Capitolo 96.

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Edoardo

"Pronto?"
"Stavi dormendo?"
"Sono le quattro di mattina Nico, secondo te?"
"Scusa, non mi ricordavo. Volevo sapere come stavi, sono due giorni che non mi rispondi."
"Sto bene, grazie." gli dico girandomi a pancia in su.
"E volevo anche sapere se io posso tornare li con te." mi chiede il mio amico piano, come se si vergognasse.
"Certo che puoi."
In quel momento Desirée si lamenta tirandomi un cuscino in piena faccia.
"Ma sei impazzita?" le chiedo provocando un altro suo lamento.
"Edo? Ma chi c'è li?" mi chiede divertito Nico dall'altra parte del telefono.
"Lascia perdere. A che ora arrivi?" cerco di cambiare discorso per evitare altre eventuali domande.
"Per le cinque sono li. E complimenti amico, non perdi tempo." mi dice prima di interrompere la chiamata con una risata.
Rimetto il cellulare sul comodino ma quando cerco di rimettermi a dormire Desirèe mi salta addosso facendo muovere il letto violentemente.
"Cosa pensi di fare? Su vestiti, andiamo a correre!" esclama improvvisamente piena di energie.
"Tu sei completamente fuori di testa. E' ancora buio fuori, torna a dormire." gli dico chiudendo gli occhi.
"No caro, alzati!" e così dicendo mi toglie le coperte e salta giù dal letto.
Pochi minuti dopo stiamo correndo come due matti per New York, lei come se non sentisse la fatica e io come se potessi perdere un polmone per strada da un momento all'altro.

"Oddio, sono distrutto." dico lanciandomi sul divano con i capelli bagnati e solo un paio di boxer addosso.
"Sei proprio una femminuccia." ridacchia Desirèe mentre si pettina i capelli bagnati per poi annodarli in due trecce.
La vedo piegarsi e mettersi le converse nere, poi si alza e mi guarda.
"Pensi di venire a lezione messo così?" mi chiede indicandomi.
"Penso di non venirci proprio a lezione."
"Bravo, così ti prenderai una bella punizione."
"Chi se ne frega." dico rannicchiandomi e sentendo di nuovo la tristezza che mi avvolge.
"Muoviti Edoardo, va a vestirti." mi ordina con tono deciso.
Resto fermo immobile e fisso i cuscini del divano. Sospiro forte e poi lo dico, più a me stesso che a lei.
"Penso di ritirarmi."
Nella stanza cala il silenzio.
Desirèe va in camera da letto e torna con paio di miei jeans e una mia felpa. Me li lancia addosso e quando mi alzo per ripeterle che non andrò a lezione sento uno schiaffo infuocarmi la guancia seguito da un "se tra dieci minuti non sei giù torno su e ti pesto di botte." prima di uscire di casa.

Entro in macchina sbuffando e sbattendo la porta. Non so perchè ogni volta mi lascio convincere dalle sue minacce.
Mi butto letteralmente sul sedile del passeggero e incrocio le braccia imbronciato.
Desirèe mi guarda un attimo e poi mette in moto la macchina trattenendo una risata.
Non parliamo per tutto il viaggio e quando arriviamo a scuola ognuno va per la sua strada.
Vado al mio armadietto, prendo i libri e me ne vado in classe venti minuti prima dell'inizio della lezione. Per quanto io sia arrabbiato seguo ogni singola parola delle lezioni e alle quattro del pomeriggio quando esco da scuola sento la testa piena di informazioni.
Quando sto per oltrepassare il cancello sento un uomo che mi chiama da lontano e quando mi giro vedo che è Vitale che mi corre incontro con un foglio.
"De Guidi stava facendo finta di non sentirmi non è così?" mi chiede con il fiatone quando mi raggiunge.
"Io veramente..."
"Vabbè lasci perdere. Volevo consegnarle il suo compito, l'ho appena corretto. E volevo farle i complimenti, ha preso il massimo dei voti. Mi ha stupito. Si è per caso deciso a prendere sul serio questa scuola?"
Osservo il foglio che il professore mi porge e quando vedo un dieci rosso al lato del foglio sorrido.
Quando alzo lo sguardo Vitale se ne è già andato ma da lontano vedo Desirèe che mi sorride orgogliosa prima di entrare di nuovo a scuola con le sue scarpette bianche e il suo chignon perfettamente fatto.

Ginevra

Non appena il taxi mi lascia in aeroporto mi assale il panico: non ho mai preso un aereo da sola e la cosa mi terrorizza.
So che anche Nico probabilmente sarà sul mio aereo dal momento che ho controllato e l'unico volo per New York di oggi era questo ma spero di non incontrarlo.
Faccio un respiro profondo e mi sbottono la giacca che ormai fa fatica a stare abbottonata a causa della pancia.
Consegno la mia valigia alla signora addetta e vado a sedermi su una panchina cercando di rilassarmi.
"Cosa fai qui?"
Una voce mi fa aprire gli occhi e non resto troppo sorpresa quando vedo che la voce corrisponde a Nico.
"Torno a casa." gli dico richiudendo gli occhi.
"Hai proprio un bel coraggio."
"Non mi interessa il tuo parere." gli dico tenendo gli occhi chiusi.
Lo sento sbuffare e sedersi vicino a me in silenzio. Le due ore successive le passiamo senza dirci una parola e forse è meglio così.
Quando la voce meccanica annuncia il nostro volo ci alziamo e andiamo verso il nostro aereo come se non ci conoscessimo neanche.
Non avendo comprato i biglietti insieme non siamo seduti vicini ma la cosa non mi turba tanto, so che non mi sarebbe d'aiuto averlo vicino.
Quando l'aereo si alza in volo sento lo stomaco in subbuglio ma non per il decollo, bensì perchè non so cosa dire a Edo.

Arrivati davanti a casa mi fermo di colpo indecisa se sto facendo la cosa giusta o meno: forse avrei dovuto dargli qualche giorno per riprendersi invece che piombare a casa così.
"Cosa fai?" mi chiede Nico dopo ore di silenzio.
"Non è che puoi lasciarci da soli un po'?" gli chiedo senza guardarlo in faccia.
"Neanche per sogno."
Sbuffo sapendo che non ne vale la pena insistere, sarebbe inutile.
Nico suona al campanello e pochi minuti dopo la voce di Edoardo chiede chi è.
"Siamo noi." risponde Nico guardandomi.
Segue un attimo di silenzio in cui il mio cuore non vuole tornare a battere normalmente.
"Non la voglio vedere." dice Edoardo con voce calma.
Il mio cuore questa volta salta un battito e un'altra pugnalata lo trafigge.
Guardo in basso sapendo che se alzerò gli occhi le lacrime inizieranno a scendere ma sento che gli occhi di Nico sono su di me quindi mi impegno per non farlo.
"Dai Edo, ascolta almeno cos'ha da dire. Ti prometto che se poi non la vorrai vedere la riaccompagno a casa."
Mi stupisco delle sue parole ma ancora non riesco ad alzare gli occhi. Quando sento il suono del cancelletto che si apre però mi sento più tranquilla.
Facciamo le scale che portano in casa e quando stiamo per salire sull'ultima rampa Nico mi blocca il passaggio.
"Perchè lo hai fatto?" mi chiede deciso.
"Non lo so. Io non volevo ma..." gli rispondo senza guardarlo.
"Due volte cazzo. Non pensi che Edoardo..."
"Si merita di meglio, lo so." finisco la sua frase convinta.
Sento gli occhi di Nico trafiggermi e continuo a tenere lo sguardo basso sui miei piedi. Quando si sposta e riprende a fare le scale faccio altrettanto.
Arriviamo alla porta di casa nostra che è appoggiata e quando Nico la spinge per entrare la scena che mi si presenta davanti mi fa mancare il respiro: la tavola è apparecchiata per due e Edoardo è intento a cucinare qualcosa con il petto scoperto mentre la sua amica ballerina è seduta al tavolo che lo osserva nei minimi dettagli con addosso dei pantaloncini di Edo che le stanno grandi e un top bianco che le lascia scoperta la pancia perfetta.
Resto ferma sulla porta con gli occhi spalancati e quando vedo Nico che torna indietro verso di me mi rendo conto che non riesco a sentire cosa mi sta dicendo.
Le orecchie iniziano a fischiare e i suoni si annullano mentre la vista mi si annebbia completamente.
Le gambe cedono sotto il peso del mio corpo e quando cado a terra sento un dolore fortissimo alla pancia e il cuore impazzire.
Non riesco a sentire nessun suono attorno a me ma sento delle mani che mi toccano la fronte sudata e il profumo del bagnoschiuma di Edo.
Provo ad aprire gli occhi ma sento che potrebbero scoppiare da un momento all'altro e poi di nuovo un'alta fitta alla pancia che mi fa mancare il respiro.
"Vi prego portatemi in ospedale, credo che la placenta..." non riesco a finire la frase che un'altra fitta mi fa perdere completamente i sensi.





Ehilà! Ho unito insieme due capitoli per questo è così lungo :) Adesso mi metto al lavoro per scrivere quello che uscirà domani ma volevo prima ringraziarvi davvero di cuore per il vostro infinito sostegno. Lo so, rischio di essere ripetitiva ma è davvero importante per me sentire che la mia storia vi piace!
Mi scusa anche se non rispondo a tutte ma purtroppo wattpad non me lo permette, dopo due risposte mi dice che non posso più rispondere -.-"
Una buona giornata dolcezze <3

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