Capitolo 4

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Jessie

Non so come mi ritrovo a casa di Eric con Sara vicino a me. È mattina, vedo i raggi del sole entrare dalla finestra chiusa, mi guardo un po' attorno e noto che siamo sul letto di Eric.

La sua stanza mi è sempre piaciuta è totalmente nera, ma è come lui nero fuori e solare dentro.

Mi stiracchio, sono proprio a pezzi, la testa mi batte e cerco di ricordare cos'è accaduto ieri, ma non ricordo nulla.

"Ho davvero bevuto troppo."

Forse mi sono mossa troppo e noto Sara svegliarsi.

"Ehi, dolcezza, come va?" Mi chiede con fatica.

"Uno schifo!" la mia risposta le fa spuntare  un sorriso. "Ma vedo che, anche tu, non sei messa bene."

"Guarda ieri è stato un vero disastro" dice, portandosi le mani sul viso.

"Purtroppo io non ricordo nulla."

Le confesso. Mi guarda tra le dita della sua mano e sospira.

"Bene. Perchè io ricordo tutto ed è meglio dimenticare." Alla sua affermazione disperata scoppiamo a ridere, non può essere così grave penso, o forse si.

Chiudo gli occhi per il dolore e perché cerco di farmi venire in mente qualcosa. Ma niente. Buio totale. Ricordo solo l'arrivo alla festa.

Rimaniamo sdraiate sul letto nessuna delle due ha la forza di alzarsi, sentiamo aprire la porta ed entra Eric con solo il sotto del pigiama, i capelli arruffati e neanche lui sembra molto informa, anzi, è addirittura furioso.
Oh oh... ho come l'impressione di essere  nei guai.

"Avete finito di ridere? Ora mi dite, cosa cazzo è successo ieri sera."

Io e Sara ci guardiamo e scoppiamo nuovamente a ridere, è davvero buffo così arrabbiato. Sento Sara che cerca di calmare Eric.

"Dai Erichino, non essere arrabbiato."

"Stai scherzando, vero? Non riesco ancora a credere a tutto quello che è accaduto stanotte. Lei che stava per essere violentata e tu tu lasciamo stare."

Che avrà combinato Sara? E poi dov'è Bob? Ma, aspetta, io violentata?

Il mio telefono comincia a suonare, un vero fastidio per il mio mal di testa, lo prendo e vedo che è Mia.

"Chi è?" Mi chiede Sara.

"È Mia..." rispondo titubante.

"Strano, che ti chiami a quest'ora."

"Già."

Ho come la sensazioni, che centri anche lei, con la mia pazza serata. Sto per rispondere, quando sento Eric dire che ci aspetta in cucina per un caffè e per avere raccontato tutto. Gli faccio sì con la testa e premo il pulsante di risposta.

"Pronto Mia, buongiorno, che succede? è strano ricevere la tua chiamata a quest'ora."

Vedo Sara alzarsi dal letto e correre in bagno.

"Cosa succede? Davvero? Mi chiedi cosa succede?" Mia urla al mio orecchio. "ma ti sei bevuta il cervello? È la milionesima chiamata che ti faccio. E sai dirmi solo, che è strano?"

Sono scioccata, sento Mia molto preoccupata, e allora mi sento in dovere di scusarmi

"Scusa Mia, non ho sentito il telefono, mi sono appena svegliata e non ho guardato il telefono."

"Avrai un milione di chiamate da parte mia e di mio fratello così come anche messaggi."

Aspetta, come? Da parte sue e di Jack

"E perché mai?" Sono incredula.

"Io non lo so" mi risponde lei "dovresti dirmelo tu, visto che, alle due di notte, hai chiamato mio fratello piangendo per poi chiudere senza dire neanche una parola".

No. Questo non è vero, penso, ho detto che era arrivato tardi, cazzo, tutto mi torna in mente il ballo, il lago, il bacio il telefono che squillava. La sua voce roca che mi chiedeva: dove fossi e il ragazzo del bar che provava a baciarmi.

Mi porto una mano alla bocca sono sconvolta e ora cosa faccio? Sento la voce di Jack che urla a sua sorella se ho risposto e se sto bene, anche lui è completamente fuori dalla rabbia. Vorrei morire seduta stante che cosa ho combinato. Non so proprio cosa dire a Mia e allora da codarda che sono le dico quello che posso. Le racconto di aver bevuto e che ora sto bene.  Le dico che poi le spiegherò ma che ora devo andare e mentre lei cerca di trattenermi al telefono

"non te la sbrigherai così signorina"

chiudo il telefono e lo lancio sul letto lontano da me, come se fosse un serpente pronto a mordermi. So che Mia si sarà arrabbiata ma non posso certo dirle che l'idea di incontrare suo fratello al suo matrimonio mi ha talmente fatto andare fuori di testa da farmi comportare come una stupida.

Perché sono davvero una stupida ho rischiato grosso, se non fosse arrivato Eric non voglio neanche immaginare cosa sarebbe accaduto.

Ora mi ricordo tutto mi butto indietro nel letto, perché parlando con Mia mi ero seduta al centro del letto senza neanche accorgermene, mi prendo la testa tra le mani, che mi combini Jessie, non so se ridere o piangere. Sono un vero disastro, e la cosa più assurda è che sono felice di aver risentito la sua voce, il sentirlo preoccupato per me mi ha fatto sperare che forse anche lui mi pensa ogni tanto. Sembrava veramente preoccupato, mi dico compiaciuta.

Per fortuna che non ho parlato di come mi sentivo, avrei potuto umiliarmi a dirgli che io lo amo ancora che non mi importa come è finita non mi importa che sono passati dieci anni io lo voglio, lo voglio nella mia vita, nelle mie giornate, vorrei raccontargli cosa ho fatto e sapere cosa ha fatto lui, mi piaceva molto parlare con lui, nonostante i battibecchi in realtà riuscivamo anche a parlare seriamente perché ci capivamo,le nostre anime sono sempre state in sintonia, o forse era così solo per me? Mi confondo sempre, perché lui mi sembrava sincero quell'estate, ma poi penso che è sparito e che quindi era tutto finto.

"Mio Dio" esclamo e se fosse stato con qualcuna ieri notte, che figura patetica che ho fatto, chissà cosa starà pensando di me? Mi chiedo.

Ora basta non mi importa che si faccia tutte le donne della terra ripeto non mi importa. Non parlerò più di questa storia con Mia voglio chiudere qua questa mia follia. E ora la parte peggiore da affrontare, ne dovrò parlare con Eric e a lui non riesco a nascondere niente, riesce a farmi dire tutto, anche perché io mi fido di lui dei suoi consigli e quindi in un certo senso ho anche bisogno di parlare con lui, magari riuscirà a risollevarmi il morale. 

Voglio il lieto fine!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora