Capitolo 99. Ginevra.

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“Pronto.”
“Scusa ma dove sei?”
“Sono...in giro. Hai bisogno?”
Stacco il cellulare dall'orecchio e guardo se ho fatto il numero giusto: quello non può essere il mio ragazzo.
“In giro? Che razza di risposta è?”
“Senti sta calma.”
“Non dirmi di stare calma e dimmi dove sei.” sbraito al telefono perdendo il controllo.
“Sono a bere un frullato.”
“A bere un frullato? Da quando bevi i frullati?” gli rispondo quasi ridendo.
“Desirèe ha detto che i frullati sono ricchi di...”
“Ah ecco, adesso è tutto chiaro. Sei con quella.”
Sento un nodo alla gola e subito le lacrime iniziano a scendermi senza controllo.
“Per favore stai calma.”
“E così questa è la punizione che devo subire. Hai perfettamente ragione.” gli dico ormai piangendo disperata.
“Dai non piangere adesso torno dammi solo...”
“No, no stai li. Se stai bene con lei stai li, tanto io non valgo più niente. Ormai sono solo una balena sforna figli per te e non merito neanche un minimo di considerazione.”
“Ma cosa dici? Adesso arrivo.”
“No vaffanculo.”
Chiudo la chiamata e mi butto sul letto a piangere disperata. Mi rendo conto che la situazione non mi fa più di tanto piangere ma non riesco proprio a fermarmi. Devono essere di nuovo gli ormoni. Mi dico di smetterla di singhiozzare come una disperata ma proprio non ci riesco.
Sento un piedino che sbatte contro le pareti della mia pancia come se volesse attirare l'attenzione e sorrido toccandomi la pancia.
Mi asciugo le lacrime con la manica della felpa e la sporco di mascara.
Mi alzo e mi vado a sedere sul divano, con le gambe incrociate e le mani sulla pancia e solo in quel momento mi rendo conto di quanto sia cresciuta.
Dalla parte opposta del divano c'è Nico che dorme beatamente con le cuffie alle orecchie e resto a guardarlo per un po' meravigliata di quanto sia rilassato.
Sento dei passi veloci fare le scale e subito dopo la porta d'entrata aprirsi di colpo dalla quale compare Edoardo tutto rosso in viso e con il fiatone.
“Ho fatto più in fretta possibile.” mi dice tenendosi una mano sul petto e respirando affannosamente.
“Hai fatto più in fretta possibile per cosa?”
“Non mi avevi detto di venire a casa?”
“Oh. Si, scusami io...potevi stare la ancora un po' se volevi.”
Edoardo mi guarda come se fossi pazza e ne ha tutti i motivi del mondo poi alza le spalle e si toglie la giacca.
“Tieni, ho preso un frullato anche a te. Ho guardato che disinfettassero tutta la frutta. Te l'ho preso con le fragole, i frutti di bosco e il cioccolato bianco, va bene?” mi chiede porgendomi un sacchettino giallo con dentro un grande bicchiere di plastica contenente un liquido rosa.
“Oh. Grazie.”
Nonostante Edoardo sia molto distaccato in questi giorni (giustamente) è premuroso e dolce come sempre e questo mi fa sentire ancora più in colpa per quello che gli ho fatto.
Inizio a bere il mio frullato e devo ammettere che è delizioso, ma il fatto che ci sia andato con quella ballerina tutta muscoli mi fa provare un velo di gelosia. A dire il vero molto più di un velo.
“Ti sei...divertito?” gli chiedo mordicchiando la cannuccia verde.
“Si, abbastanza. A dire il vero sono stato la pochi minuti.”
“Che frullato hai preso tu?”
“Mandarino e papaia.”
“E la tua amica?”
“Uguale.”
“Patetica.” mi lascio sfuggire sottovoce mentre lui fa finta di non avermi sentito e va in camera.
Decido di non seguirlo, tanto sarebbe inutile.
Continuo a bere il mio frullato fissando il vuoto finchè qualcuno che urla il mio nome mi fa venire i brividi.
Punto gli occhi sulla porta d'entrata sicura del fatto che la voce proveniva proprio da li e infatti pochi secondi dopo qualcuno inizia a bussare furiosamente.
Edoardo si precipita in salotto mentre anche Nico si sveglia e tutti e tre ci ritroviamo a fissare la porta.
“Oh Ginevra, ti cercano mi sa.” mi dice Nico prima di rimettersi le cuffie e richiudendo gli occhi come se qualcuno non ci stesse sfondando la porta a calci.
Gli lancio un'occhiataccia mentre Edoardo va ad aprire la porta un po' titubante. Quando la porta si spalanca lascia intravedere l'immagine di una ragazza seriamente arrabbiata.
“Lucrezia? Cosa ci fai qui?” chiede Edoardo prima di essere spinto via da Lucrezia che avanza verso di me.
“Spero che tu sia contenta di sapere che Michele mi ha mollata per colpa tua. Sei proprio una stronza e tu sei proprio un coglione.” esclama infuriata puntando un dito prima verso di me e poi verso Edo.

Mini capitolo ma è tutto quello che la mia testa incasinata è riuscita a produrre.
Domani mattina il capitolo sarà sicuramente in ritardo perciò mi scuso già adesso.
Ora mi preparo che oggi vado a pranzo con mia sorella e poi...lavoro :( Il massimo della mia domenica purtroppo è questa! Spero che la vostra sarà nettamente più bella <3

Nove mesi per due.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora