Capitolo 6

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Jessie

"Allora, vieni a parlare? O ti devo portare con la forza?" mi urla Eric dalla cucina.

Sono preoccupata "e ora che gli racconto? Ovviamente gli racconterò tutta la verità", mi avvio lentamente in cucina e trovo Sara e Eric seduti al tavolo con un caffè fumante in mano.

"Allora?"

Mi dicono entrambi, mi siedo, bevo un sorso di caffè e comincio il racconto dal principio: l'invito del barista, il troppo alcol e arrivo alla telefonata a Jack.

"...e quindi quando mi sono sentita toccare sono corsa via tra gli alberi, vi giuro ero come in trance, il mio cuore aveva bisogno di sentirlo e senza sapere come il telefono squillava e lui ha risposto."

Poggio la testa sul tavolo.

"Sono, veramente, una cretina!"

"E lui? Che ti ha detto?"

Dicono insieme i miei amici.

"Ha risposto chiamandomi per nome." Rivivo il brivido che in quel momento mi ha scossa tutta.

"Quindi ha ancora il tuo numero."

Dice Sara. Ha ragione, costato con piacere.

"Sì, mi ha chiesto se fossi davvero io, e siccome io stavo in silenzio mi ha intimato di rispondere.  Mi sentiva piangere, quindi, penso che si sia davvero preoccupato."

Mi sento in colpa. "Poi quando ha sentito parlare il ragazzo del bar è andato su tutte le furie, mi ha detto che se mi avesse fatto del male lo avrebbe ammazzato."

"Wow" mormora sempre la mia amica romantica.

"A quel punto, quelle sue parole mi hanno fatto scattare e per la prima volta, nella telefonata, gli ho parlato dicendo che era arrivato tardi e ho chiuso."

Guardo il mio caffè nero, come il mio umore, con la coda dell'occhio vedo Eric scuotere la testa.

"Lo so. Ho fatto una cazzata, ma ero ubriaca..." cerco di difendermi.

"Sì amica mia, hai fatto una grande cazzata!"

"Mia era arrabbiatissima da quello che mi ha detto è piombato da lei preoccupato, sperando sapesse qualcosa. Stamattina quando ho sentito ancora la sua voce, in sottofondo a quella di Mia che parlava, ho tagliato la chiamata e ho chiuso. Lo so, sono una codarda, ma che dovevo dire? Oh scusa Mia sono cosi un caso disperato che quando mi hai detto che rivedrò Jack al tuo matrimonio mi sono ubriacata o quasi permesso ad un tizio di scoparmi e poi piangendo, per le troppe cazzate, ho chiamato tuo fratello. Ma tranquilla ora sto bene."

"Sei davvero un caso umano", dice Eric, continuando a scuotere la testa.

"Ma che dici, stupido."

Lo fulmina Sara. "Amore sta calma, non devi spiegazioni a nessuno. Mia è tua amica e capirà ancora una volta il tuo silenzio, e di lui chi se ne frega."

Mi accarezza la testa mentre le rispondo facendo di sì con il capo. Cerco di convincermi che Sara abbia ragione.
Bevo un altro sorso di caffè, ormai freddo e guardo i miei amici, sembrano in imbarazzo.

Qualcosa non mi torna, noto che sono un po' strani, effettivamente ero così presa da me da non chiedere a Sara perché la sua serata fosse stata orribile. Mi schiarisco la voce

"e voi invece?"

Cambio discorso, e li vedo diventare rossi. Cosa sta accadendo?

"Che cavolo è successo?"

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