Jack
Sono arrivato al ristorante con dieci minuti di anticipo, sono letteralmente scappato da casa, non riuscivo più a resistere.
Quando Mia mi ha invitato alla cena di questa sera, avevo accettato con poco entusiasmo, non mi aspettavo certo una serata divertente, ma poi ha precisato che ci sarebbero stati i testimoni e tutto è cambiato.
Ed eccomi qui davanti all'ingresso a guardarmi intorno, in attesa di lei, una parte di me vorrebbe scappare come ha fatto in questi anni, mentre l'altra beh l'altra si sta pregustando il momento in cui i miei occhi si potranno posare nuovamente su di lei.
Continuo a chiedermi cosa proverò, indifferenza o sentirò mancarmi il terreno da sotto i piedi.
Certo non provare nulla mi aiuterebbe, renderebbe tutto più semplice, già, penso.
Sento mia sorella chiamarmi e mi giro verso di lei, la saluto lamentandomi con lei per il ritardo, saluto anche Tom il quale mi spiega che ovviamente è colpa di Mia, ridiamo entrambi mentre osserviamo Mia furiosa poi le sento dire
"Jack ti ricordi di Jessie?"
Domanda stupida ovviamente, non le do molto peso e sposto subito gli occhi alla ricerca di quei smeraldi verdi che vedo ogni notte.
Strano non l'abbia già notata, ma poi capisco il perché era dietro Tom, secondo me si era nascosta, bene allora anche lei era in ansia per la serata.
"Certo. Ciao Jessie, quanto tempo?"
Sono soddisfatto sembro sicuro di me, quando invece mi sento mancare il terreno da sotto i piedi. Sono in attesa di risentire la sua voce.
"Già, ciao Jack."
La voce sembra indifferente, ma i suoi occhi non mi mentono e in questo momento mi dicono che è nervosa.
La sua voce è come me la ricordavo, è sempre stata per me una melodia dolce, mi arriva dritta al cuore.
Rimaniamo a fissarci per un attimo che mi sembra un'eternità, vedo il suo corpo protrarsi verso di me e il mio rispondere, lo sento risvegliarsi come se fosse stato in letargo fino ad oggi.
Il tempo è sospeso vorrei stringerla a me ma ovviamente non posso, cerco di riprendere il controllo del mio corpo e anche lei.
La vedo avvicinarsi a Mia incitandola ad entrare per il freddo. Li seguo dentro e faccio di tutto per esserle dietro non voglio perdermi lo spettacolo, quella gonna le fascia perfettamente il fondoschiena ed è uno schianto. Devo dire che è ancora più bella, le sue curve si sono ammorbidite e io segue ipnotizzato il movimento dei suoi fianchi.
Il mio cervello mi manda già immagini di noi due insieme, cerco di evitarlo ma non ci riesco mi sento un ragazzino in piena crisi ormonale.
La vedo correre tra i tavoli penso la innervosisca avermi dietro e sorrido compiaciuto, all'improvviso si ferma e ci sfioriamo una scossa elettrica parte dal punto in cui ci siamo toccati e arriva dritta dritta al mio inguine, mi rendo conto che non è cambiato niente il mio corpo la desidera come sempre.
Sento il suo profumo, mi sta letteralmente facendo impazzire, vedo che si è bloccata proprio al tavolo non resisto e mi abbasso all'altezza del suo splendido orecchio.
"Ecco il nostro tavolo, dovrei passare..."
le sussurro, il suo lobo mi fa venire l'acquolina in bocca, lo prenderei tra le labbra per farla gridare, so quanto le piace.
La vedo saltare in aria e spostarsi, mi lascio sfuggire un sorriso e le passo oltre.
Mormora un timido scusa, ma ormai sto raggiungendo gli altri invitati per salutarli, ma soprattutto per allontanarmi da lei, spero di esserle seduto lontano.
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Voglio il lieto fine!
ChickLitPuò il primo amore segnarti per sempre? Restarti dentro urlando il bisogno di essere ascoltato? Forse sì, perché quando incontri qualcuno con cui ti senti te stesso non riuscirai più a dimenticarlo. Jessie si sentiva sua e sapeva che nessuno avrebbe...