Capitolo 37:

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Steve ed il suo gruppo avevano da poco raggiunto l'ultimo passaggio possibile in auto.
Il Comandante scese dalla Camaro e, tenendo un fucile sottobraccio si avvicinò alla fitta boscaglia.
Si domandò come, senza la possibilità di utilizzare delle auto Danny fosse stato trasportato dieci chilometri più avanti, dove stava il covo di Drake. "Siamo pronti capo" Disse Kono, portandosi al fianco dell'alpha.
La donna venne immediatamente affiancata dal cugino e da un enorme lupo dal pelo color miele.
"Bene" Disse Steve, poi abbassò lo sguardo sull'animale, i cui occhi verdi scrutavano l'orizzonte con fare sicuro.
"Conosci il piano. Attira tuo fratello fuori dall'edificio" Ordinò il Comandante.
Lake borbottò qualcosa e con passo svelto si avviò nella boscaglia.
"Kono, Chin occupatevi di lui. Io vado a prendere Danny" Concluse Steve, addentrandosi nel bosco.  

Danny era sdraiato a letto.
Dovevano essere passate quasi tre settimane da quando era stato rapito dal gemello si Lake.
Erano passate più di due settimane da quando aveva incontrato gli acquirenti dell'uomo eppure aveva ancora i brividi.
Sorrise al ricordo di come Lake fosse riuscito a convincere il gemello ad annullare il suo folle piano di metterlo in vendita e, si appuntò di ringraziarlo una volta che lo avesse rivisto.
Sempre se quel giorno sarebbe mai arrivato.
Poggiata sul comodino posto di fianco al letto c'era una confezione di gelato al cioccolato ed il Detective ne aveva già divorato più della metà.
Da quando Lake aveva dimostrato interesse alla sua salute Drake aveva iniziato a riempirlo di attenzioni e, una volta compreso l'amore dell'omega per il cioccolato il trafficante aveva fatto l'impossibile per procurargli le cose più impensabili.
La bambina non si era più mossa da quando aveva incontrato quegli uomini e Danny iniziava seriamente a preoccuparsi per la salute della piccola.
Ogni volta che poteva tentava di tranquillizzarsi ricordando le gravidanze della madre e, pesando al fatto che, né le sue sorelle e né suo fratello tendessero a muoversi molto finiva per calmarsi.
Il biondo prese nuovamente la confezione bianca fra le mani e, con un cucchiaio dorato riprese a mangiare il gelato.
"Tre settimane e tuo padre non ha ancora avuto la decenza di farsi vivo" Disse l'omega, sorridendo.
"Quando lo rivedremo si beccherà una bella strigliata" Commentò Danny infilandosi in bocca un altro cucchiaio di gelato.
Sobbalzò quando sentì lo scoppio di uno sparo provenire dall'esterno delle edificio.
Il Detective appoggiò la vaschetta sul comodino e lentamente si mise in piedi, domandandosi se quel suono fosse stato reale o solamente frutto della sua fantasia.
Un secondo sparo lo convinse della veridicità di ciò che aveva udito. Abbassò lo sguardo e si premette una mano contro il ventre.
Con cautela si avvicinò alla porta della sua stanza, sapeva di trovarla aperta, Drake non si era mai scomodato nel chiuderla a chiave. Appoggiò una mano sulla maniglia e sbirciò all'esterno.
Il corridoio era vuoto e come al solito poco illuminato.
Sobbalzò quando un terzo sparo proruppe nel silenzio, seguito da un grido di dolore.
Danny si affrettò a chiudere la porta e ad allontanarsi da essa.
Il Detective iniziò a guardarsi attorno alla ricerca di un'arma, ma ovviamente non trovo nulla.
Il suo sguardo di soffermò sui vari mobili, domandandosi se fosse stato abbastanza forte per spingerli contro la porta.
Scosse il capo quando, le parole di Steve gli tornarono alla mente.
"Non devi fare sforzi" Aveva detto il comandante quando, dopo una giornata passata per negozi aveva tentato di sollevare una borsa piena di vestiti per bambini.
Alla fine, i suoi occhi chiari si poggiarono sulla porta del bagno e sulla serratura dotata di chiave. Danny si avvicinò con passo veloce alla porta e si chiuse all'interno del piccolo bagno. 
"Ok ok..." Sussurrò il Detective guardandosi attorno.
Non aveva nulla con cui difendere sé stesso e sua figlia.
Quello era un problema, un grosso problema.
Puntò lo sguardo sul grande specchio nella quale era riflesso.
Un'idea gli balenò in mente, corse a prendere un asciugamano e lo poggiò sopra il lavabo, cosicché, quando lo specchio sarebbe andato in frantumi nessuno lo avrebbe sentito.
Afferrò una bottiglietta di bagnoschiuma e la scagliò con forza contro il vetro.
Questo si ruppe in tanti pezzi, alcuni minuscoli altri molto grandi, ma non abbastanza da costituire un'arma in grado di difenderlo.
Questi caddero sull'asciugamano senza emettere alcun suono e senza attirare l'attenzione.
Danny si avvicinò allo specchio e con fatica riuscì a staccare una scheggia di vetro abbastanza grande, lunga quasi quanto il suo avambraccio. Sfortunatamente durante il processo finì con il tagliarsi il palmo della mano destra.
"Ahi!" Esclamò il Detective osservando la scheggia macchiarsi di rosso e, un profondo taglio incidergli la pelle.
"Dannazione" Ringhiò con il cuore che batteva a mille nel petto e la vista che iniziava ad appannarsi.
Scosse il capo, trattenendo le lacrime di puro terrore che altrimenti avrebbero iniziato a bagnargli le guance.
Sentì la porta della camera venire spalncata con quello che doveva essere stato un calcio e, dei passi veloci entrare nella stanza.
"DANNY!" Gridò la voce dell'ultima persona che il Detective si immaginava di sentire.
"Steve...?" Domandò lui in un sussurrò.
Scosse il capo, sapendo che quello che lo stava chiamando a gran voce non poteva essere l'alpha.
Ma, quando una seconda voce, si unì alla prima Danny si decise ad uscire. Il Comandante puntò lo sguardo allucinato su di lui.
Danny fece correre lo sguardo nella stanza, riconoscendo Steve e Lake.   Lasciò cadere a terra la scheggia di vetro e corse incontro all'altro uomo. Steve lo strinse fra le braccia ed inspirò con forza contro il suo collo, inebriato dal profumo del proprio omega.
L'alpha si allontanò un poco e gli prese il viso fra le mani, guardandolo più di vicino.
"Stai bene? La bambina!?" Domandò poggiando subito dopo le mani sul ventre del compagno.
Danny abbassò lo sguardo sulla pancia gonfia.
"Non lo so... non si muove da qualche settimana..." Sussurrò il Detective sollevando lo sguardo stanco del viso del compagno poi, lo spostò su Lake.
Il trafficante osservava la scena con un sorriso triste stampato in viso.
Il suo corpo era nudo ma Danny non si domandò il motivo.
Kono entrò nella stanza correndo, fra le mani teneva un fucile dall'aria molto pesante, eppure lei lo reggeva senza nessun problema.
"Danny!" Esclamò lei correndogli incontro, stringendolo in un abbraccio affettuoso.
Il biondo rimase un'istante impassibile poi, strinse il corpo della giovane beta contro il suo.
"Stai bene?" Gli domandò lei con tono preoccupato, correndo ad accarezzargli il viso.
Il Detective si limitò ad annuire, ancora un poco scosso dagli avvenimenti.
"Dobbiamo andare via. Dobbiamo portati in ospedale" Disse Steve puntando lo sguardo fiammeggiante ma felice sulla porta della stanza. Kono annuì e si mise avanti a loro, imbracciando il fucile pronta a fare fuoco.
Lake la affiancò, riprendendo la sua forma di lupo, guidando il gruppo fuori dalla stanza e lungo i tortuosi corridoi.
Il Comandante si portò alle spalle di Danny e senza il minimo sforzo lo sollevò da terra, prendendolo fra le braccia come fosse una sposa.
"Steve posso camminare!" Esclamò il Detective.
Steve scosse il capo e si accodò alla ragazza, tenendo gli occhi bene aperti, pronto a scattare se fosse stato necessario.

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