trafficante.
"E Tillwell non ti toglierebbe mai la possibilità di avermi in pugno. So che hai tu le chiavi, sei destrorso ma il tuo fianco destro e coperto da troppi oggetti perciò, deduco siano nella tasca sinistra" Terminò Lake, regalandogli un sorriso.
Danny non poté che dimostrarsi stupito dal ragionamento dell'alpha e, involontariamente portò una mano alla tasca sinistra.
"Se ti libero come posso sapere che non mi aggredirai?" Domandò l'omega, prendendo le chiavi dalla tasca.
Lake si leccò le labbra.
"Andiamo Daniel, aspetti un figlio, non ti farei mai del male. Va contro i miei principi" Rispose il trafficante, portandosi una mano al petto.
Danny sbuffò divertito, domandandosi quali potessero essere i principi di un uomo che ne trafficava altri.
Il Detective si accovacciò davanti al malvivente e liberò i polsi dalle manette.
Lake si portò le mani ai polsi martoriati e li massaggiò con delicatezza.
"Bene. Un patto è un patto" Disse l'alpha prima che il suo braccio destro si spezzasse, emettendo un rumore sordo e raggelante.
Danny sobbalzò ed immediatamente portò una mano alla pistola, non facendo nemmeno in tempo ad estrarla dal fodero che, davanti a sé si stagliò un enorme lupo dalla pelliccia color cappuccino e gli occhi verdi.
"Sei un mutaforma!" Esclamò Danny, arretrando quando Lake si fece avanti.
Il Detective indietreggiò fino a quando si ritrovò con il retro delle ginocchia premuto contro il seggio della poltrona, bastò l'ennesimo passo di Lake per costringerlo a sedersi.
Il lupo si fermò davanti a lui e, con delicatezza inaudita poggiò l'enorme capo sulle sue gambe, annusando i suoi abiti.
"Dolce" Commentò l'animale prima di riassumere l'aspetto di un uomo.
Il suo corpo nudo e pallido rimase totalmente alla mercé dello sguardo stupito del biondo.
Danny rimase allibito da quella scoperta ma, la sorpresa non fu tale da impedirgli di parlare.
"È... è per questo che hai sentito il mio odore mutare... il tuo lupo ti ha avvertito" Disse l'omega con voce tremante.
Ricordava quando a scuola, durante le ore di biologia era stato costretto a studiare il comportamento dei mutaforma, creature rare e sfuggenti. Ricordava ancora le parole del suo professore: Il lupo mostra ciò che all'uomo sfugge.
Questo spiegava perché solamente il trafficante avesse notato il cambiamento nel suo odore.
Lake si limitò ad annuire, trovando estremamente buffa l'espressione di puro spiazzamento che era comparsa sul viso del Detective.
"Ed è per questo che vivo nel bel mezzo della giungla e che seppellisco le ossa in guardino" Disse l'uomo, burlandosi dell'omega.
"E sai" Continuò il mutaforma, stringendo le manette attorno ai polsi, permettendo a Danny di assicurarle. "L'odore del Comandante Mcgarrett era estremamente differente da quello di un comune alpha..." Disse Lake, sollevando lo sguardo sempre più divertito sul suo interlocutore. "Sai, tra simili ci si riconosce" Commentò infine il trafficante.
Danny sbiancò e portò lo sguardo su Lake poi, fece alcuni passi indietro, ritrovandosi nuovamente a sedere sulla morbida poltrona bianca.
C'era la possibilità che Steve fosse un mutaforma. C'era il cinquanta percento di possibilità che suo figlio fosse un lupo.
"Vuoi... vuoi dire che Steve è un mutaforma!?" Domandò Danny, portando le mani a coprire il viso affilato.
Lake sorrise e, sollevando le spalle annuì poi, picchiettò nuovamente un dito contro il naso.
"Perspicace Detective. Il suo odore non mente" Borbottò il trafficante, divertendosi nell'osservare le diverse espressioni che assunse il viso dell'omega.
"Ma... se è come dici tu... perché Steve non si è accorto di nulla?" Domandò Danny, la cui testa iniziava a girare come un piccola trottola.
Tutto quello era assurdo, niente aveva più senso.
"Questo non so dirlo, Daniel. Ciò che posso dirti è questo" Iniziò Lake, piegando la schiena in avanti, così da poter guardare il Detective in viso.
"Il lupo del Comandante sa ciò che c'è da sapere. La domanda è, il Comandante gli permetterà di parlare?" Domandò il trafficante.
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Eyewitness
Fanfic⚠️La storia presenta contenuti per adulti⚠️ ~Omegaverse~ Il suo nome è Danny Williams, nato nel New Jersey e trasferitosi alle Hawaii due anni addietro lavora in grande ristorante molto in voga sull'isola, il Velvet. La sua vita è tranquilla, vive...