Epilogo:

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Otto anni dopo:

"Danno! Guarda!" Esclamò Grace, mentre cavalcava un'onda affiancata da Kono.
Danny si portò le mani contro il viso, non riuscendo a immaginare quante creature dei fondali fossero salite in superficie solamente per afferrare e trascinare sul fondo la sua bambina. Kono rideva mentre mostrava alla giovane alpha un'infinità di acrobazie che sicuramente le avrebbero spezzato la schiena e qualche vertebra.
"È bravissima, guarda" Disse Steve, stringendogli le braccia attorno alla vita.
I due uomini erano seduti su una grande tavola da surf nera, naturalmente questa apparteneva al Comandante perché Danny non avrebbe mai iniziato a surfare.
L'omega sospirò esasperato e sobbalzò, alla vista dell'ennesimo salto con capriola.
"Non ti preoccupare. Con Kono è in mani sicure" Disse Steve, lasciandogli un bacio alla base del collo, dove svettava la cicatrice derivante da un morso.
I due compagni si erano legati qualche anno dopo la nascita di Grace, era stata un decisione semplice e, quando Steve lo aveva proposto Danny aveva immediatamente accettato.
"Di Kono mi fido, è degli squali che mi preoccupo" Commentò il Detective, appoggiandosi contro il petto del Comandante.
Steve ridacchiò.
"Non ci sono squali in questa zona" Gli fece notare l'alpha. 
Danny gli fece il verso e, con un po' di difficoltà gli afferrò un braccio, mostrando un morso poco più piccolo di quello di un bambino.
"E questo?" Domandò l'omega.
Steve buttò gli occhi al cielo e gli lasciò un bacio sulla guancia.
"Era uno squalo molto piccolo, grande quanto il mio piede" Commentò il Comandante, buttando gli occhi al cielo.
Danny sbuffò e scosse il capo, lasciando che l'alpha poggiasse le mani sul suo ventre.
"Sei pensieroso?" Gli domandò dopo poco, lasciandogli un bacio sotto l'orecchio.
Il biondo sospirò e si accoccolò contro il petto dell'altro uomo.
"Stavo solo pensando che... ora che Grace è grande..." Iniziò il Detective con fare titubante.
Steve sollevò le sopracciglia attento, invitandolo a proseguire.
"Si... potremmo provare ad avere un altro bambino" Terminò Danny, tenendo lo sguardo azzurro fisso in quello verde del compagno.
Steve sorrise entusiasta e gli lasciò un bacio sulle labbra.
"Davvero? Ti senti pronto?" Domandò l'alpha, poggiando le mani sul ventre perfettamente piatto dell'omega.
"Si... ormai sono anni che ne parliamo e, credo che Grace sia abbastanza grande per accettare di buon grado un fratellino o una sorellina" Rispose Danny, portando lo sguardo sulla figlia che, ridendo era appena caduta in acqua.
Subito era stata soccorsa da Kono che l'aveva aiutata a risalire sulla tavola lilla.
"Dimmi un po', volevi chiedermelo da molto, vero?" Domandò il Comandante, sapendo che quella sera Grace sarebbe stata in compagnia dei genitori di Danny, che avrebbero passato un paio di settimana alle Hawaii.
Il Detective ridacchiò.
"Diciamo che... sto organizzando questa cosa da qualche settimana" Rispose l'omega, sorridendo divertito.
"Danno! Papà! Arrivo!" Esclamò Grace, mentre veniva spinta verso di loro dalla forza delle onde.
I due genitori sorrisero ed attesero pazientemente che la bambina si fermasse al loro fianco.
Steve tese un braccio verso di lei e Grace vi si aggrappò, fermandosi proprio al fianco dei genitori.
"Avete visto!?" Domandò lei con tono eccitato, mentre Kono si concedeva di cavalcare un paio di onde in solitudine.
"Certo scimmietta! Sei stata bravissima" Rispose Danny, lasciando una carezza fra i capelli scuri della bambina.
Lei ridacchiò ed iniziò a scalciare, tentando di voltare la tavola senza però ottenere troppi risultati.
"Danny! Steve!" Esclamarono due voci a loro conosciute.
La coppia si voltò senza troppa fatica e sorrise nel ritrovare i genitori del biondo fermi sulla spiaggia.
"Nonna! Nonno!" Gridò Grace, nuotando nella solo direzione, trascinando la tavola a riva.
Il Comandante scosse il capo e con un poco di fatica dovuta alla presenza di Danny seduto sulla tavola riuscì ad arrivare a propria volta a riva.
Grace stava abbracciando i nonni e questi, non sembravano affatto infastiditi dalla pelle coperta di salsedine della piccola.
"Ciao mamma, ciao papà" Li salutò Danny, stringendo i genitori in un caloroso abbraccio.
"Vado a cambiarmi e arrivo" Disse Grace, correndo verso la grande villetta.
I quattro adulti sorrisero e approfittarono di quell'attimo di pace per accomodarsi sul lanai.
"Proprio una bella casa" Commentò Eddie, guardandosi attorno con fare sognante.
Steve sorrise fiero e Danny sollevò le sopracciglia.
"Papà, lo dici ogni volta che vieni a trovarci" Ribatté il biondo.
Il genitore si limitò a sollevare le spalle.
"Cosa posso farci? È una bellissima casa" Disse l'uomo dai capelli grigi.
Il Detective scosse il capo e si appoggiò alla morbida poltroncina sulla quale era seduto.
"Sono pronta!" Esclamò Grace, raggiungendo i nonni.
La piccola si era vestita di tutto punto. Gonnellina bianca e maglietta nera abbellita da piastrine e pailettes.
Sulle spalle aveva un grande zaino rosa contenente tutto ciò che le sarebbe servito durante il periodo trascorso con i nonni.
"Danno vado bene?" Domandò la bambina, spostando lo sguardo sul genitore che si limitò ad un sorriso entusiasta.
"Allora noi andiamo" Disse Clara alzandosi in piedi.
Eddie prese lo zaino della nipotina e se lo caricò sulle spalle.
"Mi raccomando, non datele troppi dolcetti" Disse Danny, ricordando che l'ultima volta che aveva lasciato la figlia sola con i nonni la piccola era tornata a casa con un terribile mal di denti e ben due carie.
Clara sbuffò una risata e si avviò verso la porta.
"Certo Danny, certo" Ribatté la donna, sparendo alla vista del figlio.
L'omega incrociò le braccia contro il petto, più che convinto che i genitori avrebbero riempito Grace di schifezze.

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