Capitolo 19: La sala dell'altruismo

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Dopo aver attraversato la porta, quest'ultima scompare immediatamente e io mi ritrovo in una stanza buia, illuminata solo da una luce bianca nel mezzo di un bivio.

Solo dopo che i miei occhi si sono abituati alla luminosità della stanza, capisco che quella fievole luce, in realtà, è un cartello con delle odiose scritte in rima che recitano:"Se alla seconda sala maledetta vorrai arrivare, una scelta difficile dovrai affrontare".

Lette queste parole, sopra il cartello, appare un'enorme clessidra con la sabbia grigia e altre scritte sulla parte superiore delle porte che si trovano in fondo ai due corridoi.

Aguzzo la vista e leggo prima quelle a sinistra:"Se questa porta varcherai, la tua sorella perduta ritroverai" e poi quelle a destra:"Se non sceglierai me tra le due porte, la più odiosa delle sei prescelte dovrà subire la sua sorte".

Ogni giorno, trascorro un paio di minuti in solitudine a pensare a Diana... ai suoi bellissimi occhi grigi... ai suoi morbidi e lunghi capelli castani dal profumo di gelsomino, il suo fiore preferito...

E lo faccio perché ho la costante paura che, se smettessi di ricordarla, potrei dimenticarmi di lei... Voglio davvero continuare così?

Persa tra i miei pensieri, non mi sono nemmeno accorta che sto piangendo.

Mi asciugo quindi le lacrime con la manica della maglietta e faccio un respiro profondo: per superare questa prova, devo mettere da parte il mio egoismo e scegliere la porta a destra.

Fatti tre passi in direzione della porta, una strana nube grigia inizia a diffondersi per tutta la stanza.
D'istinto, prendo la mia bacchetta, ma svengo immediatamente.

~~~

Mi risveglio nella mia mente, dove tutto attorno a me diventa una specie di schermo del cinema che proietta varie scene: la prima volta che mi sono scontrata con Miriam... tutte le volte in cui ha insultato me o le mie amiche... il momento in cui le altre hanno scelto di fidarsi di lei... quando mi ha derisa con Christian...

Chiudo gli occhi e mi porto le mani alle orecchie... Non devo farmi influenzare o farò il gioco della sala maledetta...

Dopo alcuni minuti, riapro gli occhi e tolgo le mani dalle orecchie: le scene sono scomparse ma davanti a me è comparsa... la mia ombra.

Quando inizia a parlare, sembra come se la sua voce si ripetesse mille volte.

Francy ombra: Lo so che vorresti attraversare la porta a sinistra, lasciare che Miriam scompaia, riabbracciare Diana e farla conoscere alle tue amiche...

Francy: E tu... chi... o cosa... saresti?

Tra un sogghigno e l'altro mi risponde: Beh, io sono solo la rappresentazione di tutte le tue emozioni negative, cara Francesca.

Ogni parola che pronuncia mi colpisce come se mi avesse lanciato Bombarda. Infatti, a fatica riesco a rimanere in piedi e a sostenere il suo sguardo.

Francy ombra: È inutile che provi a resistermi. Quando avrai esaurito tutte le tue forze, le tue stesse emozioni ti schiacceranno e io prenderò il tuo posto.

Francy: I-il... m-mio... posto?!

Francy ombra: Già! Non è fantastico? Christian si potrebbe perfino interessare a te!

Cerco di guardarla male, ma le forze mi abbandonano quasi completamente e io cado per terra.

Quindi sono destinata a scomparire in queste sale? Forse è meglio così... Forse in questo modo riuscirò a rivedere mia sorella e a restare per sempre con lei...

Ma che sto dicendo? È la sala maledetta a farmi fare questi pensieri. E poi, se la mia ombra dovesse prendere il mio corpo, non rincontrerei affatto Diana!

Francy: Non mi arrendo così facilmente, cara sala maledetta...

Mi rimetto in piedi tremando dallo sforzo e, per alcuni secondi, l'ombra assume un'espressione preoccupata, ma poi afferma, influendo maggior forza nelle sue parole: Non l'hai ancora capito che non sei abbastanza forte per sconfiggermi? Miriam non ti aiuterà, anzi, ti tradirà. E Christian non ti vorrà mai. Tutto il suo gruppo di Serpeverde la aiuterà a distruggervi. Se ti arrendi ora, forse, soffrirai meno e potrai rivedere Diana...

Francy: Lo accetto.

La mia ombra chiede sorpresa: Che hai detto?

Francy: Lo accetto. Accetto tutto quello che mi hai detto. Ma sarò io a prendere le mie decisioni, giuste o sbagliate che siano, e ad affrontarne le conseguenze.

La mia bacchetta spunta finalmente nella mia mano destra e sento che tutta la forza che avevo perso ritorna in me.

Francy: Ora, se non ti dispiace, ho una sala maledetta da superare. Lumos Maxima!

L'ombra urla e tenta di fuggire, ma il mio incantesimo è più veloce e la colpisce in pieno, facendola dissolvere.

Quando tutta la luce che ho sprigionato finisce, mi ritrovo nella stanza iniziale e, vedendo che la sabbia nella clessidra sta per finire, corro subito alla porta a destra.

Nonostante ci sia un muro divisorio, mi volto un'ultima volta verso la porta a sinistra e dico con le lacrime agli occhi: Addio, sorellona.

𝕴𝖑 𝖒𝖎𝖘𝖙𝖊𝖗𝖔 𝖉𝖊𝖑𝖑𝖊 𝖘𝖆𝖑𝖊 𝖒𝖆𝖑𝖊𝖉𝖊𝖙𝖙𝖊Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora