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JAMES

Il pomeriggio del ventiquattro dicembre James uscì dalla doccia posando entrambi i piedi sul tappetino posto immediatamente fuori. Si legò l'accappatoio in vita e fece una smorfia prima di avvicinarsi allo specchio appannato. Allungò la manica verso la mano e la passò sullo specchio per potersi osservare.

Aprì i lembi dell'accappatoio osservando la macchia scura che gli copriva il ventre.

Sospirò mentre con la mente riviveva il momento in cui aveva ricevuto quel calcio.

~~~

James era rimasto da solo al locale, Nika aveva il pomeriggio libero, e stava servendo i clienti del locale.

Ad un tratto dieci persone erano entrate e James li aveva fatti accomodare in fondo alla sala si trovava il tavolo.

Prima di loro c'erano quattro persone sedute attorno ad un tavolino che chiacchierava, due bambini maschi invece che correvano per il locale, i genitori del tutto indifferenti.

James aveva cercato di ignorarli anche se più volte li aveva sentito correre contro le sue gambe mentre prendeva le ordinazioni e le scriveva sul taccuino, poi si allontanò dando l'ordine a Patrick che cominciò a sistemare le birre e i cocktail sul vassoio mentre James si guardava attorno.

Quando l'ordine fu pronto James afferrò il vassoio con entrambe le mani e si avviò verso il tavolo dei clienti.

Li aveva quasi raggiunti quando uno di quei due marmocchi uscì da dietro il tavolo della famiglia e lo fece inciampare.

James purtroppo non riuscì ad evitarlo e il vassoio gli scivolò dalle mani, ma riuscì lo stesso a salvare i cappotti dei clienti. Non si poteva dire lo stesso del pavimento del locale. Tutte le bevande ramo a terra e si era formata una macchia ai piedi di James che adesso fissava imbarazzato i clienti.

"Ve li riporto subito" mormorò mentre si abbassava per raccogliere i vetri rotti dei bicchieri.

"Che succede qui?" Tuonò all'improvviso Patrick alle sue spalle e James tremò.

I bambini scoppiarono a piangere, facendo innervosire James. Aveva sempre odiato i pianti dei bambini, sin da quando Albus era neonato. Li trovava patetici e solo un dannato modo per essere coccolati. Anche se le colpe erano sempre e solo le loro. Ma chi osava punire un bambino? Nessuno, motivo per cui i genitori si erano fregati dei due marmocchi che correvano tra i tavoli.

"Va tutto bene, sono inciampato" disse James nervoso dopo aver preso i vetri, ma serviva comunque uno straccio e una scopa.

James raggiunse il bancone e fece il giro, versando nei bicchieri le birre poi li posizionó su un altro vassoio pulito e raggiunse il tavolo. Questa volta riuscì a servire i clienti senza problemi mentre sentiva Patrick scusarsi con loro e offrire il giro gratis.

James non disse nulla e Patrick nemmeno, si limitarono a lavorare in silenzio e James fu felice quando le famiglie con i due marmocchi diabolici uscì dal bar.

Dopo di loro la serata fu tranquilla, ma James si era sbagliato. I guai non erano ancora cominciati.

Quando fu l'orario di chiusura, Patrick chiuse la porta e gli fece cenno di andare negli spogliatoi. James ringraziò ed entrò nel retro per cambiarsi. Si era appena sfilati la camicia di dosso e l'aveva appesa nel suo armadio personale quando si sentì strattonare per le spalle e poi cadde a terra in ginocchio.

"Cos..." stava dicendo confuso alzando il viso sul suo capo quando ricevette un calcio nella pancia che gli mozzó il respiro.

"Come hai osato umiliarmi così!"

⁓Jeddy⁓ ParadiseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora