Jessie
La domenica vola via velocemente così come anche il resto della settimana, cerco di tenermi impegnata ed è anche facile visto tutto quello che ho da fare.
Per poter partire, tranquillamente, per due settimane devo ripianificare la mia agenda, ora che ci penso credo di non essere mai mancata per così tanto tempo da quando ho aperto la mia società, non perché non mi fidassi dei miei collaboratori ma no ne ho mai avuto la necessità.
Solo Mia potevo farmelo fare.
Mia, povera amica, ha provato più volte a farsi spiegare cosa fosse successo quella sera, ma senza ricevere risposta da parte mia, non me la sono sentita di dirle niente, non volevo pensasse che fosse colpa sua rattristandola in questo momento speciale per lei, quindi ho continuato a mantenermi vaga e a cambiare discorso quando mi sembrava troppo insistente.
Alla fine all'ennesima telefonata le ho detto chiaramente che non mi sentivo di parlarne e allora lei non ha più chiesto.
So di averla ferita e so che ha capito, ma non voglio che guardi suo fratello in modo diverso, è giusto così per me, per lei e per lui.
Sembrerà strano ma nonostante tutto sono felice di tornare a casa per passare con lei questi giorni, siamo sempre state come sorelle e non voglio perdermi neanche un attimo di questo momento, voglio condividere con lei la sua felicità.
Sara e Eric mi raggiungeranno direttamente per il matrimonio, avrei voluto venissero prima per confortarmi ma non potevano allontanarsi per così tanto tempo dal lavoro.
Questo significa che per due settimane sarò sola ad affrontare la famiglia Miller, devo cercare in tutti i modi di non combinare guai e di stare calma.
Due giorni prima del volo sono nel panico, ho deciso di preparare in anticipo la valigia per essere certa di non dimenticare nulla.
"Saraaaa"
"Ehi che ti prende?"
Mi dice una Sara in affanno, è corsa subito da me.
"Non ho niente da mettere."
"Davvero?" Mi guarda arrabbiata. "Mi hai fatto venire un infarto perché non hai nulla da mettere. Io ti ammazzo."
Mi salta al collo facendomi cadere sul letto, ridiamo ma subito divento seria.
"Veramente Sara, non ho niente da mettere."
"Fai vedere."
Mi dice Sara tirandosi su, si posiziona davanti il mio armadio a tre ante bianco e dopo poco comincia a scuotere il capo e guardandomi sconsolata ammette la palese verità.
"Hai ragione non hai nulla da mettere."
Mi ributto sul letto.
"E ora?"
"Domani andiamo a fare shopping, così impari a non darmi retta quando ti chiedo di venire con me per negozi."
Acconsento con la testa, arresa, devo proprio andare.
L'indomani di prima mattina Sara mi porta in giro per negozi, è una tortura. Lo so, sono l'unica donna a cui non piace, ma non mi sono mai vista particolarmente bella e quindi non ho mai apprezzato lo shopping, mi vedo sempre "normale" ad ogni cambio e quindi non mi diverto. Quando, ormai pensavo di essere in procinto di scappare, Sara fresca come una rosa mi annuncia, battendo le mani, che finalmente abbiamo finito.
Per premio visto che sono stata brava, mi accontenta portandomi al ristorante in centro che mi piace tanto.
Guardandomi attorno mi accorgo di essere immersa da buste colorate di vari negozi.
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Voglio il lieto fine!
ChickLitPuò il primo amore segnarti per sempre? Restarti dentro urlando il bisogno di essere ascoltato? Forse sì, perché quando incontri qualcuno con cui ti senti te stesso non riuscirai più a dimenticarlo. Jessie si sentiva sua e sapeva che nessuno avrebbe...