Capitolo 45

3.4K 144 18
                                    

Jack

La notte passa così, e quando vedo il sole entrare dalle persiane capisco che è finita.

"Giuro che Tom questa ce la paga."

Dico a William mentre lo vedo versarsi l'ennesimo caffè. Guardo Andrew dormire sul divano, finalmente, ed ecco che sento aprire la porta della camera di Mary. La quale non si è neanche degnata di venire ad aiutarci con suo fratello questa notte.

Arriva perfettamente vestita, e mi sembra di vedere mia madre. Ecco perché le piace, penso, ma poi l'immagine di Jessie mi appare con il suo dolce sorriso e mi rendo conto che Mary è una bambola sempre impeccabile, ma fredda come la plastica, mentre la mia Jessie è calore e amore.

Maledico questa orribile serata che mi ha tenuto lontano da lei, mentre porto il caffè alle labbra e mi passo una mano fra i capelli frustrato.

"Buongiorno." Mi dice sorridendo.

"Buongiorno." Le rispondo scocciato, ma lei fraintendendo mi si avvicina per mormorarmi.

"Non preoccuparti, stasera senza di loro sarò tua."

La guardo, forse un tempo sarei stato contento di ricevere una proposta di questo tipo, ma ora voglio solo tornare a casa e stare con Jessie.

Guardo Mary che continua a fissare le mie labbra famelica.

"Mi spiace, Mary." Dico allontanandomi.
"Sono impegnato con mia sorella."

La vedo sospirare.

"Va bene vuol dire che ci rifaremo dopo il matrimonio."

"Perché no." Le confermo con finto entusiasmo, mentre mi godo l'idea che dopo il matrimonio sarò a chilometri da qua.

"Penso che ora possiamo andare."
Mi volto verso William invitandolo ad andare.

"Con piacere." Mi risponde lui, che era rimasto in disparte durante lo scambio di battute con Mary.

La donna cerca di protestare ma non la ascolto, né ho abbastanza, torno in salotto seguito da William, prendiamo le nostre cose e poi mi volto verso di lei.

"Buona giornata, Mary."

La saluto con la testa ed usciamo dall'appartamento. In auto mi rilasso.

"Che razza di addio al celibato."

Si lamenta il mio amico.

"Okay, fare da balia a te, ma pure al fratello della tua spasimante..."

"Ancora una volta ti dico di piantarla."
Lo blocco, prima che continui a dire cretinate, sono stanco.
Mentre guido verso casa sua, cerco il mio telefono, è già tardi e voglio chiamare Jessie. Non riesco a trovarlo e da ieri che non lo vedo, ma con il da fare che abbiamo avuto non l'ho cercato più di tanto.

"Ma dove ho messo il telefono? Non lo trovo da nessuna parte."

"E che vuoi che ne sappia io."

"Dai William aiutami, fallo squillare."

Sbuffando tira fuori il suo e sentiamo la suoneria squillare.

"Sembra venga da dietro" mi dice William.

"SÌ, credo anche io. Riesci a prenderlo?"

"Ora credi, che sono un contorsionista?"

Sento il suo tono irritato, non sono l'unico stanco. Allunga leggermente la mano verso dietro.

"No, non riesco."

"Certo che oggi sei proprio simpatico."
Gli faccio presente

"Che vuoi, ho passato la notte a veder vomitare anziché scopare." Mi dice scocciato. Sospiro non ha tutti i torti, anche io avrei preferito fare altro.

Voglio il lieto fine!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora