Capitolo 26.
Siamo arrivati finalmente dopo la seconda volta che lo penso,al luogo dove mi voleva portare.
Siamo fuori da un portone chiuso da un cancello bianco.
Noto che li vicino c'è un roseto,quando amo le rose!
Sono esattamente come me:fuori belle e delicate,ma se provi a stringerle troppo,pungono."Allora cosa facciamo qui?"
"Voglio mostrarti il mio appartamento"
Oh,da soli in casa.
Non so se è una buona idea,soprattutto perché in questo momento e dopo quello che è successo non sono sicura di riuscire a,ehm,contenermi ecco.
Le sue labbra si incurvano in un sorriso e poi scoppia a ridere."Tranquilla non ti porto a casa per scopare,voglio solo farti conoscere un po' di me"
"Non avevo pensato questo"sto mentendo spudoratamente e anche male,lo so che se n'è accorto.
Sono sempre stata maliziosa e a volte esserlo più dei maschi mi spaventa.Stiamo salendo le scale e dopo la terza rampa sono già stanca,non ho più forze e mi sono dimenticata di nuovo di mangiare,merda.
Sono stretta alla ringhiera,mentre Daniel è qualche scalino più avanti."Ehi,stai bene?"
"Sì,sono solo un po' senza forze,non ho mangiato molto stamattina" maledetta me.
Il mio principe scende le scale di corsa e mi prende in spalla a mo' sacco di patate.
"È imbarazzante,mettimi giù posso farcela e poi non sono mica un peso piuma!" Sono un mezzo tra la risata e l'arrabbiatura.
"Stai zitta Ci"
Ci?oh ora questo è il mio nuovo soprannome,capisco.
Appena arriviamo davanti alla porta mi lascia a terra e girando le chiavi nella serratura apre casa.
Da quello che vedo sull'uscio è molto grande e spaziosa,le pareti sono quasi tutte bianche e i mobili sono elenganti,non ci sono milioni di cianfrusaglie come in casa mia."Beh che fai vuoi stare lì a guardare?"
"No entro entro"
"Prima di farti vedere quello che voglio andiamo in cucina e mangiamo qualcosa"
Mi prende per mano e mi conduce nella prima stanza a sinistra.
Il mobile della cucina è rosso laccato e al centro c'è un piccolo tavolino in vetro con le sedie del medesimo materiale."Madame" e mi sposta la sedia per farmici sedere sopra,potrei quasi abituarmici a tutte queste buone maniere.
Il mio sguardo cade sull'orologio,è già mezzo giorno,come vola il tempo con lui."Beh siccome è quasi ora di pranzo,faccio una pasta?"
"Va bene,ma Daniel,poca per favore"
"Vedrai che ti piacerà così tanto da volere il bis" mi strizza l'occhio.
Buona quanto vuoi,ma tesoro non riesco ad ingoiare neanche un biscotto figurati la pasta.
Il mio stomaco brontola per la fame e facendo un rumore molto forte.
Entrambi ci guardiamo e scoppiamo a ridere,prima che possa sentire una forte fitta allo stomaco che mi fa piegare in due da dolore."Cazzo,da quant'è che non mangi? e non intendo un morso microscopico di qualcosa,intendo un vero pasto"
Ora che ci penso è da davvero un sacco di tempo che non mangio qualcosa di sostanzioso,ma sinceramente non ho tenuto il conto.
"Credo un po' "mi affretto a dire,quasi mi sento in colpa.
"Ho messo l'acqua sul fuoco tra venti minuti mangiamo"
Annuisco con un cenno di testa.
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Fall in love [in correzione]
Teen FictionL'amore all'età di diciassette anni può essere una benedizione,come l'inizio di tante disavventure. Corinne,è forte,ma la sua amica lametta spesso vuole giocare con lei. Nel periodo passato insieme a Luca,il freddo metallo pressato sulla sua pelle b...