⁓Jeddy⁓ Paradise

49.

ZAC

Zac stava tremando mentre cercava di guardare attorno a sé. La luce era saltata ovunque, non solo nell'appartamento di Nika, anche in strada e Zac non vedeva niente attorno a sé, se non il buio.

Stava per scoppiare in un pianto isterico, finché all'improvviso la luce della torcia del cellulare di Nika illuminò la stanza e Zac poté respirare di nuovo.

Nika lo stava fissando preoccupato.

"Che succede? Stai tremando..." Disse.

Zac negò con la testa, imbarazzato.

"Non è nulla. È solo... Ho paura del buio e del temporale.." disse il ragazzino mordendosi il labbro inferiore.

Nika lo guardò.

"Cosa ti fa stare bene?" Chiese accarezzandogli una guancia.

"La musica" disse Zac con il fiato corto, sia per il temporale che per quella vicinanza.

Nika illuminò il violino posato sul divano.

"Prendilo e suonami qualcosa. Vado ad accendere la luce..." Disse.

Zac accarezzò la custodia di pelle del suo violino, strinse tra le dita la zip e l'aprì, mentre la luce tornava nell'appartamento.

Nika era appena entrato nella stanza quando Zac sollevò gli occhi su di lui e mosse l'archetto sulle corde.

Cominciò a suonare, guardandolo per tutto il tempo.

Nika era emozionato mentre fissava incantato Zac.

Era così maledettamente bello. Senza pensarci si avvicinò a lui, gli posò una mano sul fianco mentre si fissavano. Lentamente gli accarezzò la pelle nuda nascosta sotto la maglietta, sentendolo rabbrividire.

Nika continuò a muoversi finché non si trovò alle sue spalle, sollevando l'altra mano verso il suo fianco.

Zac continuava a suonare, mentre Nika si appoggiava con il petto alla sua schiena e se lo premeva addosso. Abbassò la testa ed inspirò il suo profumo. Chiuse appena gli occhi cercando di darsi un contegno, ma il suo corpo non aveva intenzione di mentire.

Nika era eccitato e sapeva bene che anche Zac poteva sentire la sua erezione premere contro il tessuto leggero dei pantaloni. Il maggiore si mosse contro il sedere del giovane che ansimò appena non appena le labbra di Nika si posarono sulla pelle del suo collo.

"Continua a suonare..." Gli disse con voce roca all'orecchio.

Zac stava tremando, ma continuò a suonare.

"È bellissima" disse Nika mordicchiandogli il lobo mentre una mano saliva verso il petto nudo, cercando e trovando un capezzolo che Nika stuzzicò con un pollice.

"Nika" ansimò Zac strofinando il sedere contro di lui e lasciandosi andare ad un gemito.

Entrambi i giovani stavano andando a fuoco, Zac stava sudando e la mano di Nika posata sull'orlo dei suoi pantaloni lo stava facendo ammattire.

"Shhh" disse il maggiore che stava impazzendo.

Lo voleva. Lo desiderava così tanto...

Zac continuava a suonare ma la presa sull'archetto si stava facendo sempre più debole, così come il suono che stava uscendo dallo strumento.

Stava lottando contro l'impulso di supplicare di toccarlo, stava desiderando di essere toccato come mai prima d'ora.

Non sapeva se i suoi diciassette anni lo rendessero più audace, ma decise di smettere di suonare e abbassò la mano che reggeva l'archetto per stringere quella di Nika sul bordo dei suoi pantaloni.