Capitolo 15:

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Grace si sedette di fianco a Danny e gli passò un braccio attorno alle spalle, dandogli una pacca talmente forte da far trasalire il povero omega.
La donna si presentò al resto del gruppo, strinse le loro mani in modo energico, proprio come avrebbe fatto un'alpha.
"Danny si lamenta sempre?" Domandò lei a Steve.
Lui, che aveva appena preso un morso di hamburger annuì con convinzione, le guance piene di cibo lo resero ridicolo agli occhi dei commensali, ma questi furono così gentili da non farglielo notare.
"Non ne hai idea!" Commentò il Comandante sorridendo, Grace rispose a propria volta con un sorriso. Danny fece passare lo sguardo dalla partner all'amico, poi buttò gli occhi al cielo e prese un sorso di birra fredda.
"Prego, fate pure come se io non fossi qui" Commentò il biondo.
Grace ridacchiò e gli prese le guance fra le dita, tirandole un poco, poi con voce acuta, la stessa che si usa quando si parla con un bambino, o quando lo si fa con un cane, iniziò a parlare.
"Ma tesoro, lo sai che io lo dico con affetto" Kono scoppiò a ridere e nascose il viso dietro le mani, Chin nascose il sorriso prendendo un altro morso dal suo panino.
Steve sorrise e scosse il capo divertito, non immaginava che la partner di Danny fosse così diversa da lui, anche se, da un lato se lo aspettava, mettere due persone troppo simili a lavorare insieme non era mai una buona idea. "Vi odio" Commentò Danny alzandosi in piedi.
Steve lo guardò con aria interrogativa, ma fu Grace a domandare quello che il Comandante si stava chiedendo. "Dove vai?" L'omega la guardò sollevando le sopracciglia.
"Io bagno, vuoi seguirmi anche lì o rimani qui?" Domandò a propria volta il Detective indicando il bagno con l'indice.
"Seguirmi anche lì?" Chiese lei.
Danny buttò gli occhi al cielo.
"Come sapevi che eravamo qui?" Grace sospirò ed incrociò le braccia contro al petto, mettendo in viso un'aria fintamente imbronciata. "Touche" Chin sorrise divertito.
Danny si diresse in bagno, entrò nel primo che trovò nonostante fossero tutti liberi, a quell'ora del mattino non c'era nessuno in giro.
L'omega abbassò la tavoletta e si sedette, appoggiando la fronte contro i palmi delle mani.
Mangiare quel panino doveva avergli fatto male, la nausea era tornata, seguita da dei giramenti di testa. "Grande..." Bisbigliò Danny sedendosi a terra, appoggiando la fronte contro contro la parete fredda.
"Sei un genio Danny, prendere un hamburger super condito pur avendo la nausea" Commentò il biondo passandosi una mano davanti al viso. "Fantastico, ora parlo anche da solo" Quando rimase totalmente avvolto dal silenzio le parole di Lake gli tornarono alla mente.
Istintivamente poggiò una mano contro il ventre e lo guardò con fare critico.
Non gli sembrava diverso da quando si era trasferito alle Hawaii, era magro come sempre.
Scosse il capo, Lake doveva aver pronunciato quelle parole solamente per confonderlo e fargli abbassare la guardia, sicuramente aveva sentito l'odore di Steve su di lui ed aveva presupposto che i due fossero stati a letto insieme.
Doveva essere andata così, dopotutto, se Danny avesse davvero avuto qualcosa dentro di sé lo avrebbe saputo e, anche il Comandante avrebbe notato la differenza.
"Si... deve essere questo... dopotutto, se Lake sostiene di aver sentito l'odore di un... bambino anche Steve avrebbe dovuto sentirlo..." Disse il Detective tra sé e sé, passandosi una mano sulla fronte umida.
"E poi... poi anche se fosse sarebbe troppo presto per sentirne l'odore. Lake mi ha preso in giro" Continuò Danny con tono sicuro, sbattendo un pugno contro il pavimento di piastrelle.
L'omega rimase seduto a terra fino a quando non sentì qualcuno bussare alla porta del bagno.
"Danny? Tutto bene?" Domandò Steve appoggiando l'orecchio contro la porta, così da poter sentire con più facilità quello che accadeva all'interno del piccolo bagno.
Il Detective si mise in piedi ed aprì la porticina, uscendo con passo incerto. L'alpha lo tenne per un braccio e lo fece sedere a terra, prese alcuni veli di carta igienica e li bagnò con un po' d'acqua fredda, poi li passò sulla fronte dell'amico.
Danny gliene fu estremamente grato. "Che succede?" Domandò Steve con tono preoccupato, sedendosi al suo fianco.
L'omega scosse il capo e si appoggiò contro la parete, appoggiandosi con il fianco destro al corpo del compagno.  "La nausea è tornata, avrei dovuto prendere un'altra pasticca prima di venire qui" Il Comandante sospirò impensierito e gli appoggiò una mano sulla fronte, la trovò fresca, umida a causa dei veli bagnati che precedentemente aveva passato sulla pelle dell'amico, ma fresca.
"Dovresti andare da un medico" Gli consigliò Steve mettendosi in piedi, tese le mani verso il Detective e Danny le accettò di buon grado, lasciando che l'altro lo aiutasse ad alzarsi.
"Credo tu abbia ragione, questo pomeriggio andrò nuovamente in farmacia e mi farò consigliare un buon medico. Pensi di poter andare da Lake da solo?" Domandò l'omega con gli occhi azzurri sgranati ed un poco appannati.
Steve annuì e sorrise.
"Grace ha insistito per fare quattro chiacchiere con lui, credo verrà volentieri con me" Danny sorrise ed insieme all'amico uscì dal bagno. Trovarono Grace e Kono intente a parlare del ragazzo che aveva aiutato la giovane beta, la ragazza voleva assolutamente conoscere il suo nome per poterlo ringraziare di persona. "Hey Danno, tutto ok?" Domandò l'alpha trovandolo pallido.
L'omega annuì e tornò a sedersi vicino all'amica.
Lei non sembrò per nulla convinta da quella risposta, quindi puntò lo sguardo su Steve in attesa di spiegazioni.
"Durante l'appostamento di qualche giorno fa è scoppiato un acquazzone e Danny si è ammalato" Spiegò semplicemente il Comandante.
Grace puntò lo sguardo sull'amico e scosse il capo.
"Mi domando come tu sia sopravvissuto tutti questi anni in New Jersey" Danny buttò gli occhi al cielo e si appoggiò contro lo schienale morbido.
"Comunque questo pomeriggio andò in farmacia, voi due ve la caverete con Lake?" Domandò l'omega facendo passare lo sguardo tra i due alpha. Grace sollevò le spalle.
"Dipende, posso avere il permesso scritto di prendere a pugni quella sua faccia da stronzetto?" Domandò Grace con fare sin troppo serio.

Steve lasciò Danny a casa e poi insieme a Grace si avviò alla volta del quartier generale.
L'omega andò a sedersi sul divano e chiuse gli occhi per qualche istante, poi si alzò nuovamente in piedi e dopo aver preso la propria pistola ed il portafogli uscì di casa.
Impiegò una mezz'oretta per raggiungere il centro commerciale e di conseguenza la farmacia.
Trovò Katy dietro al bancone, la donna era intenta a parlare al telefono con qualcuno e non sembrava aver notato la sua presenza, così Danny decise di non disturbarla e di cercare ciò di cui aveva bisogno. Iniziò a camminare fra gli scaffali, stando bene attento a non colpire accidentalmente alcune delle confezioni che erano state precariamente appoggiate le une sopra le altre.
Si fermò davanti ad uno scaffale illuminato da delle lucine azzurre. Danny prese un grosso respiro ed allungò una mano tremante, prendendo fra le dita pallide una confezione sottile ed allungata.
Sopra stava una scritta in azzurro, Test di gravidanza.
"Insomma... è per essere sicuri" Bisbigliò l'omega con voce tremante. Danny gonfiò le guance e lasciò andare un altro grosso respiro, il cuore che batteva a mille.
Deglutendo si avvicinò al bancone, Katy sollevò lo sguardo e sorrise quando lo riconobbe, Danny teneva le mani basse, così da nascondere in parte la confezione.
"Immagino che i sintomi non siano passati, eh?" Domandò l'anziana spostando un ciuffo di capelli bianchi dietro all'orecchio destro.
L'omega scosse il capo.
"Sei andato da un medico? Hai capito a cosa sono dovuti?" Domandò ancora la donna. Danny sospirò ed appoggiò la confezione sul bancone.
Katy la prese fra le mani e guardò il Detective mostrandogli un grande sorriso, sorriso che si spense quando vide l'aria preoccupata dell'uomo.  "Non ne sembri entusiasta" Commentò lei. Danny sollevò le spalle spaesato e si appoggiò al bancone per potersi reggere in piedi.
"Vieni, siediti un attimo" Lo invitò la donna, aprendo un piccolo cancellino bianco.
Danny accettò volentieri l'invito e si sedette su una sedia girevole, Katy si sedette davanti a lui, poi lo guardò dritto negli occhi.
"Non eri consenziente?" Domandò lei. Danny scosse subito il capo.
"No no, certo che ero consenziente, l'alpha è un mio amico, solo che... abbiamo usato un preservativo..." Rivelò il Detective, un brivido gli corse lungo la schiena.
La farmacista gli passò una mano sulla spalla e la strinse con forza, forza che Danny non avrebbe mai immaginato che quel corpo così gracile possedesse.
"Quel tipo di contraccettivo funziona solo nel... 97% dei casi" Spiegò la donna, sorrideneo con fare ovvio.
Il Detective sbuffò, ovviamente lui doveva rientrare in quel tre percento di casi.
"In ogni caso, se tu ed il tuo compagno non vi sentite pronti potete sempre decidere di ricorrere all'interruzione di gravidanza ma... mi sembri un bravo ragazzo. Sono certa saresti un ottimo genitore" Disse Katy, inclinando il capo, studiando la reazione dell'omega.
Danny arricciò le labbra pensieroso. "È che... anche se fossi pronto il mio lavoro... sono un poliziotto" Spiegò il biondo, sfregando insieme le mani pallide.
"E allora? Il tuo lavoro non è certo un problema. Sono più che certa che nel tuo settore esista il congedo per materintà" Commentò l'infermiera, incrociando le braccia contro il petto. "Posso darti un consiglio?" Domandò ancora la donna.
Il Detective annuì e strinse fra le mani la scatola bianca.
"Fai il test, non è detto che tu sia effettivamente gravido e nel caso in cui tu lo sia parlane con il tuo alpha" Danny sospirò.
"Non è il mio alpha..." Borbottò lui. Dannazione, pensò.
Doveva proprio cacciarsi in quella situazione? Maledetto lui.
"Non ha importanza, è pur sempre il padre. Ora va a casa, preparati una bevanda calda e cerca di stare tranquillo. Se hai bisogno di qualcosa puoi sempre tornare qui, io non scappo" Lo rassicurò Katy, regalandogli un sorriso dolce e comprensivo.
Danny la ringraziò rasserenato dalle parole dell'anziana. 

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