Capitolo 25

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Jack

Posteggio sotto casa e mi appoggio un attimo allo sterzo, sospiro, finalmente questa orribile serata è finita.
Scendo dall'auto e prendo in braccio Jessie si è addormentata e non mi va di svegliarla, voglio solo portarla a casa con me.

Il suo calore mi avvolge e mi rilasso un po'. Salgo nel mio appartamento con lei che si è rannicchiata fra le mie braccia appoggiandosi al mio collo. Sento formicolare il punto in cui le sue labbra mi sfiorano.

Una volta in casa mi dirigo nella mia stanza e la poso sul mio letto, lei sospira ma dorme ancora, ha proprio bevuto troppo.

Le tolgo una ciocca di capelli che gli è caduta sugli occhi e rimango a fissarla è così serena mentre dorme.

Il suo sguardo di quando mi ha vista con Mary fa capolino nella mia mente e sento il mio cuore perdere un colpo.

Cerco di non pensarci e qui con me ora ed è questo quello che conta.

Mi rialzo, le tolgo le scarpe e la copro con le coperte.

La stanchezza della giornata si fa sentire sbadiglio passando una mano sul viso. Mi tolgo le scarpe e mi apro la camicia per poi mettermi sulla poltrona accanto al letto, preferisco così.

La guardo, la luna filtra dalla finestra e illumina il suo profilo è così bella.

"Cosa devo fare con te, piccola Logan?"

Sussurro nella notte,

"Stavo per mandare tutto a rotoli" continuo mentre mi passo una mano tra i capelli frustrato.

"Domani ti racconterò tutto, ti prego ascoltami" la supplico nella notte.

Come ho fatto ad essere così ingenuo, avevano tutti ragione, il patto con mia madre è stata una follia, ho rischiato di perderla.

Accarezzo la guancia che ha colpito dopo quel bacio mozzafiato, non ho resistito quando mi ha detto di andare via, ho avuto paura e ho reagito baciandola, per cancellare quelle orribili parole dalle sue dolci labbra.

"Farò di tutto per averti e stavolta per tutta la vita."

Mi addormento con questo proposito.

I primi raggi del sole destano il mio sonno, guardo subito il letto ed eccola lì avvolta nella mia coperta che dorme ancora, mi sento a pezzi, non è affatto comoda la poltrona.

Il suo dolce profumo mi avvolge e mi da il coraggio per affrontarla più tardi.

Mi stiracchio, devo avvertire Anna che non sono solo, le verrà un colpo.

Una volta abbottonata la camicia vado in cucina, Anna sta preparando la colazione.

"Buongiorno" la saluto.

"Buongiorno signore" mi risponde lei sempre molto solare.

"Volevo avvertirti che ho un ospite."

"Oh!" Anna è stupita.

"Va bene signore. Allora preparo per due."

"Si grazie."

Lei riprende a cucinare e io vado a fare una doccia.

Vado nel bagno degli ospiti, entro in doccia e penso a ieri sera.

Se quell'uomo l'avesse toccata lo avrei davvero ucciso, solo al pensiero l'adrenalina scorre nel mio corpo, ovviamente anche per mia sorella avrei reagito così, ma lei, lei è mia.

Mi sento molto possessivo nei suoi riguardi, in realtà lo sono sempre stato anche ai tempi del liceo, le giravo sempre attorno pronto ad intervenire nell'eventualità ne avesse avuto bisogno.

Ero il suo cavaliere anche se lo facevo senza farle capire cosa rappresentasse realmente per me.

Lascio scivolare l'acqua sul mio capo non posso credere che sia ancora vergine, il sapere che non sia mai stata con nessuno mi riscalda il cuore, la mia dolce piccola Logan.

Mi sciacquo velocemente ed esco dalla doccia, ho voglia di rivederla e prego che tutto vada bene. Ho deciso ieri notte che le dirò tutto, penso sia l'unica soluzione possibile, sicuramente si arrabbierà ma se non glielo dicessi non avrò alcuna possibilità di riconquistarla non mi perdonerebbe mai.

Infilo un pantalone di tuta nero e una t-shirt anch'essa nera, lascio i capelli bagnati e mi avvio in cucina.

Appena arrivato in salotto sento delle voci arrivare dalla cucina, sento delle risate, ovviamente, ha già conquistato Anna, il suo modo di fare sincero e solare è irresistibile per chiunque.

Percorro il salotto e mi rendo conto che l'averla qui mi rende strano, mi sento appagato, una sensazione che non avevo mai provato prima.

Chissà cosa avrà pensato svegliandosi?

Indosso la mia faccia da schiaffi che la fa tanto infuriare e apro la porta.

Noto subito Jessie seduta al tavolo, con una tazza di caffè fumante davanti, che ride ad Anna. Non appena si rende conto della mia presenza il suo sorriso sparisce, le guance le si colorano di rosso e il mio corpo reagisce immediatamente.

Cerco di tastare subito il suo umore salutandola con voce allegra.

"Buongiorno."

"Buongiorno." Mi risponde Jessie imbarazzata, ha gli occhi fissi sul tavolo della cucina ed io sorrido perfido.

Mi sento un predatore che ha appena visto la sua preda e sono famelico.

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