Capitolo 80. Edoardo.

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“Edo ma devi proprio studiare anche in aereo?”
“Nico, limitati a non rompermi i coglioni almeno fino a New York per favore.”
“Ho capito, ho capito: non è giornata.”
Lancio un'occhiataccia al mio amico che si posiziona gli auricolari nelle orecchie e chiude gli occhi.
Torno a leggere il mio libro e sottolineo qualche frase ma la mia mente è altrove.
“Ciao ragazzi. Volete un muffin al cioccolato o la frutta?” ci chiede la hostess sorridendoci.
“Due muffin e...Ginevra tu?” gli dico sforzandomi di guardarla ma lei nemmeno mi ascolta.
“Oh mi rispondi?”
“Cosa c'è?”
Ginevra stacca gli occhi dal finestrino e guarda prima me e poi la ragazza.
“No, io non voglio niente grazie.” dice prima di tornare a guardare fuori dal finestrino.
La ragazza porge a me e a Nico i nostri muffin e io ne mangio un pezzetto continuando a leggere il mio libro.
Pochi minuti dopo Ginevra si alza e se ne va correndo.
“Dove va?” mi chiede Nico togliendosi una cuffietta.
“Non lo so. Devo andare a controllare secondo te?”
“Fa quello che vuoi basta che la smettete con sto casino che sto cercando di dormire.” mi risponde prima di rimettersi le cuffie. Lascio perdere il mio libro e vado in bagno dove sento Ginevra che vomita. Quando i conati si fermano busso piano alla porta e lei esce subito senza neanche guardarmi negli occhi.
“Sto bene.” si limita a dire prima di superarmi e tornare a sedersi al suo posto.

“Andiamo a mangiare?” propone Nico una volta saliti sul taxi.
“Si, andiamo.”
“Vi dispiace se io vado in hotel? Non ho fame e sono stanca morta.” ci dice Ginevra guardando Nico.
“E se ci facciamo portare qualcosa in hotel?”
“Come volete, io non mangio però. Mi faccio una doccia e vado a letto.”
Io me ne sto in silenzio a guardarmi le mani finchè Nico non mi interpella.
“Edo non dici niente?”
“Che faccia quello che vuole, se non vuole mangiare che faccia senza.” dico alzando le spalle.
“Voi due siete proprio strani. Comunque Ginevra ordino anche per te: i miei nipoti devono mangiare che tu lo voglia o no.”
Arrivati in hotel saliamo in camera e mentre Nico ordina la cena al telefono io mi sdraio sul letto massaggiandomi le tempie: mi capita spesso di avere un mal di testa atroce dopo aver studiato qualche ora e adesso è uno di quei momenti.
Chiudo gli occhi cercando di rilassarmi ma li riapro subito quando sento un tonfo sul pavimento.
“Merda.” esclama Ginevra guardando la sua valigia per terra.
“Te la alzo io.” gli dico prima di alzarmi.
“Grazie.”
Appoggio la valigia sulla sedia e torno a letto mentre Ginevra prende un reggiseno rosa e delle mutande dello stesso colore per poi sparire in bagno.
“Oh Edo ho ordinato praticamente tutto il listino. Non sapevo bene i gusti di Ginevra e neanche dei bambini. Ho fatto bene?” mi chiede Nico sdraiandosi sopra di me. Mi limito a sorridergli.
Mi guarda negli occhi un'ultima volta e poi appoggia la testa sul mio petto chiudendo gli occhi.
Questa scena si ripete ogni volta che mi vede triste. Il gesto di sdraiarsi sopra di me equivale a dire “sono qui attaccato a te, non ti preoccupare” e la sua vicinanza mi fa sentire subito meglio.
“Nico?”
Alza la testa e torna a guardarmi negli occhi mostrandomi che ho tutta la sua attenzione.
“Perchè non hai mai portato Lucrezia via con noi?”
“Perchè so che non avreste approvato.”
I suoi occhi adesso mi fissano come se volessero leggere i miei. Distolgo lo sguardo perchè so che ci riuscirebbero benissimo.
“E lei avrebbe approvato noi?” gli chiedo fissando il soffitto.
“Credo di no.”
“E ti sarebbe andato bene così?”
“Edo, non si può piacere a tutti.”
Torno a guardarlo e vedo che la sua faccia è estremamente rilassata e tranquilla. Gli occhi sono talmente verdi adesso che quasi mi accecano e ancora una volta mi ritrovo a invidiarlo.
“Vorrei essere come te.” mi lascio sfuggire sottovoce distogliendo lo sguardo.
“Tu sei pazzo.” mi dice ridendo. Si alza un po' e mi dà un bacio sotto al mento.
Ad un tratto sento qualcuno che chiama il mio nome con voce soffocata. Balzo in piedi facendo cadere Nico che si lamenta e mi precipito in bagno. Ginevra è sdraiata sul pavimento della doccia che respira a fatica.

Eccomi qui! Mi è mancato un sacco scrivere!
Speravo di riuscire a pubblicare un capitolo ieri ma sono arrivata e sono andata direttamente a lavorare quindi non ho proprio avuto tempo purtroppo.
Ci tenevo a ringraziarvi davvero tutte dal profondo del cuore per il vostro sostegno <3
Un bacio!

Nove mesi per due.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora