Capitolo 81. Ginevra.

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“Ginny svegliati ti prego. Ti giuro che se ti svegli non mi arrabbio mai più con te. Ti prego.”
“Oh Edo, dici che sia morta?”
“Non fare il cretino.”
Sento qualcosa che mi bagna il viso e mi sembra di tornare piano piano alla realtà. Apro gli occhi piano e subito mi appare un'immagine confusa di una persona. Dopo un po' capisco che è Edo.
“Oddio grazie. Tesoro stai meglio?”
“Mmm.”
“Aspetta, prova ad alzarti piano piano.”
Edoardo mi mette una mano sotto la schiena e piano piano mi aiuta a mettermi seduta mentre io sento le orecchie che mi fischiano.
“Ti porto in ospedale, andiamo.”
“Edo aspetta un secondo, calmati. Non c'è bisogno di andare in ospedale, sta bene. Probabilmente ha solo avuto un abbassamento della pressione.” gli dice Nico con tono calmo.
Edoardo mi fissa un po' mentre io guardo in basso, incapace di guardarlo negli occhi. Poi lo sento sospirare e le sue braccia mi avvolgono completamente intrappolandomi in un suo abbraccio.
“Scusa, non dovevo farti agitare. Domani mattina andiamo dal dottore così ti visita.” mi sussurra all'orecchio e io mi sento terribilmente in colpa.
Si stacca dall'abbraccio e ci comunica che va a farsi una doccia. Prende un asciugamano e sparisce in bagno.
Quando mi volto a guardare Nico lo vedo fissarmi con uno sguardo decisamente severo.
“Bè cosa vuoi tu?” gli chiedo scocciata.
“Mi sa che sei tu che gli devi delle scuse.”
Mi si gela il sangue e il cuore inizia a martellarmi nelle orecchie impazzito.
“Io? E per cosa?”
“Ah se non lo sai tu. Vado giù a ritirare la cena.”

I giorni successivi non ho praticamente visto Edoardo: ha lavorato tutti i santi giorni sia a pranzo che a cena e quando tornava a casa all'una passata crollava a letto distrutto.
L'ultimo dell'anno poi, lavorò fino alle cinque della mattina per poi riprendere alle dieci.
Mi mancava terribilmente e mi ritrovavo spesso a stare sveglia tutta la notte per guardarlo dormire e sentire il suo profumo.
Con l'anno nuovo le cose migliorarono e Edoardo sembrava essere un po' più rilassato mentre Nico non smetteva di fissarmi con quello sguardo severo che sembrava far intendere che lui sapeva tutto.
“Devo dirvi una cosa importante!” piomba in stanza Edoardo più felice che mai.
“Ho trovato un appartamento carinissimo in affitto! Guardate!”
Edoardo ci mostra un catalogo e in particolare l'appartamento di cui ha parlato. E' un appartamento non troppo grande ma con tutto il necessario.
“Cosa ne dite?”
“Un posto vale l'altro per me.” risponde Nico poco interessato e tornando a concentrarsi sul suo fumetto.
“E tu?”
“E' molto carino ma va bene anche qui Edo, dico davvero. Non c'è bisogno di spendere il doppio dei soldi per un appartamento.”
“Non ti devi preoccupare per i soldi. E poi hai visto che bella cucina che ha? Così ti posso preparare la pizza ogni volta che vuoi.”
Il sorriso e l'entusiasmo che ha negli occhi mi provocano una fitta nello stomaco.
“Perchè mi guardi così? Non ti piace? Guarda che se non ti piace possiamo cercane un...”
Gli blocco le labbra con un bacio profondo.
“Sei diventato proprio un ometto di casa.”


Questo è sicuramente il capitolo più microscopico cho mai scritto ma non sono proprio riuscita a fare di meglio. Devo ancora riprendermi del tutto e purtroppo questo è il massimo che sono riuscita a fare.
Buon sabato dolcezze!

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