12.

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James si svegliò sentendo il vibrare incessante del suo cellulare sul comodino. Aprì svogliatamente un occhio, trovando la stanza in penombra e afferrò lo smartphone.

La sveglia gli ricordava che doveva andare a prendere Nika alla sua scuola di ballo.

Quel pensiero lo fece alzare di scatto, facendogli vorticare la testa in modo pauroso. si portò entrambe le mani sulle tempie ma sapeva che non c'era tempo.

Doveva anche prendere il cambio per quella sera.

Con uno sbuffo si alzò dal letto e corse in bagno dopo si concesse una breve doccia che ebbe l'effetto di svegliarlo.

Si controllò brevemente allo specchio e fece una smorfia nel notare la barba nera che cominciava a incorniciargli il viso, ma non poteva fermarsi oltre.

Corse nuovamente in camera sua e chiuse la porta dietro di sè.

Aveva gettato sul letto il suo asciugamano e si era recato verso l'armadio per prendere un paio di boxxer.

In quel momento la porta si aprì di scatto e comparvero Albus e Scorpius, decisamente impegnati in un bacio e ad infilarsi le mani sotto i vestiti.

Fu Scorpius ad accorgersi della presenza, completamente nuda di James e si allontanò dal giovane dagli occhi smeraldo che lo fissò confuso.

"Che hai?" chiese, prima di voltarsi verso James che teneva un paio di boxer davanti alle parti intime per nascondersi.

I tre ragazzi si fissarono con le guance a fuoco, poi Albus fu subito su di lui.

"Non deve uscire!" disse allarmato.

James lo fissò.

"Che cosa?" chiese con un sopracciglio alzato.

"Di me e Scorpius. Papà non deve saperlo!" disse Albus che sembrava sul punto di svenire da quanto stava iperventilando.

"Ok. Ma datemi il tempo di cambiarmi!" disse James indicando i boxer davanti a lui.

Sia Scorpius che Albus si voltarono e fissarono in silenzio il muro. James si sbrigò a coprirsi e poi afferrò un paio di Jeans dall'armadio.

"Potete voltarvi. E comunque se vuoi che stia zitto dovresti farmi un favore..."

Lo sguardo di Albus passò dalla confusione alla rabbia in due secondi netti.

"Brutto stronzo!" disse tra i denti, i pugni chiusi ai lati del suo corpo.

Scorpius gli posò una mano sulla spalla. Fece cenno a James di continuare.

"Che vuoi?" chiese.

"Visto che sono in ritardo, mi rifate il letto?" chiese il maggiore mentre si infilava la maglietta dalla testa e afferrava le scarpe.

"Il letto?" chiesero confusi i due giovani.

James ridacchiò mentre allacciava le scarpe da ginnastica ai piedi.

"Sono in ritardo, non posso mettermi io. Fatelo, se non volete che papà lo scopra..."

James uscì dalla camera e dopo pochi passi si scontrò con sua madre che stava uscendo dalla lavanderia.

"Cosa non deve scoprire tuo padre?" chiese la donna fissando il figlio.

James rise.

"Nulla, mamma, non preoccuparti. Hai visto il mio completo per il lavoro?"

Ginny sorrise.

"Eccolo, l'ho appena ritirato. Ma non è presto per andare?" chiese la donna.

"Si, ma ho promesso a Nika che sarei andato a prenderlo fuori dalla palestra e sono in ritardo..." disse afferrando i vestiti che gettò nella sacca nera che aveva con sè e salutò la madre con un bacio sulla guancia.

⁓Jeddy⁓ ParadiseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora