Capitolo 25:

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Dopo cena i due amici si spostarono sul divano, accesero il televisore e si dedicarono alla visione di un film d'avventura.
"Devo chiamare Chin" Disse ad un tratto Steve.
Il Comandante si alzò in piedi e si avvicinò ad un appendi abiti posto di fianco alla porta, si spostò davanti alla felpa che gli aveva prestato Danny ed iniziò a cercare nelle tasche, trovando alla fine il proprio cellulare.
L'alpha tornò a sedersi di fianco all'amico, selezionò il contatto di Chin e si portò il cellulare davanti al viso, impostando una video chiamata.
La risposta non tardò ad arrivare, ben presto i volti sorridenti di Chin e Kono comparvero sul piccolo schermo.
"Hey ragazzi!" Li salutò la giovane beta. Danny le sorrise, non sapendo esattamente cosa dire.
Il Tenente si passò una mano sotto al mento e puntò lo sguardo sul Detective.
"Come stai, Danny?" Domandò l'asiatico.
L'omega si limitò a sollevare le spalle e sfregò insieme le mani.
"Bene bene..." Chin gli sorrise comprensivo.
Kono riprese a parlate non appena ebbe la possibilità. La ragazza era molto eccitata all'idea di poter rivedere Danny, si era molto affezionata all'uomo del New Jersey.
"Non vedo l'ora!" Esclamò lei divertita. Steve sollevò le sopracciglia e l'omega fece altrettanto.
"Zietta Kono!" Continuò lei sempre più felice. Danny sorrise intenerito dalla dolcezza della giovane beta. Steve si limitò a sbuffare una risata.
"Quando tornerete alle Hawaii?" Domandò ancora la ragazza, mentre il cugino si allontanò per prendere un paio di bottiglie di acqua.
Danny non seppe nuovamente cosa rispondere, dopotutto, perché avrebbe dovuto tornare alle Hawaii?
"Ecco..." Iniziò il biondo non sapendo esattamente cosa dire. Fu Steve a rispondere.
"Non appena la situazione si sarà risolta, per ora non ci sono stati ancora tentati assalti, tantomeno messaggi minatori... finché non saremo sicuri che nessuno cercherà di fare del male a Danny rimarremo qui" Concluse l'alpha. Kono la trovò una risposta esauriente e molto sensata.
"Stavo pensando..." Iniziò Chin prendendo un sorso d'acqua fredda.
"Lake non ha avuto nessuna occasione di parlare del bambino con qualcuno, inoltre i suoi dubbi erano infondati. Stavo pensando che l'unica mossa sensata per loro sarebbe quella di sequestrare uno degli uomini che ha contribuito alla cattura di Lake e chiedere in cambio del suo rilascio la liberazione di Lake" Spiegò Chin. Anche Steve aveva pensato a quell'ipotesi.
Sapeva che gli alleati di Lake non avrebbero accettato così facilmente la cattura del loro migliore venditore. "Abbiamo un piano?" Domandò Kono, guardando i due uomini attraverso lo schermo sottile.
"Domani Grace interrogherà nuovamente Lake e cercherà di farsi dire dove tiene gli archivi. Se non ci riuscirà dovremo cercare altri modi per trovare le informazioni che stiamo cercando" Rispose Steve.
La ragazza annuì e distolse la propria attenzione dallo schermo per poi puntare lo sguardo oltre le spalle del cugino.
"Dobbiamo andare" Disse Chin, guardando a propria volta nella medesima direzione della beta. Il Comandante sorrise loro e li salutò con allegria, chiudendo la chiamata.
"Che c'è?" Domandò Steve quando vide lo sguardo pensieroso del compagno.
Danny sospirò e si appoggiò contro lo schienale del morbido divano, premendo una mano sulla fronte. "Niente, solo che... perché dovrei tornare alle Hawaii?" Domandò il Detective puntando gli occhi azzurri sulla figura massiccia dell'alpha.
Le sopracciglia del Comandante si incruvaroni verso il basso e la sua espressione si fece accigliata.
"Non fraintendermi!" Esclamò Danny, incrociando le braccia contro il petto. "Adoro Chin e Kono" Iniziò il biondo. "E, sono sicuro che le Hawaii sarebbero un posto eccezionale in cui fare crescere un bambino, insomma, ci sono la spiaggia, temperature assurde, gente che vende granite ogni due metri ma... il New Jersey è casa mia, qui c'è la mia famiglia, c'è Grace e... sono nato qui, non credo di essere disposto ad abbandonare questo posto" Spiegò Danny cercando di usare più tatto possibile, non volendo certo rischiare di ferire i sentimenti dell'amico, ma dopotutto tra loro non c'era nulla di speciale.
Si conoscevano da poco più di un mese e, se non fosse stato per il bambino probabilmente non si sarebbero mai più rivisti.
"Capisco" Rispose semplicemente Steve distogliendo lo sguardo verde dal viso del compagno.
Danny si sentì una persona pessima, era quasi riuscito a sentire il cuore dell'amico spezzarsi.
"Ma... abbiamo ancora tempo per pensarci, insomma, non dobbiamo decidere oggi, no?" Cercò di sdrammatizzare il Detective.
Il Comandante gli sorrise ed annuì con poca convinzione.
"Hai ragione, abbiamo tutto il tempo per pensarci" Ribatté l'alpha ma, nonostante il sorriso che gli aleggiava in viso il suo tono si era fatto distaccato ed i suoi occhi furono attraversati da una scintilla di rabbia.

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