Capitolo 94. Edoardo.

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Appena Michele se ne va (fortemente sollecitato da Nico) mi ritrovo da sola con Nico e i suoi occhi pieni di rabbia.
Lo guardo ancora seduta sul divano con le gambe che mi tremano ricordando quando Edo mi aveva raccontato degli attacchi incontrollabili di rabbia del suo amico.
Lui mi guarda come se volesse uccidermi e vorrei dire qualcosa ma dalla bocca non mi esce niente.
"Che cazzo stavi facendo?" mi chiede rabbioso come se avessi tradito più lui che Edoardo.
"Non è come credi." riesco a malapena pronunciare.
Si avvicina a me e mi solleva dal divano alzandomi dalle spalle come se fossi una piuma e mi blocca contro il muro.
"Cosa cazzo ti passa per la testa?" mi urla a un centimetro dalla faccia mentre io chiudo più forte che posso gli occhi.
Non gli rispondo ma credo che questo lo faccia inferocire ancora di più perché alza in aria un pugno e punta verso la mia guancia.
Stringo più forte gli occhi preparandomi a prendere il colpo ma quando la sua mano si trova a pochi millimetri dal mio viso si ferma.
Lascio andare un sospiro e mi rendo conto che stavo trattenendo il fiato mentre lui mi punta i suoi occhi contro.
Lo vedo prendere il suo cellulare dalla tasca dei jeans e, dopo aver guardato lo schermo, mi rimette a terra e mi lascia andare. Non mi ero neanche accorta che il suo telefono avesse preso a suonare.
"Ciao Edo." dice al telefono fissandomi mentre sento una lama che mi trapassa il cuore.
Faccio strisciare la mia schiena contro il muro e mi rannicchio per terra terrorizzata di quello che dirà al suo amico.
"Si sto tornando a casa adesso." gli dice con voce ferma mentre io non ho il coraggio di guardarlo in faccia.
"Si che va tutto bene. Va bene, allora dormi bene e metti la sveglia."
Alzo la tesa di scatto quando sento che la telefonata è terminata e che Nico sta rimettendo il suo telefono in tasca. Prendo tutto il coraggio che ho e lo guardo in faccia ancora rannicchiata per terra.
"Voglio che sia tu a dirgli quanto stronza puoi essere. E glielo dirai appena saremo la o lo farò io."
Si gira e se ne va verso la porta mentre io mi sento il cuore distrutto. Apre la porta di casa mia e quando ha un piede fuori dalla porta torna a fissarmi con quegli occhi di fuoco.
"E voglio che tu gli dica anche del primo bacio. E ringrazia che sei incinta o adesso saresti in ospedale ricoperta di pugni."

Quando trovo il coraggio di alzarmi dal pavimento sono ormai le sette di sera.
Vado in cucina e vedo che mia madre non è più li, probabilmente da prima che arrivasse Nico. Anche Daisy non è in casa e, affacciandomi alla finestra, vedo che mio padre è disteso sotto la sua macchina che aggiusta chissà quale pezzo difettoso.
Decido di andare in doccia e di mettermi il pigiama per andare subito a letto. Quando però appoggio la testa sul cuscino mi sento terribilmente in colpa per quello che ho fatto e scoppio a piangere.
Sento le lacrime che inondano il mio viso e finiscono sul cuscino e i singhiozzi smuovermi il petto.
Prendo il cellulare e compongo il numero di Edoardo che inizialmente sembra non rispondermi. Quando parte la segreteria telefonica rifaccio il numero e lascio di nuovo squillare il telefono.
"Mmm pronto." mi risponde dopo il quarto squillo con voce assonata.
"Ciao."
"Ginevra? Ehi cos'hai? Stai piangendo?"
"Dormivi?" gli dico cercando di tenere a bada i singhiozzi.
"No mi stavo riposando che tra un po' vado di nuovo a lavorare. Ma stai male?"
"No io...avevo solo voglia di sentirti." gli dico con la voce che mi trema.
"E' successo qualcosa?"
Prendo un respiro profondo e mi porto una mano sulla pancia, come se volessi prendere tutto il coraggio dai bambini. Stringo forte gli occhi e cerco di non piangere.
"Michele mi ha baciata."
Un lungo silenzio si fa spazio tra di noi mentre il mio cuore non smette di fare pressione nel petto.
Sento che quelle parole hanno fatto male a Edo almeno quanto ne hanno fatto a me ma cerco di trattenere i singhiozzi sapendo che è solo colpa mia.
Il silenzio è sempre più soffocante e vorrei che tutto questo fosse solo un brutto sogno.
"Non ci credo." mi dice all'improvviso Edoardo con voce convinta.
"Non ci credi?"
"No. Tu non glielo avresti mai permesso, ti conosco."
Un altra lama mi buca il cuore e sembra fare sempre più male.
"Edoardo ti sto dicendo la verità. Mi ha baciata e io non ho fatto niente per fermalo." gli dico mentre la mia voce è sempre più tremolante.
"Perchè?" sussurra lui con la voce di uno che è appena stato ferito profondamente.
Non riesco a rispondere con tutte quelle lame nel cuore e quando sento il suo "ciao" che soffoca un singhiozzo ecco l'ultima lama, quella che fa più male di tutte e che sembra romperlo in tanti piccoli pezzi il cuore.

Più di 60k. Ma volete farmi morire? <3

Nove mesi per due.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora