Capitolo 50. Ginevra.

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“Edo come sto? Dici che dovrei mettermi qualcosa di più tranquillo?” chiede Nico indicandosi la camicia azzurra che ha addosso.
“Per quello che devi fare potresti andarci anche in pigiama. O nudo.”
I due ridono alla battuta fatta da Edoardo e io mi chiedo cosa ci sia da ridere ma non mi azzardo a fare domande.
“Ginevra, tu cosa ne pensi?” mi chiede Nico. Resto scioccata dall'essere stata presa in considerazione.
“Stai bene ma non ho idea di dove devi andare.”
“Ha un appuntamento.” mi risponde Edoardo con tono divertito.
“Oh. E dove andate?”
“Vabbè dai Ginevra lascia perdere. Dimmi solo se tu verresti a letto con me se venissi a casa tua messo così.”
“No, ma se ti cambiassi la maglia non cambierebbe niente. Ti sbatterei la porta in faccia ugualmente.”
Nico si toglie la camicia e si rimette a frugare nell'armadio spazientito.
“E se ci venissi io così da te?” mi chiede sottovoce Edoardo.
“Probabilmente non ti darei neanche il tempo di entrare in casa.” gli rispondo baciandolo piano.
“Edo mi presti...dai però basta bacini sto per vomitare. Un attimo e vado via se mi aiutate.” Nico assume un'aria imbronciata da bambino che non gli ho mai visto e questo mi lascia sfuggire una leggera risata.
Edoardo si alza dal letto e va verso di lui poi prende una camicia bianca e gli dice di indossarla.
Quando Nico si guarda allo specchio vedo che la sua espressione è più che soddisfatta. Si mette del profumo e si guarda l'ultima volta allo specchio sistemandosi un po' i capelli.
“Ah a proposito. A che ora domani?” chiede guardando prima Edo e poi me. Non ho idea di cosa stia parlando così guardo Edo che improvvisamente sembra nervoso.
“Alle quattro.” gli risponde infine.
Rifletto un attimo su quello che si sono detti e finalmente capisco.
“Edo scusa, forse non ti ricordi, ma alle quattro abbiamo la visita. Qualsiasi cosa dobbiate fare di sicuro non la farete alle quattro.”
I due mi fissano poi Nico ci saluta e esce dalla stanza chiudendo la porta.
“Ginny devo parlarti.”
“Va bene ma vieni qui a dirmelo, cosa fai li in piedi?”
“E' meglio se sto qui un po' distante. Ho chiesto a Nico se viene con noi alla visita.”
Sul momento resto impassibile. Non può aver fatto davvero una cosa del genere e non mi sembra neanche un bello scherzo da fare. Continuo a fissarlo aspettando che scoppi a ridere e mi dica che scherzava ma questo non avviene.
“Scusa puoi ripetere?”
“Bè ho pensato che sarebbe stato carino che vedesse anche lui il bimbo con noi. Insomma è lo zio dopotutto e gli ho già detto di stare...”
“Stai scherzando non è vero?”
Edoardo mi fa cenno di no con la testa e guarda il pavimento come un cane bastonato. Sono furiosa ma cerco di stare il più calma possibile.
“Posso sapere perchè gli hai chiesto di venire con noi?” gli dico controllando il tono rabbioso.
“Perchè volevo che venisse con noi...con me.” mi risponde continuando a guardare il pavimento.
“Cos'è ti serve il supporto morale?”
“E' la persona a cui tengo di più al mondo, Ginny.” mi dice alzando finalmente lo sguardo. Faccio una smorfia.
“Ovvio anche tu sei importante, lo sai. Ma lui è sempre stato in tutti i momenti più importanti della mia vita, dal primo passo che ho fatto da solo alla morte dei miei genitori. Ci tengo che ci sia anche all'ecografia di mio figlio.”
Resto in silenzio un attimo. La cosa certa è che non voglio quel maleducato a una visita così importante, ma se per Edo è così importante farò uno sforzo. Un enorme sforzo.
“D'accordo. Ma ti avverto: se solo farà una battuta o mi renderà più nervosa di quello che sono già, state fuori tutti e due.”


Ce la faranno i nostri eroi a superare questa settimana intensa? So che per voi è già quasi finita ma per me inizia oggi.
Nuovo capitolo e siamo già arrivati al 50° non ci posso credere!
Spero vi piaccia!
Un bacio

Nove mesi per due.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora