Capitolo 59. Edoardo.

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La mamma di Nico lo abbraccia piangendo e lui sbuffa tra le sue braccia.
"Dai mamma, non sto andando in Africa."
"Lo so ma...mi mancherai tanto...la casa sembra vuota senza di te." gli dice staccandosi da lui e asciugandosi una lacrima con il dorso della mano mentre Nico si lascia scappare un sorriso: so che fa il duro ma sotto sotto anche lui sentirà la mancanza di sua mamma.
"Bene ragazzi, le vostre valige sono già a posto. Chiamateci per qualsiasi problema avete capito?" ci dice Davide rivolto a me e Ginevra. Annuiamo entrambi.
"Buon viaggio, e...Ginevra se ti serve qualcosa o hai dimenticato qualcosa chiamaci e te la mandiamo senza problemi, d'accordo?"
"Grazie mille." risponde Ginevra facendosi abbracciare da Davide.
"Venite qui, fatevi abbracciare." dice anche la mamma di Nico abbracciando entrambi, poi si rivolge a Ginevra.
"Vedrai che i tuoi genitori capiranno. Hanno bisogno di un po' di tempo, è normale. Non essere troppo arrabbiata con loro...quando sarai genitore capirai anche tu."
Ginny annuisce e dopo aver salutato un'ultima volta i genitori di Nico saliamo sul nostro aereo.
Decido di sedermi in mezzo, sperando che almeno per il viaggio stiano buoni e non litighino.
Prendo la mano della mia ragazza che guarda fuori dal finestrino spaesata e lei me la stringe senza distogliere gli occhi.
"Bene. Ginevra, Edo, io dormo." ci annunci Nico appoggiando la testa sulla mia spalla.
"Grazie per avercelo comunicato." gli dico sorridendo. Pochi minuti dopo sta già dormendo beatamente.
"Vuoi vedere un film Ginny?" le chiedo vedendo che sta un po' tremando.
"Si, magari. Non sono mai stata in aereo e ho un po' paura."
Le do un bacio sulla mano che è ancora stretta alla mia e inizio a digitare sullo schermo di fronte al suo passandole le cuffie. Un'ora dopo dorme anche lei tutta rannicchiata sul suo sedile e io finalmente mi metto a studiare sapendo già che il giorno dopo, a scuola, mi prenderò una bella sgridata per non aver aperto neanche un libro per tutto il week-end.

Quando atterriamo Nico si stiracchia sbadigliando.
"Ho dormito proprio bene, non mi sono neanche accorto che eravamo arrivati."
"Pensa, potevamo lasciarlo la a dormire e ce ne saremo liberati senza problemi." gli dice Ginevra ridendo.
"E invece no. Stasera io dormo in mezzo!" gli risponde lui mettendosi tra me e lei e mettendo un braccio attorno al collo di entrambi.
"Non se ne parla neanche, ognuno nel suo letto!" gli risponde Ginevra. Sorrido.
Vedo che Nico sta facendo del suo meglio per andare d'accordo con lei e sta anche cercando di metterla a suo agio e la cosa mi fa troppo piacere.
Prendiamo un taxi e ci facciamo portare all'hotel.
"Che ore sono qui?" mi chiede Ginevra.
"Sono le nove di sera. Hai sonno?" gli chiedo abbracciandola. Lei annuisce e appoggia la testa sul mio petto.
"E ho anche fame."
"Per forza non abbiamo ancora cenato. Adesso andiamo in camera e ti vado a prendere qualcosa da mangiare." le rispondo baciandole i capelli.
"Per me un hamburger doppio e le patatine. E se puoi prendermi anche un po' di quella salsa strana che mettono sopra." ci dice Nico da davanti.
"Anche io voglio le patatine!" mi risponde entusiasta Ginevra alzandosi con gli occhi che le brillano.
Il taxi accosta e dopo averlo pagato entriamo nell'albergo.
Alla reception c'è la ragazza della prima volta, quella che mi ha offerto il cioccolatino, e appena mi vede mi rivolge un gran sorriso.
"Ciao Edoardo. Hai risolto tutto? Ti vedo molto meglio dell'ultima volta che ti ho visto."
Le sorrido e appoggio la valigia per terra mentre Ginevra e Nico mi raggiungono discutendo.
"Non puoi venire a New York e non volere un hamburger. E' come dire vado in piscina ma non voglio abbronzarmi."
"In Italia sarebbero le 3 di notte. Non sono abituata a mangiare porcherie di notte."
"Porcherie? Adesso stai davvero esagerando."
Alzo gli occhi al cielo vedendo che tutto è tornato alla normalità. Torno a guardare la ragazza e noto che ha addosso una targhetta con scritto Lucy. Lei se ne accorge e mi porge la mano.
"Non ci siamo neanche presentati. Piacere, Lucy."
Le stringo la mano sorridendo. In quel momento Ginevra mi viene vicino e squadra Lucy. Prego mentalmente che i suoi ormoni stiano buoni fino in camera.
"Vedo che hai cambiato stanza, Edoardo." mi dice Lucy guardando il computer.
"E questa come sa come ti chiami e in che stanza sei?" mi chiede Ginevra innervosita.
"E' lei che assegna le stanze, è il suo lavoro." le rispondo prendendole la mano.
"Questa deve essere la tua ragazza preoccupata." ci dice guardandoci Lucy. Ginevra annuisce seria.
"Piacere, la stronza."

Buongiorno!
Non so per quale motivo ma wattpad non mi fa rispondere ai vostri commenti. Mi dice che ho violato qualcosa ma al momento ignoro cosa.
In ogni caso..volevo scusarmi con tutte le ragazze che ieri mi hanno chiesto di mettere due capitoli ma proprio non ce l'ho fatta. Ho pubblicato il capitolo e sono corsa a lavorare fino a sera.
Colgo anche l'occasione per ringraziarle delle dolcissime parole.
Mille baci a voi che mi fate venire voglia di continuare a scrivere ogni giorno!

Nove mesi per due.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora