Capitolo 39: L'incubo si avvera

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FRANCESCA'S POV

Tutto sembra muoversi al rallentatore: il suo sguardo su di me che si accende di gratitudine, lei che si alza per correre verso di noi, il lampo verde che la colpisce, i suoi occhi che si annebbiano, il suo sorriso che si spegne e infine, il suo corpo che cade a terra.

Il cuore inizia a martellarmi nel petto e il panico ad assalirmi.

Ora quell'incubo ricorrente comincia ad aver senso e capisco anche perché solo io lo facevo: è solo colpa mia se quel lampo l'ha colpita.

Non dovevo interferire con la sua prova... la sala maledetta doveva colpire me non lei.

Mi risveglio dai miei pensieri solo grazie allo schiaffio di Miriam sulla mia guancia destra.

Miriam: ...tson muoviti! Devi aiutarci a portarla subito da Miss Abbott!

Annuisco, ancora sotto shock, e seguo la Serpeverde fino al corpo inerte di Lucia.

Anna le solleva delicatamente la testa, Miriam la schiena e io le gambe, dopodiché Erika e Laura ci superano, una per aprire e chiudere il portone, l'ingresso del reparto proibito e quello della biblioteca, e l'altra per farci strada.

Camminiamo il più in fretta possibile fino alla Sala Grande, ignorando gli sguardi interrogativi degli studenti che troviamo man mano nei corridoi.

Arrivate in Sala Grande, scorgo con la coda dell'occhio destro Chris, Jace, Mike e Josh bloccati dal braccio del professor Alan, dalla cui espressione capisco che ha intuito in che situazione critica ci troviamo.

Di fronte a noi la preside McGranitt sta bevendo un bicchiere di punch, Hagrid sta ballando un lento con la preside di Beauxbatons, Madame Maxime, e il professor Paciock con sua moglie nonché infermiera della scuola, Miss Abbott.

Ci precipitiamo da quest'ultima e Laura urla con agitazione: Miss Abbott!! Lucia è stata colpita da una maledizione... dobbiamo portarla subito in infermeria!!!

L'infermiera, che nel frattempo si era staccata da suo marito e aveva assunto un'espressione allarmata vedendo le nostre facce, tira subito fuori le chiavi e ci fa strada fino all'infermeria.

Ne spalanca la porta, ci dice dove sdraiare la Grifondoro e, intanto che si toglie i tacchi e prende tutto il materiale che le serve, ci chiede i dettagli: Su ragazze! Una di voi mi deve spiegare subito e meglio cos'è successo esattamente.

La preside, il professor Paciock, Hagrid e Madame Maxime irrompono nella stanza mentre il signor Filch tiene a debita distanza gli studenti più curiosi.

Preside McGranitt: Oh santo cielo! Cos'è successo qui?!

Le presidi sussultano e si mettono una mano davanti alla bocca e i professori osservano con preoccupazione il corpo pallido e inerte della Grifondoro.

Miriam, ovvero la meno sconvolta, ci guarda per chiederci il consenso di raccontare tutta la storia e noi annuiamo. 

~~~

Miss Abbott apre la bocca di Lucia e le fa bere un intruglio che ha appena finito di preparare.

Miss Abbott: Ora dobbiamo solo aspettare e sperare che si risvegli...

Anna: Che vuol dire? Non sarà mica...

Miss Abbott: No, respira ancora. È come in una specie di coma.

Miriam: Noi sappiamo come risvegliarla. Dobbiamo solo...

Preside McGranitt: Non se ne parla nemmeno! Signorina Lestrange, mi sembrava di averle detto, due anni fa, di smettere con questa sua insulsa ossessione per le sale maledette, non di coinvolgere altre povere studentesse e...

Francy: Preside, noi non siamo state costrette da nessuno. È stata una decisione presa di mia iniziativa per...

Anna mi prende la mano destra e io mi giro verso di lei.

I suoi occhi pieni di preoccupazione sembrano dirmi "Sei sicura di riuscire a parlare di Diana davanti a tutta questa gente?"

Le sorrido per rassicurarla: se servirà a permetterci di aprire le ultime due sale, lo farò.

Francy: Mi prendo io tutta la responsabilità. Io le ho convinte a seguirmi in questa folle e pericolosa avventura perché mia sorella maggiore, Diana Watson, è scomparsa mentre svolgeva delle ricerche sulle sale maledette e ho motivo di credere che sia rimasta chiusa lì dentro.

Tutti i presenti, escluse le mie quattro amiche, sussultano di sorpresa e lo sguardo duro della preside si intenerisce un po'.

Preside McGranitt: Comprendo la situazione, ma non possiamo lasciarvi continuare oltre. Le sale maledette sono state un pericolo sconosciuto fin dai tempi antichi. Inizialmente, i quattro fondatori di Hogwarts crearono delle semplici sale per mettere alla prova i talenti dei giovani maghi e streghe ma, quando Salazar Serpeverde ebbe la profonda lite con gli altri tre fondatori per via del suo odio verso i babbani, le maledì: non voleva che i nati babbani, o i mezzosangue, o chiunque avesse rapporti con loro potesse migliorare le proprie qualità magiche. Quando lasciò il castello, Godric Grifondoro, Tosca Tassorosso e Priscilla Corvonero cercarono di sistemarle e, non avendo successo, ne proibirono l'entrata con un potente incantesimo fino a quando, molto più di 10 anni fa, una giovane strega riuscì a modificarlo con l'aiuto delle sue compagne, creando la dinastia delle prescelte.

Dalle espressioni nuovamente stupefatte dei presenti, capisco che nessuno era a conoscenza di questa storia eccetto forse Miriam, il cui sguardo è indecifrabile.

Anna: Preside, con tutto il rispetto, non ci importa dei pericoli. Noi vogliamo aiutare Francy nella sua ricerca perché è nostra amica e le vogliamo bene e...

Erika e Laura annuiscono con vigore.

Preside McGranitt: Lo capisco tuttavia questa è la mia decisione. Il corpo docenti della scuola si metterà subito all'opera per trovare una soluzione, senza implicarvi ulteriormente. Non metterò più a rischio la vostra incolumità che vogliate o non. Vi farò seguire ognuna da un fantasma per accertarmene. Entro stanotte deciderò se mettere al corrente o meno gli altri studenti di tutto quello che sta succedendo e, fino ad allora, non parlatene con nessun altro. Ora andate e lasciate la signorina Granger nelle abili e sicure mani di Miss Abbott.

Prima che Anna possa ribattere, le appoggio la mano tremante sulla spalla e le sussurro, guardando anche Erika, Laura e Miriam accanto a me: Va bene così Anna, ragazze, grazie. Abbiamo vissuto fin troppe emozioni oggi e abbiamo bisogno di riposare.

Mentre annuiscono, noto che la stanchezza e lo sconforto che hanno trattenuto fino ad ora si stanno pian piano manifestando: occhi leggermente rossi, palpebre pesanti, occhiaie, spalle ricurve, mani tremanti...

I professori ci scortano fino alle nostre sale comuni, allontanando chiunque provi a farci delle domande.

Arrivate nei nostri dormitori, ci mettiamo in pigiama, ci buttiamo a letto e, appena mi assicuro che Anna sia sprofondata nel sonno, inizio a piangere contro il cuscino, incolpando me stessa per tutto.

𝕴𝖑 𝖒𝖎𝖘𝖙𝖊𝖗𝖔 𝖉𝖊𝖑𝖑𝖊 𝖘𝖆𝖑𝖊 𝖒𝖆𝖑𝖊𝖉𝖊𝖙𝖙𝖊Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora