Capitolo 14:

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Non riusciva quasi a crederci. Finalmente Lake era stato catturato. L'uomo stava in ginocchio, uno degli uomini della squadra d'assalto gli stava ammanettando i polsi eppure l'alpha continuava a sorridere e gongolare, come se avesse appena scoperto il più indicibile dei segreti. Kono entrò dalla porta in quel preciso istante, aveva un taglio sulla fronte e della polvere le aveva sporcato i pantaloni neri.
Si avvicinò di corsa ai due colleghi e li strinse in un abbraccio gentile ed un poco dolorante.
"State bene?" Domandò la beta guardandoli con preoccupazione.
I due annuirono e Danny le passò un pollice sulla fronte.
"Che ti è successo?" Le domandò.
Lei sorrise e si morse il labbro inferiore, si sfilò i guanti e posò due dita sul taglio, la pelle si macchiò di rosso.
"Uno degli uomini di Lake mi è venuto addosso, sono caduta e ho sbattuto la testa contro il pavimento, uno dei tuoi gli ha tirato un calcio in faccia e me lo ha tolto di dosso" Spiegò Kono guardandosi attorno alla ricerca del suo salvatore.
I suoi occhi si soffermarono sulla figura in ginocchio.
"È lui?" Domandò incrociando le braccia contro al petto. Danny annuì e quasi inconsciamente si passò una mano sul ventre.
"Tutto bene?" Steve lo stava osservando con fare preoccupato, l'omega si limitò a sorridere e a passarsi una mano fra i capelli.
"Si, ho solo fame. Questa mattina non ho fatto colazione" Kono sbuffò una risata e passò un braccio attorno alle spalle dell'amico.
L'alpha scosse il capo ma si trovò d'accordo con il collega, anche lui aveva una discreta fame.
"Portiamo Lake alla centrale, poi decideremo dove andare a fare colazione" Disse il Comandante indicando l'uscita ad alcuni uomini. Questi presero il trafficante per le braccia e lo fecero alzare, lui non si oppose e iniziò a camminare sempre con lo stesso sorriso stampato sulle labbra.
Quando superò Danny gli lanciò un occhiata e poi riprese a camminare. "Colazione? Io ho voglia da un piatto gigante di patatine fritte" Affermò Kono distogliendo l'attenzione dell'omega da Lake.
Danny le sorrise e si sfilò i guanti, poi si portò una mano alla fronte e si asciugò il sudore.
"Andiamo?" Domandò Steve rivolgendosi all'amico.
Lui sollevò lo sguardo ed annuì. Insieme a Kono fecero le scale in senso opposto, questa volta uscirono senza bisogno di passare per una finestra.
Fuori ad attenderli stavano almeno una decina di furgoni, compresa la Camaro di Steve che qualcuno si era preso la briga di portare fino a lì.
Lake era già stato caricato su uno dei furgoni, con lui c'erano cinque guardie armate pronte a fare fuoco in ogni istante.
"Non dovremmo accompagnarli?" Domandò Danny mentre guardava le porte del furgone chiudersi alle spalle di Lake.
"Pensiamo a noi stessi, questo pomeriggio ci occuperemo dell' eventuale interrogatorio" Rispose l'alpha avvicinandosi alla propria auto.
Kono aprì una delle due portiere posteriori ed andò a sedersi sui morbidi sedili, mentre Danny occupò posto vicino a quello del guidatore. "Eventuale?" Domandò il biondo. Steve annuì e si allacciò la cintura. "Sarà il tuo capo ad occuparsi di Lake in primo luogo e successivamente, se lo riterrà opportuno ci permetterà di parlare con lui" Spiegò il Comandante mettendo in moto l'auto, accodandosi ad alcuni furgoni che lentamente procedevano sul terreno fangoso. "Oh... va bene" Commentò alla fine il biondo, nonché avesse tutta questa voglia di avere una chiacchierata con Lake.
"Kono, com'è stata la tua prima retata?" Domandò Steve guardandola attraverso lo specchietto retrovisore. Lei sorrise entusiasta e si sporse in avanti per poter parlare con più facilità con i due colleghi.
La ragazza raccontò di quanto fosse stato emozionate e spaventoso allo stesso tempo, di come però avesse potuto mettere in scena tutto quello che aveva imparato.
"Ho incontrato una donna, ha detto di chiamarsi Grace Tillwell e che tu la conosci" Continuò Kono rivolgendo la propria attenzione a Danny.
Il biondo sbuffò una risata e si appoggiò più comodamente contro il poggia schiena.
"Grace è la mia partner" Steve strabuzzò gli occhi e puntò lo sguardo sul Detective, il biondo lo guardò a propria volta con aria terrorizzata. "Steve! Dannazione, guarda la maledettissima strada! Non voglio finire contro un albero!" Esclamò Danny aggrappandosi al sedile.
Il Comandante riportò lo sguardo sulla strada e si rese conto che, senza accorgersene aveva pigiato il pedale dell'acceleratore.
Kono tirò un sospiro di sollievo quando il proprio capo riprese la velocità di crociera.
"Ed è solo la tua partner?" Domandò la beta sollevando le sopracciglia e dando alcuni colpetti contro il costato dell'omega.
Danny ridacchiò ed annuì.
"Si, io e Grace ci conosciamo da anni, non credo potremmo vederci in altro modo se non come amici" Osservò il Detective, iniziando a guardare fuori dal finestrino.
"Perché Chin non è con noi?" Domandò Danny puntando nuovamente lo sguardo su Kono.
La ragazza si limitò a sollevare le spalle ed appoggiò il mento sulle mani le cui dita erano intrecciate fra di loro.
"Ha detto che ha incontrato un vecchio amico, non so dirti altro" Rispose la beta appoggiando la schiena contro il sedile.
L'omega guardò Steve, ma nemmeno il Comandante sembrava sapere molto a riguardo.

Per ovvi motivi prima di andare a fare colazione e pranzo si fermarono ognuno a casa propria, in primo luogo dovevano togliersi i giubbotti anti proiettile che in un secondo momento avrebbero riportato in centrale.
In secondo luogo avevano bisogno di una doccia e di vestiti puliti. Fortunatamente aveva smesso di piovere, anche se il cielo era ancora grigio e nuvoloso.
"Vai prima tu a lavarti, io devo fare una telefonata" Spiegò Steve sollevando il cellulare nero.
Danny annuì ed iniziò a salire gli scalini, aveva gettato il giubbotto sporco a terra, mentre la pistola era stata accuratamente riposta sul tavolo in soggiorno.
Una volta giunto al piano superiore si diresse in camera propria e prese dei vestiti puliti, optò per un paio di pantaloni marroncini ed una maglietta bianca.
Si diresse in bagno con le braccia piene di abiti, stava cercando di tenerli il più lontano possibile dal proprio corpo per non rischiare di sporcarli.
Quando fu in bagno poggiò gli abiti sulla lavatrice e si spogliò, buttando i vestiti sporchi in una cesta per il bucato.
S'infilò sotto la doccia ed iniziò a sfregare la pelle, concentrandosi maggiormente su braccia e gambe, per poi passare alla cute, infatti il biondo era convinto che tutta la polvere presente al rifugio di Lake si fosse insidiata fra i suoi capelli.
Una volta che si fu sentito abbastanza pulito uscì dalla doccia e si avvolse in un asciugamano bianco, iniziò a tamponare la pelle e si bloccò quando arrivò all'altezza del ventre.
Rimase ad osservarlo con interesse, non gli sembrava cambiato nulla rispetto a qualche mese prima, la sua pancia era piatta e snella, così come lo era sempre stata.
Sollevò le spalle e riprese ad asciugarsi, non riuscendo però a smettere di pensare alle parole di Lake.
S'infilò i vestiti puliti e si guardò un'ultima volta allo specchio prima di scendere al piano inferiore.
Steve era seduto sul divano e si guardava le unghie, doveva aver usato il bagno al piano terra perché il suo corpo non emanava più odore di sudore ma un buonissimo profumo di menta.
"Sei pronto?" Domandò il Comandante alzandosi in piedi. Danny annuì e si guardò attorno alla ricerca della sua pistola che, stranamente non era più poggiata sul tavolino. Steve gliela porse qualche istante dopo.
"Era sporca di polvere, ho pensato di darle una pulita" Spiegò l'alpha.
Il Detective annuì e la prese fra le mani ringraziandolo.

Si fermarono ad un piccolo ristorantino vicino alla spiaggia, e proprio come aveva preannunciato Kono ordinò un piatto enorme di patatine fritte, per essere magra come uno stecchino la ragazza mangiava moltissime schifezze, persino più di Steve.
I tre uomini invece optarono per degli hamburger.
"È un bel posto" Commentò Danny prima di dare un morso al proprio panino.
Sulla spiaggia sottostante stavano molte famiglie, qualcuno era intento a prendere il sole, altri facevano surf ed alcuni bambini giocavano.
"E a te non piacciono le Hawaii" Rispose Steve scuotendo il capo.
Kono mise in bocca una patatina e fissò il collega con aria stupita.
Chin sembrava della stessa idea della cugina.
"Come diavolo fanno a non piacerti le Hawaii?" Domandò la voce di una donna.
I quattro si voltarono quasi contemporaneamente e si trovarono davanti una donna dalla carnagione olivastra, i capelli neri come la notte e lunghi fino alle scapole, gli occhi erano scuri ed il sorriso dolce.
"Oh ma per piacere! Sei qui da solo due settimane! Prova a passarci due anni, Grace" Ribatté Danny, incrociando le braccia contro il petto.

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