Parte 7: Per questo?

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Il telefono dell'hotel squilla prepotente. "Maledizione" abbiamo chiesto di non essere disturbati per nessun motivo. Abbiamo passato trentasei ore svegli e vogliamo riposare prima di prendere l'aereo questo pomeriggio. Mi allungo verso il comodino con occhi chiusi in cerca del telefono.

«Pronto!» grugnisco.

«Buongiorno Miss, scusi il disturbo. C'è una signora che chiede di lei.»

«Ha sbagliato camera, deve chiamare la 404» chiudo con un tonfo.

«Chi era?» chiede Can, con flebile voce.

«Sicuramente Anna. Vorrà vedere Lory.» mi accoccolo accanto a lui.

Sto per riassopirmi e il telefono squilla di nuovo.

«Ma che diavolo!» prendo la cornetta «Pronto!» questa volta si sente tutta la mia irritazione.

«Miss, mi dispiace ma...» è mortificato, «la signora insiste a parlare con lei e il suo compagno.»

"Perché Anna vuole parlare con noi?!" mi strofino gli occhi obbligandomi a svegliarmi «Okay, arrivo subito!»

«Emh, la signora ha insistito, non ha sentito ragioni. Sta salendo...»

«Va bene, non si preoccupi» aggancio il telefono. «Okay, dobbiamo alzarci, arriva Anna.»

Can si lamenta con occhi chiusi. Gli do un bacio sulla spalla ed entro in bagno per sciacquarmi velocemente la faccia. L'acqua fredda non è servita a svegliarmi. Non sono più abituata a fare le ore piccole. Bussano alla porta appena esco dal bagno. Can si nasconde sotto le coperte rifiutandosi di alzarsi.

Apro la porta con un sorriso che mi si spegne appena vedo, Bryony Adams.

Can

«Signora Adams. Come... come mai è qui?» chiede Evy, nel panico.

"Adams?" Di colpo il mio sonno passa e mi alzo dal letto. Prendo i pantaloni e li infilo il più velocemente possibile.

«Devo rispondere alle sue domande qui fuori, Miss Last... o preferisce, Coopernic?»

"Merda!"

Mi affaccio nel salotto. Evy si sposta per far entrare la nonna. Lei entra, sottoponendo entrambi a un prolungato esame. Evy imbarazzata, tira il tessuto della felpa per coprirsi il più possibile le gambe.

«Salve, Signora Adams.» saluto con educazione.

Lei mi guarda dalla testa ai piedi, diffidente. «Signor Yaman... se è il suo vero cognome.»

«Lo è. Come mai è qui?»

Il suo sguardo si indurisce, «È buffo che me lo chieda. Vi ho visto nella mia proprietà, ed essendo una persona diffidente mi sono informata...» con l'indice si sistema gli occhiali e riporta l'attenzione verso la nipote. «Avevo detto che mi sembrava un'aria familiare!»

Evy deglutisce e mi lancia un'occhiata preoccupata.

Bussano alla porta e, senza aspettare l'invito, Alex entra allarmato.

«Evy, c'è la madre di Lory al telefono, dice che è urgente.» non si accorge nemmeno la presenza di un'altra persona nella stanza.

«Dica pure ad Anna Dowler che non è necessario.» alza il mento per guardare Alex in faccia.

"Ecco spiegato come ci ha trovato."

Lui la guarda stranito non capendo «Scusi?»

«Alex, di ad Anna che la richiamerò.» dice Evy, riprendendosi dallo stupore.

Io voglio te,  Tu vuoi me?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora