Capitolo 89.

1.5K 55 1
                                    

Edoardo

“Mi raccomando: appena arrivate scrivetemi. Tutti e due, capito?”
“Edo l'aereo è lo stesso, se arrivo io arriva anche lei. Facciamo che ti scrive solo Ginevra ok?”
Sbuffo aiutando Ginny a mettersi la giacca.
“Sei sicuro che vuoi che partiamo?” mi chiede sottovoce.
“Si, lo voglio davvero. Adesso sbrigatevi o il taxi se ne va.”

Appena la porta si chiude e sento la mia ragazza e il mio migliore amico fare le scale cerco dei vestiti e, dopo averli indossati, esco di casa.
Prendo un cappuccino da bere mentre vado verso scuola e cammino spedito cercando di non pensare a quei due in volo da soli.
Appena entro a scuola mi sento più rilassato e tiro un sospiro.
Guardo l'orologio ma è troppo presto per la mia lezione, manca almeno un'ora buona, così mi avvio verso la biblioteca che a quest'ora è praticamente deserta.
Mi siedo ad un tavolo in un angolino e inizio subito a leggere qualche pagina del mio libro ma prima di finire la prima pagina un profumo intenso di fiori mi distrae.
“Cosa fai qui a quest'ora? Non dovresti essere a letto con la tua bella ragazza?”
“Ciao Desirèe.” gli dico tornando a leggere il mio libro deciso a non farmi distrarre più.
“Non mi hai risposto.”
“Mi sono svegliato presto e ho pensato di venire a studiare un po'. E tu cosa fai qui?”
“Vado sempre a correre la mattina e poi vengo direttamente a scuola così non devo fare tutto il riscaldamento.”
Annuisco tornando a concentrarmi sui miei libri ma sono costretto ad alzare lo sguardo di nuovo quando mi sento fissato.
“Se fai così non riesco a studiare.” gli dico sbuffando.
“Cos'è, ti imbarazza essere guardato?”
“Mi infastidisce.”
Ride sonoramente e se ne va.
La seguo un attimo con lo sguardo e poi torno ai miei libri.

Ginevra

“Nico?”
Nessuna risposta. Lo muovo leggermente richiamando la sua attenzione.
“Cosa c'è?”
“Non è che potresti parlarmi finchè non siamo alti? Non mi piace il decollo.”
“Oh cristo che palle.” mi dice sbuffando e togliendosi le cuffie.
“Dici che abbiamo fatto bene a lasciarlo da solo?” gli chiedo tenendo gli occhi chiusi.
“Edo è un bel ragazzo, sono sicuro che qualcuno che gli faccia compagnia lo trova.”
Apro gli occhi solo per lanciargli un'occhiataccia e poi li richiudo.
“Non vedo l'ora di scendere da questo coso.” ammetto con voce tremante.
Non avendo risposta apro gli occhi e li rivolgo su Nico che si sta fissando l'elastico rosa che ha al polso. Quando si accorge che lo sto guardando torna in sé.
“Anche Lucrezia aveva paura dell'aereo. Quando siamo andati a Dubai questa estate mi ha fatto diventare matto.” mi dice appoggiandosi meglio al sedile e chiudendo gli occhi anche lui.

Edoardo

Esco dall'aula senza fretta e mi avvio verso il mio armadietto. A differenza degli altri giorni non ho nessuna fretta di tornare a casa sapendo che la troverò vuota.
Metto i libri nell'armadietto e lo richiudo. Vado verso l'uscita ma la mia attenzione viene catturata da una ragazza che sta facendo una serie di piroette sul posto con una semplicità incredibile. Gira sempre più forte e sembra che non si fermerà mai. 10,15,20,25,30,34 e si ferma piegandosi sulle ginocchia per riprendere fiato. Quando si alza riconosco il volto di Desirèe.
Entro nell'aula ancora meravigliato e mi accorgo che dentro c'è solo lei.
“Cosa fai qui da sola?” gli chiedo facendola girare di colpo ancora con il petto che va su e giù velocemente.
“Mi perfeziono.”
“Ma tu non sei mai stanca?”
“Di ballare mai.” mi dice con una risata per poi guardarsi al grande specchio davanti a sé.
Indossa un paio di pantaloncini neri aderenti e un top rosa accesso. Ha un sacco di pelle scoperta e vedo che il suo corpo è pieno di muscoli ben scolpiti.
“E tu cosa fai ancora qui?” mi chiede poi andando a prendere una giacca delle tuta e mettendosela.
“Stavo andando a casa.”
Si siede a terra con la schiena contro il muro e resta a fissarmi.
“Senti ti volevo chiedere: se non hai niente da...” non finisco la frase che una ragazza entra dalla porta di vetro interrompendomi.
“Desy, sei pronta?” le chiede la ragazza con i capelli lunghissimi e un piercing al labbro.
“Si, pronta.” le risponde lei alzandosi e prendendo il suo solito borsone.
“Dimmi Edo, finisci la frase.” mi dice poi guardandomi negli occhi con una tale intensità che me li sento entrare nell'anima.
“Niente, ci vediamo domani.” gli dico distogliendo lo sguardo e andando verso la porta.
“Ma chi è quello?” sento la ragazza chiedere a Desirée.

Ginevra

“Oddio siamo arrivati.” esclamo appena metto piede a terra.
“Lascia, la porto io la tua valigia.” mi dice Nico togliendomi la valigia dalle mani.
“Cos'è tutta questa galanteria?”
“Sei pur sempre una donna incinta.” mi risponde superandomi.
Lo raggiungo cercando di non perdermi in mezzo a tutta quella gente e quando arriviamo all'entrata troviamo i suoi genitori che lo aspettano. Sua madre gli getta le braccia al collo commossa e quella scena mi fa sorridere.
“Vuoi un passaggio?” mi chiede Davide sorridendomi.
“No grazie, i miei stanno parcheggiando.”
“Bene, allora andiamo?”
Nico annuisce a suo padre ma prima di uscire dall'aeroporto mi lancia uno sguardo severo.
“Ginevra, non fare stronzate per favore. Edoardo non se lo merita e se gli fai male sarà meglio che ti procuri qualcuno che ti guardi le spalle.” mi dice con una voce talmente chiara che mi fa tremare.

Eccomi qui! Mi davate per dispersa? Purtroppo sto facendo una fatica assurda a scrivere capitoli proprio per mancanza di tempo. Spero mi perdoniate!
In ogni caso..primo capitolo parlato sia da Ginevra che da Edoardo! Spero vi piaccia.
Buona giornata fanciulle <3

Nove mesi per due.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora