Capitolo 66. Edoardo.

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“Dai, muoviamoci. Devo andare in palestra alle sei e non intendo far tardi per questo schifo di spettacolo.”
La ragazza butta per terra il suo borsone e si siede su una sedia vicino a me sbuffando. Si toglie le scarpette da danza e indossa delle converse alte nere.
La mia giornata oggi è iniziata malissimo: mi sono svegliato tardi e per quanto io abbia corso non sono riuscito ad arrivare in tempo. Per fortuna alla prima ora avevo il professor Rinaldi che si è limitato a lanciarmi un'occhiataccia facendomi segno di sedermi.
La mia pausa pranzo l'ho passata in biblioteca a studiare e il risultato finale è stata una gran fame e nessun risultato: ero troppo stanco per immagazzinare qualsiasi informazione.
La ragazza si alza in piedi e mi si para davanti cambiando espressione. Mi porge la mano e io gliela stringo.
“Non ci siamo neanche presentati. Desirèe.”
“Edoardo.”
“Mi sembri un po'...stanco. Sei pallido e non hai per niente un bell'aspetto.”
“Se i complimenti sono finiti io inizierei subito.” gli dico scocciato.
Prende una felpa con la cerniera dal suo borsone e se la mette addosso per poi sedersi per terra davanti a me a gambe incrociate.
“Bene. Allora...io non so neanche da dove partire.” gli dico sconfitto lasciandomi andare sulla poltrona. Sono esausto e mi sento tremendamente debole. Tutto quello a cui riesco pensare è il mio letto.
“Bè io direi di iniziare con un caffè. Mi sa che ne hai bisogno.” mi dice Desirée improvvisamente gentile. La guardo senza dire una parola mentre lei si alza sorridendo e esce dalla stanza facendo contrarre i muscoli delle sue gambe nude.
Poco dopo rientra con due caffè fumanti e un pacchetto di biscotti al cioccolato.
“Tieni, ti ho preso anche questi. Hai la faccia di uno che sta per svenire da un momento all'altro e come ti ho già detto alle sei ho palestra e non intendo saltarla neanche per portarti in ospedale.”
“Ti ringrazio.” gli dico avventandomi sui biscotti. Lei mi guarda sorridendo.
“Ma hai messo in bacheca l'ora e la data per i provini?” mi chiede fissandomi.
“Provini? Credevo che gli allievi fossero già decisi...dobbiamo deciderli noi?”
Desirèe alza gli occhi al cielo e sbuffa. Tira fuori un computer portatile e inizia a cliccare un paio di volte lo schermo.
“Allora: facciamo domani verso le sei di sera?” mi chiede fissando lo schermo.
“No io domani sera lavoro.” gli rispondo bevendo un sorso di caffè.
“Quando non lavori?”
“Dopodomani è il mio giorno libero. Però se si può fare non troppo tardi o la mia ragazza mi uccide.”
“Hai la ragazza?” mi dice alzando gli occhi dallo schermo per guardarmi divertita.
“Si ce l'ho. E tu?”
“Non ho tempo per queste sciocchezze, io devo studiare e ballare. Non mi interessa altro. Alle cinque va bene? Per le sette sei libero di portare fuori a cena la tua dolce metà...ok?”
Annuisco riflettendo su quello che mi ha detto: probabilmente lei ama la danza molto più di quanto io ami la musica perchè io non riuscirei a stare senza Ginevra.
“Bene. Finchè non sappiamo chi saranno i ragazzi selezionati non possiamo fare molto. A parte decidere il tema...ci hai già pensato?” mi chiede digitando qualcosa sul computer.
“Bè pensavo di fare una cosa semplice. Nessun tema in particolare a parte il Natale. Mmm...pensavo di far cantare delle canzoni natalizie, magari un po' di neve finta e si potrebbe fare un Babbo Natale un po' moderno con una chitarra elettrica. Fa schifo?” gli chiedo preoccupato. Per quanto banale è l'unica idea che sono riuscito a mettere insieme.
“No, niente male. Semplice ma nessuno l'ha mai fatto. Ovviamente va resa un attimo più interessante ma può funzionare se ci lavoriamo.”
“Bene allora...direi di vederci dopodomani.”
Annuisce fissandomi e io inizio a raccogliere le mie cose con l'idea di andare in albergo e lanciarmi sul letto. Le faccio un cenno di saluto e vado verso la porta ma quando la apro mi ferma.
“Lavori stasera?” mi dice lasciandomi andare il braccio.
“Si. Perchè?”
“Io e i miei amici andiamo a una festa, se ti va dopo il lavoro...”
“No grazie. La mia ragazza mi aspetta e poi domani mattina ho lezione presto. Grazie dell'invito. Ciao.” le sorrido e me ne vado finalmente verso l'hotel.

Eccolo qui! In ritardo ma non troppo!
Non ho proprio avuto tempo in questi giorni e ho scritto questo capitolo di super corsa ma non volevo lasciarvi senza...spero vi piaccia lo stesso!
Un bacio e buon S.Valentino <3

Nove mesi per due.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora