Capitolo 12

4.3K 179 40
                                    

Jessie

Corro nella mia stanza a prepararmi, mi lavo velocemente ed ora eccomi davanti al mio armadio, non ho idea di cosa mettere per la serata.

Mando un messaggio a Mia per sapere almeno il nome del ristorante. Nel frattempo decido di arricciarmi un pò i capelli e di truccarmi, mi faccio un smokey nero, andrà bene per qualunque vestito.

Finalmente Mia risponde dicendomi che andremo al ristorante al centro quello stellato.

Riguardo i miei vestiti e alla fine scelgo una camicia di seta rosa cipria e una gonna a sigaretta nera, tacchi a spillo e sono pronta, mi guardo allo specchio e mi accontento.

Mi spruzzo il mio profumo preferito e scendo in salotto.

"Sei bellissima" mi dice mio padre, mentre i suoi occhi verdi brillano. È sempre uguale con quei bellissimi baffi, ormai quasi bianchi, che quando mi danno un bacio mi fanno sempre il solletico. Per il resto è un omone alto e ancora in forma, mia madre deve stare attenta.

"Grazie papi", gli strizzo l'occhio.

"Dove vai?" mi chiede mia madre intenta a leggere un libro, rannicchiata vicina a mio padre. Che bella coppia.

"Sta passando Mia, andremo al ristorante in centro" mi sembra di essere tornata indietro nel tempo e sorrido mentre sento squillare il telefono.

"È Mia, sarà fuori. Ci vediamo domani" li saluto con la mano.

"Buona serata, amore." Urla mia madre mentre corro fuori.

Vedo arrivare l'auto di Tom che accosta vicino al marciapiede, salgo velocemente.

"Ciao ragazzi."

"Jessie quanto tempo, ti trovo bene." Mi saluta con affetto Tom.

"Anche io ti trovo bene, l'aria da sposini ti fa bene." Lo stuzzico mentre Tom riparte sorridendo.

"Jessie abbiamo organizzato questa serata proprio all'ultimo momento, scusa se non ti ho avvisata prima." Si dispiace Mia, che ora mi guarda sconsolata. Non capisco il perché. "Ci saranno le famiglie di entrambi oltre che i testimoni." La vedo scrutarmi per capire la mia reazione.

Beh, quello che penso è cavolo! Pensavo di avere più tempo.

"Capisco..." in realtà non capisco più nulla. Il cuore comincia a battermi impazzito perché davanti il ristorante c'è lui, in carne ed ossa e che ossa commenta la mia coscienza. Non è il momento, la redarguisco. Scusa ma come si resiste.
Purtroppo ha ragione.

Jack indossa un vestito blu, con camicia bianca a righe celesti con cravatta abbinata. Il vestito gli sta benissimo, fascia le sue spalle grandi e le gambe muscolose alla perfezione, e se non bastasse questo a renderlo irresistibile, ci pensano i suoi capelli castani perennemente scompigliati.

Aveva il vizio di passarci le mani quando era nervoso, forse non è cambiata questa abitudine, noto da come li tormenta.

Non riuscivo a vedere i suoi occhi da quella distanza, ma già sentivo i brividi su tutto il corpo.

Lo vedo guardarsi intorno un pò intimorito, come se volesse essere in tutt'altro posto.

Tom e Mia scendono dall'auto, io non mi ero neanche accorta avesse posteggiato. Sono ancora seduta, poi mi desto quando Mia bussa al mio finestrino.

"Tutto bene?" È preoccupata.

Bene? No per niente. Volendo potrei tornare a casa in taxi, poi guardo Mia e decido di scendere non potrei mai fare una cosa del genere, devo essere forte, sarò indifferente,

Voglio il lieto fine!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora