38 Psychologist

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"Sei sicura di volerlo fare?" La voce delicata della mia migliore amica mi fece sussultare,tanto ero assorta nei miei pensieri.

"Sì,mai stata così sicura" e lo ero davvero,ero sicura al cento per cento della mia scelta.

"Non ti obbliga nessuno,davvero" era così carina quando si preoccupava per me,ma ormai avevo deciso e questa era la mia scelta.

"Mi obbligo da sola,ora lasciami entrare,sono in ritardo"

Bussai sulla porta dello studio con le mie nocche bianche,fino a quando una signora sulla cinquantina mi aprì la porta,accogliendomi con un sorriso ampio.

"Buongiorno cara,devi essere Corinne De Luca,vero?" La sua voce era molto delicata e tranquilla,mi aveva lasciata spiazzata dalla sua tranquillità.

"Sì,sono io" risposi più sicura che potevo.

"Prego,entra ed accomodati" mi invitò ad entrare e mi sdraiai subito sul lettino che mi indicò alla destra della porta.

"Allora tesoro,iniziamo con le domande più semplici,ti guiderò nel tuo cammino per la tua 'rinascita' se così la vogliamo chiamare.
Quindi,senza troppa fretta,cerca di esporre quello che ti ha portata a venire a parlare con me e raccontami un po' di te,conosciamoci meglio"

Parlare di me era sempre stato un problema,ma infondo pagavo questa donna fior fior di quattrini per starmi ad ascoltare,quindi presi coraggio e iniziai la mia presentazione.

"Il mio none già lo sa,la causa per cui sono venuta qui è perché essenzialmente mi ritrovo una diciassettenne piena di problemi.
-passai una mano tra i miei capelli e decisi di continuare il racconto,parlare di me stessa mi faceva bene,non lo avevo mai fatto con nessuno prima d'ora,se non con alcune persone,ma la cosa si era rivelata pressoché inutile- Insomma,ho iniziato a tagliarmi non mi ricordo neanche più quando,cercavo di smettere,ma ogni volta ci ricascavo.
'Il dolore fisico supera quello mentale' mi continuavo a ripetere,e penso ancora oggi che sia così,ma voglio cambiare davvero,per me stessa e per le persone che mi sono state e mi sono vicine"

La donna mi guardava da sotto i suoi spessi occhiali neri.
"Non hai mai pensato che facendo del male a te stessa,facevi male anche agli altri?" Le sue parole mi arrivarono dritte come un pugno nello stomaco.
Lo sapevo benissimo del male che avevo procurato alle altre persone,tanto che avevo abbandonato anche la persona a cui più tenevo per lasciarlo libero,libero dal male che gli avrei sicuramente fatto.

"Lo sapevo benissimo,ma forse l'ho realizzato troppo tardi.
Ma da quando l'ho capito,l'ho lasciato andare" mi misi a sedere e accavallai le gambe,le mie mani tremavano e la mia voce usciva sempre più flebile,il pensiero di non averlo più visto da più di un mese,se non per quei vari incroci che avevamo avuto nei corridoi della scuola,mi rendeva tremendamente fragile e vulnerabile.

"E chi è questo lui?" Come facevo a spiegarle quello che lui era per me? Non c'erano parole per descriverlo,non erano mai abbastanza,non erano mai sufficienti.
Lui mi aveva salvata,o almeno aveva provato a farlo.
Io lo avevo allontanato e Dio solo sa cosa prova adesso nei miei confronti.
Odio? Rabbia? Ho tremendamente paura di saperlo.

"Lui,beh,lui era tutta me stessa.
Ed é strano per me dire una frase del genere,infondo lo conoscevo da così poco tempo..
Ma aveva saputo rendermi felice come non mai,mi aveva tirato fuori dal mio periodo buio,pensavo che fosse finito tutto,ma non fu così. -le lacrime pizzicavano i miei occhi e minacciavano di uscire da un momento all'altro,ma io avevo bisogno di parlare di lui- Poi,quando grazie alle mia testa di cavolo,allontanai anche lui,sapendo di non averlo più con me,di averlo fatto arrabbiare,mi ha fatto cadere ancora una volta nel buio"

"Beh tesoro,mi pare di capire che questo ragazzo sia davvero importante per te.
Purtroppo l'ora di terapia è finita,finiremo il discorso la prossima volta" scrisse qualcosa sul suo taccuino e mi accompagnò alla porta.
La ringraziai e le dissi che ci saremmo viste giovedì prossimo.
**

"Allora com'è andata?" Mi chiese la mia amica dall'altro capo del telefono.

"Bene,molto bene direi,tornerò giovedì prossimo"

"Forse l'idea di andare da una psicologa non é stata così male,sai?" Ed aveva ragione Sam.
Forse questa era l'unica cosa positiva che ero riuscita a fare in questo ultimo periodo.

"Corinne è pronta la cena!" La voce di mia madre echeggiò dal corridoio.

"Devo staccare,vado a cenare,ciao S,ci vediamo domani"

"Ciao C,a domani" e così riattaccò il telefono e io scesi a cenare.
Nell'ultimo periodo mi era tornato l'appetito,forse il fatto di non avere fatto un pasto decente per giorni,aveva ridotto il mio stomaco molto peggio di quando pensassi.
Così,dopo il mio piatto di pasta,salì in camera mia e mi addormentai presto,sicura che domani mi avrebbe aspettata una giornata interessante.
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Ciao ragazzee!
Capitolo un po' corto,ma di passaggio. Questa é la prima conseguenza a cui Corinne é andata incontro secondo i suoi comportamenti.
Non preoccupatevi,ci saranno altre avventure e questa è solo una delle tante.
Al prossimo capitolo,
Xoxo Alessia

Fall in love [in correzione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora