Silenzio

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Fred's pov

-buongiorno amore..- mi sussurrò Cate all'orecchio posandomi un bacio sulla guancia,
-buongiorno..- le sorrisi steso ancora a letto ovviamente.
-Freddie io oggi devo andare a lezione..- disse dispiaciuta,
-devo recuperare..anche se vorrei tanto restare qui con te..- puntò gli occhi in basso,
-ehi Cate tranquilla...va a lezione, ci vediamo dopo a ora di pranzo..- le posai un bacio sulla fronte,
-ho inviato un gufo a tua mamma Fred, mi aveva chiesto di avvisarla per quando ti saresti svegliato..sarà felicissima..- mi disse,
-pensi sempre a tutto..- le sorrisi,
lei annuì;
-ora vado, devo cambiarmi e prendere i libri...altrimenti farò tardi a trasfigurazione..- mi sorrise,
-ti amo..- le risposi e lei mi posò un bacio sulle labbra dopodiché uscì dall'infermeria.
Durante la giornata avevo passato il tempo con George e Lee;
-non sai quanto è brutto e noioso stare senza di te Freddie..- ammise George,
-lo so George, anche per me è dura..ma tranquillo appena mi alzerò da questo letto ci rifaremo con molti scherzi..- gli sorrisi e lui mi fece un occhiolino;
io e George sapevamo essere davvero spietati se si trattava di scherzi, eravamo dei veri esperti.
Dopo che George e Lee uscirono dalla stanza sentì dei passi dirigersi verso di me,
finalmente l'orario delle lezioni era finito, doveva essere Cathryn.
Sorrisi al rumore di quei passi, ma rimasi stranito e il sorriso mi si spense sulle labbra quando vidi Angelina dirigersi verso di me.
-Angelina?- chiesi titubante,
-Fred ciao, come stai?- mi chiese, sembrava dispiaciuta,
-un po' meglio..- le risposi,
-ho saputo che ti eri risvegliato..e volevo salutarti, e...- si fermò e io la guardai dubbioso,
-scusarmi per l'altro giorno...non avrei dovuto comportarmi così...- mi sorrise,
non volevo le sue scuse...non mi interessavano, ma annuì per non sembrare troppo "scortese".
Si avvicinò e inciampò sul filo della lampada che era a terra vicino al mio letto,
la vidi ad un centimetro dalla mia faccia con il respiro ansimante,
-che fai?- le chiesi sconcertato vedendola avvicinarsi sempre di più,
-scusami Fred ma io, non resisto..- disse e si fiondò sulle mie labbra.
Non sapevo nemmeno io perché non mi fossi ancora staccato,
ci baciammo;
il suo odore di liquirizia mi percorse le narici e al mio cervello sembrò strano non sentire l'odore alla vaniglia di Cate...
stessa cosa per le mie labbra, sembravano ritrarsi sotto il tocco di altre labbra che non fossero le sue.
Sentimmo un rumore alle nostre spalle e lei fortunatamente si staccò.
Vidi Cate che ci guardava allibiti,
ai suoi piedi aveva il vassoio con il cibo rovesciato a terra e le mani tremanti,
fece qualche passo indietro e scuotendo la testa con un "sorriso" ferito corse via,
feci per alzarmi e raggiungerla ma Angelina mi bloccò,
-non puoi ancora alzarti Fred..- mi toccò il
petto,
-sta lontana da me!- ringhiai e mi alzai furioso.
Mi diressi verso Cate con la testa che mi girava,
-Cate aspetta!- la chiamai vedendola correre per il corridoio,
si girò verso di me,
che avevo combinato?
Il suo volto era completamente distrutto dal dolore,
non mi rispose, continuò a correre fino ad allontanarsi completamente da me.

Cate's pov

-dove vai?- mi chiese Harry titubante mentre passavo davanti al loro tavolo con un vassoio pieno di cibo,
-vado da Fred, gli porto qualcosa e mangio lì con lui..- gli sorrisi ed uscì dalla sala grande camminando verso l'infermeria.
Camminavo sorridente, finalmente dopo una lunga giornata l'avrei rivisto.
Quando arrivai alle porte dell' infermeria Madama Chips mi sorrise uscendo e io le ricambiai il sorriso.
Camminai per la stanza mentre mi dirigevo verso il letto di Fred.
Sentivo delle voci, non era solo,
ma chi c'era?
Il vassoio mi cadde completamente di mano a quella vista.
Vidi Angelina vicino al suo letto, si stavano baciando.
Il mondo mi crollò addosso,
dentro di me qualcosa si spezzò,
rabbia, tristezza e dolore si mescolarono,
non riuscivo a parlare, ma sentivo già alcune lacrime che cercavano di uscire.
A quel mio rumore si staccarono di scatto e si girarono entrambi verso di me,
vidi Fred con il respiro ansimante;
in quel momento la mia espressione in viso era illeggibile,
un misto di dolore accompagnato da un amaro "sorriso" si manifestarono,
scossi la testa, come a voler dire "non posso crederci",
le mani mi tremavano...
corsi via.
L'unica cosa che volevo fare in quel momento era scomparire, correre il più lontano possibile.
Sentì Fred chiamarmi dalle porte dell'infermeria,
era tutto un susseguirsi di azioni sfocate e ansiose...
mi voltai,
volevo dirgli di stare lontano da me, di andare a fanculo, di stare zitto...avrei voluto dirgli un miliardo di cose, ma semplicemente non lo feci,
mi allontanai il più in fretta possibile.
Corsi fuori dalle mura di Hogwarts,
dove stavo andando?
Non lo sapevo.
Arrivai alle sponde del lago nero, era lì che mi avevano portato le gambe.
Era ancora giorno,
mi sedetti a terra, fissai il vuoto;
non piangevo, era come se tutte le emozioni fossero scappate via da me, sembravo un fantasma senza anima.
Perché? Perché continuavamo a fare questo?
Se a Fred importasse veramente di me, non starebbe lontano da Angelina? Sì infatti, ma non lo faceva.
Non sapevo che pensare,
non volevo pensare, volevo godermi il silenzio assordante e la leggera brezza che mi provocava brividi.
Quel corpo senza emozioni durò ben poco,
non era da me,
infatti dopo mezz'ora le lacrime iniziarono a scendere abbondanti bagnandomi il viso,
mi tirai le ginocchia al petto e le strinsi, come se fossero qualcuno.
"Forse lui non voleva baciarla Cate" ripeteva una sottile vocina dentro di me,
-al diavolo!- sbottai contro di essa asciugandomi le lacrime mentre altre nuove continuavano a scendere.
Rimasi lì per molto tempo, forse per due/tre ore.
Quando il sole iniziò a calare mi persi nel tramonto;
sentì dei passi sull'erba dirigersi verso di me,
non mi girai,
non volevo sapere chi era;
poteva anche essere Lord Voldemort in persona, gli avrei detto di fare silenzio.
Era quello che volevo in quel momento, silenzio;
così da poter placare la mia anima in fiamme che ardeva di domande che io ignoravo;
il silenzio permette di far capire più di quanto si pensa,
molte volte non sono necessarie le parole.
Harry si sedette sull'erba di fianco a me,
mi guardò e io mi girai verso di lui con gli occhi che mi bruciavano.
Lo guardai senza emozioni, lui non disse niente,
e gliene fui grata.
Mi girai di nuovo a guardare il lago, e con il fruscio delle foglie poggiai la testa sulla spalla di Harry.
Sembrava avermi letto nel pensiero...
il mio migliore amico, Harry.
Gli fui immensamente grata di non aver proferito parola.
Rimase con me, a godersi il silenzio e la luce arancione del sole che tramontava.

Ciaooo, sorry for this chapter 👉🏼👈🏼
spero vi piaccia.🧡
-Chia

I'll always be yours//Fred Weasley.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora