Capitolo 17

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Jessie

Rieccoci in auto.

"Davvero Jack, io non so ballare" mi lamento, "come le sarà venuto in mente?"

Mi dispero, ho davvero paura di fare una pessima figura. Lo vedo sorridere.

"Lasciati guidare da me."

Mi giro a guardarlo disperata.

"Ti pesterò i piedi" scuoto la testa "e ci metterò in ridicolo."

"Non accadrà tranquilla."

Cerca di consolarmi.

"Sei con me" mi dice strizzando l'occhio.

"Già" sospiro.

"Già" mi fa eco lui. Stiamo tornando a casa e mi perdo a guardare le luci della città dal finestrino.

All'improvviso sento una mano calda stringere la mia, mi giro e vedo Jack guardarmi di sottecchi. Ha allungato la sua mano per prendere la mia e far intrecciare insieme le nostre dita, la sua mano copre completamente la mia, sento il mio fiato farsi più veloce e credo anche il suo.

Se al cinema era stato emozionante qui lo è ancora di più anche perché ora siamo davvero soli.

Cerco di rilassarmi ma lascio che giochi con le mie dita, nessuno dei due dice nulla ci godiamo in silenzio questo momento.

Siamo quasi arrivati, lo sento sospirare più forte lo guardo e come a rallentatore vedo che avvicina le nostre mani intrecciate al suo viso, posa la mia mano sule sue labbra, e il mio cuore impazzisce, ma non è niente rispetto a quello che sento quando vedo l'espressione dei suoi occhi.

Il mare è in tempesta, e io voglio farmi trasportare da quella tempesta, lascio che il mio pollice accarezzi le sue labbra, le vedo schiudersi e la punta della sua lingua sfiora il mio dito.

Penso di aver dimenticato come si respira, il mio corpo è pieno di brividi.

Jack lascia andare la mia mano, ferma l'auto, si volta verso di me e prende il mio viso fra le sue mani grandi e calde e io mi perdo in quel mare in tempesta che sono i suoi occhi.

L'azzurro è stato completamente risucchiato dal nero, ci guardiamo per un tempo infinito fino a quando il suo pollice destro accarezza le mie di labbra, io chiudo gli occhi, non voglio mi legga dentro mentre lascio la mia lingua fare quello che poco fa aveva fatto la sua.

So di essere impazzita e ancora di più lo sono quando al contatto della mia lingua con il suo dito sento un gemito uscire dalle sue labbra.

Apro gli occhi e lo vedo cercare di mantenere il controllo.

Vedo l'amore e il desiderio che prova per me.

"Cosa mi fai piccola Logan?"

La sua voce è roca ed è uno splendido sussurro sulle mie labbra.

"Vorrei così tanto baciarti" sospira vedo la sua lotta perché è anche la mia, vorrei lasciarmi andare risentire il suo sapore lo fisso persa e ancora una volta è lui a salvarci.

"Giuro che in questo momento darei di tutto per poter sfiorare nuovamente le tue labbra, ma non dobbiamo, non possiamo" dice lasciandomi andare.

"Abbiamo ancora troppe cose da chiarire e non voglio che tu ti svegli domani con il rimpianto di averlo fatto" si volta e fissa la strada.

"Voglio che quando accadrà sarà perché lo volevamo entrambi con tutti noi stessi, senza dubbi."

Così  dicendo afferra il volante. Sono delusa, so che ha ragione ma il mio corpo non la pensa come il mio cervello, sono ancora immobile come mi ha lasciata.

Cerco di tornare lucida, so che dovrei dire qualcosa ma non so cosa, cavolo ma perché deve essere sempre difficile tra noi, come vorrei scavalcare il cambio per sedere a cavalcioni su di lui e baciarlo fino a domani. La mia mente vaga.

"Ti prego Jessie, aiutami" ha ragione Jessie, non sei pronta per questo passo, lo hai rivisto da due giorni.

"Hai ragione, ci vediamo domani."

Scendo di corsa dalla macchina, non ho il coraggio di guardarlo, so che molto probabilmente cambierei idea facendolo.

Apro la porta e la chiudo velocemente cercando di lasciare dentro anche tutte le emozioni di questa pazza sera.

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