Capitolo 50: Il quinto anno

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ANNA'S POV

Appena scendo dal treno, abbandono Francesca e Laura per andare a cercare Jace e loro, in risposta, mi sorridono ammiccanti.

Le loro situazioni sentimentali non stanno andando per il verso giusto: Francy ha smesso di provare a parlare con Christian, dati i numerosi insuccessi, e gli ha concesso una pausa di qualche mese. Lau invece non ha visto Ivan per tutte le vacanze estive perché, stando alle sue parole, si è iscritto a una sorta di camposcuola babbano. Mi spiace veramente tanto per lei... è successo proprio quando si era finalmente decisa a dichiararsi e ora dovrà aspettare un bel po'...

Comunque, nonostante ciò, sono felici per me e quest'anno si sono offerte di aiutarmi con Jace. Le adoro.

Trovo la fonte dei miei pensieri seduto in una carrozza con... Giorgia Paciock.

Non la conosco, ma sono riuscita ad ottenere qualche dettaglio da Francy.

Mi ha riferito che anche lei è interessata a Jace, però è troppo timida per farsi avanti. Anche più di me.

Il biondo, che fino a poco prima stava parlando tranquillamente con la sua compagna Corvonero, alza lo sguardo su di me e sorride.

Jace: Hey Anna. Come hai passato le vacanze?

Chiudo la porta della carrozza per poi sedermi di fronte a Jace, con la spalla che sfiora Giorgia.

Anna: Bene dai. Sono andata a trovare nonna Luna e nonno Lysander nella loro riserva per le creature magiche. Adoro quel posto, la prossima estate devi assolutamente venirci.

Jace: Sì, scusami se non ti ho fatto visita. Sai come sono i miei genitori.

Giorgia si intromette all'improvviso: Sono babbani giusto?

Lei non dovrebbe conoscere la storia d'infanzia di Jace. Se gliel'ha raccontata, ho già perso dei punti.

Jace: Già. Sono molto spaventati dal mondo magico. Quando ho nominato le "creature magiche", sono perfino andati a controllare sui miei libri di scuola di cosa si trattasse. Vedendo l'immagine di un Ippogrifo, hanno avuto così tanta paura che non hanno più voluto discutere sul fatto di darmi il permesso per venire da te, Anna.

Anna: Tranquillo, puoi sempre invitarmi da te per cercare di convicerli.

La sua espressione si scurisce e sembra dirmi "Non è così semplice."

Giorgia: Beh Jace, è sempre meglio di essere la nipote di un professore e dell'infermiera della scuola.

Il biondo fa un mezzo sorriso alla rossa e, subito dopo, le carrozze prendono il volo.

Un altro punto a suo favore.

Forse ho esagerato... So quanto i suoi genitori temono il mondo magico.

Notando che ci sono rimasta male, con mia grande gioia, il biondo aggiunge: Tranquilla Anna, so che non hai cattive intenzioni...

Ma viene fastidiosamente interrotto da Giorgia: Comunque anch'io ho passato le vacanze dai nonni. Nonno Neville ha una splendida serra su cui ha lanciato l'incantesimo di estensione irriconoscibile...

Decido di lasciare perdere e assecondarla. Non voglio mostrare il mio lato lunatico in questo momento.

Anna: Non funziona solo su borse e bauli?

Giorgia: No, serve anche ad allargare lo spazio di tende e locali. Vorrei proprio mostrarvela, ci sono degli esemplari di fiori veramente magnifici.

Anna: Immagino. Nonna Luna mi ha raccontato molto su tuo nonno e sulla sua passione per l'erbologia.

Giorgia: Idem per quanto riguarda l'interesse per le creature magiche di tua nonna. Spesso mi dice di quanto gli mancano i suoi migliori amici e i bei tempi che passava qui a Hogwarts.

Jace: Lo capisco, questa scuola è strepitosa. Niente da togliere alla Durmstrang, ovviamente.

Alle parole della Corvonero, mi sento come se una scarica elettrica mi avesse attraversato il cervello: anch'io in futuro dovrò separarmi dalle altre. I nostri percorsi si divideranno e ci resterà solo la malinconia, come quella che prova ogni giorno mia nonna ripensando a sé stessa da giovane.

Sentendo il mio nome, scuoto la testa per sgombrare la mente da questi pensieri negativi.

Anna: Sì...?

Noto solo ora che la carrozza è atterrata e che il biondo e la rossa sono usciti e mi stanno aspettando sull'uscio della porta.

Anna: Scusate, avevo la testa altrove.

Scendo gli scalini e mentre Jace avanza con il suo solito passo veloce, Giorgia mi tira indietro e mi dice a voce bassa: Camminiamo un po' più lente. Ti devo parlare.

La guardo confusa per poi rallentare il mio passo e rispondere: Va bene.

Giorgia: Andrò dritta al punto. Ti piace Jace?

Rimango in silenzio per un po'. Come cavolo ha fatto ad accorgersene?

Anna: È così palese?

Giorgia: In realtà no. Diciamo che sono io ad avere un acuto spirito di osservazione.

Anna: Ah ok.

Mi rivolge uno sguardo stranito per poi chiedermi: Non lo trovi strano?

Anna: No perché?

Giorgia: La maggior parte delle persone lo fanno...

Anna: Mah, a me sembra un pregio. Ti rende una persona empatica, non strana.

Mi ringrazia e sorride, spostando lo sguardo sui suoi piedi che camminano.

Giorgia: Comunque volevo informarti che anche a me interessa Jace, se non lo avessi capito.

No, però hai confermato ciò che mi ha raccontato Francy.

Giorgia: Tuttavia non penso che per questo dobbiamo essere come cane e gatto. Prima di tutto perché ci considera entrambe come amiche.

Anna: Per ora...

Giorgia: Già. E in secondo luogo, non siamo quel tipo di ragazze... o almeno, io non lo sono.

Sospiro.

Ha ragione, mi sono comportata un po' da stupida.

Anna: No, neanch'io. D'altronde, se i nostri nonni erano migliori amici, perché noi non possiamo almeno essere amiche?

Annuisce per poi aggiungere: Esatto.

Aumento il passo per raggiungere il biondo che ormai è a chilometri di distanza da noi e, riferendomi alla nostra piccola competizione, grido in direzione di Giorgia: Alla migliore!

𝕴𝖑 𝖒𝖎𝖘𝖙𝖊𝖗𝖔 𝖉𝖊𝖑𝖑𝖊 𝖘𝖆𝖑𝖊 𝖒𝖆𝖑𝖊𝖉𝖊𝖙𝖙𝖊Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora