Parte 16: Il nostro primo Natale

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Ho la schiena contro il suo petto. La sua gamba avvolge la mia, impedendomi ogni movimento.
Il risveglio Natalizio più bello di sempre.
Provo a liberarmi dalla sua presa facendo attenzione a non svegliarlo.
Mi metto seduta, stropiccio gli occhi e mi stiracchio sentendomi ancora stordita dal sonno. Lo guardo che dorme profondamente.
Siamo andati a letto poche ore fa, dopo aver festeggiato la vigilia insieme alla mi famiglia.
Alex ha fatto una sorpresa a Lory, invitando Anna a passare le feste con noi.
Abbiamo mangiato, brindato, cantato, giocato, brindato ancora e ancora. È stata molto divertente. Dopo aver mandato i gemelli e i più grandi a letto, abbiamo sistemato tutto per l'arrivo di Babbo Natale.
Io, Mariel e Lory ci siamo occupate di riempire le calze, e i ragazzi, sotto la guida di Tory, di mettere i regali sotto l'albero.
Guardo l'ora, sono quasi le 6:00. Visto che Can dorme ancora, ne approfitto per prepararmi e andare a prendere il nostro regalo.
Un'ora dopo rientro a casa. Appoggio le chiavi sul tavolo e percorro il corridoio in punta di piedi.
Dall'altra camera da letto non proviene nessun rumore.

"Bene, Alex e Lory dormono ancora."

Hanno dormito con noi nella dependance visto che Anna dormirà nell'appartamento di Lory fino a che resterà qui.
Dal trasportino che tengo in mano arrivano dei mugolii impazienti.
Mi affaccio nella camera. Can, non è più a letto, ma lo sento in bagno che si fa la doccia.
Chiudo la porta e libero la piccola nella stanza. Lei si butta su di me e appena la prendo tra le mani, mi lecca la guancia freneticamente.

«Lo so, sei agitata, anche io. Benvenuta nella tua nuova casa!»

La metto a terra e le allaccio il fiocco rosso intorno al collo, poi lei curiosa, va in giro per la camera a studiare i nuovi odori.
Fa la pipì schivando per un pelo le mie ciabatte.

«Iniziamo bene, vieni qui!»

Prendendolo per un gioco scappa e, trovando la porta aperta, si rifugia in bagno. Mi affaccio con cautela nella stanza.
Can è di spalle, ha il viso nascosto nell'asciugamano e si strofina la testa.
Lei si avvicina ai suoi pedi curiosa, lo lecca e gli mordicchia una caviglia.

«Ma che...?» alza il piede facendo spaventare la cucciola per il movimento improvviso, e lei, con un guaito acuto, scappa verso di me.

Rido, e mi accuccio terra per consolarla. «Tranquilla...» lei si rifugia tra le mie gambe.

«Ma... è...» Can si avvicina con un'espressione felice, «è un cucciolo!»

«Ti piace?»

Lui si china per prenderla e la alza all'altezza della faccia. Guarda il fioco che ha nel collo.

«Ma è bellissimo... di chi è?»

La piccola non più spaventata, si allunga per leccargli la faccia.

«È una femmina...» accarezzo il pelo morbido. «Ed è.... tua, cioè nostra» alzo gli occhi su di lui, mordendomi il labbro.

Can inclina la testa e mi guarda stringendo gli occhi, «Nostra...» ripete.

Sposto gli occhi sulla cagnolina, «Bè, sì... è un regalo per noi. Per il nostro primo Natale.»

Sorride creando quella fossetta nella guancia, «Pensavo non volessi più cani.»

Mi stringo nelle spalle, «Si può sempre cambiare...» sorrido «Allora, ti piace?»

Mi guarda emozionato «L'adoro!»

Rido felice «Dobbiamo darle un nome»

Can, non parla, si limita a sorridermi allegramente, poi rivolge l'attenzione alla palla di pelo che continua a muoversi freneticamente.

Io voglio te,  Tu vuoi me?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora