Capitolo 40: Al San Mungo...

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ERIKA'S POV

Guardo velocemente a destra e a sinistra per poi correre dall'altra parte della strada fino ad una specie di gigantesca cattedrale, l'ospedale San Mungo.

Miss Abbott ha cercato per tutto l'anno che restava di risvegliare Lucia tuttavia, non essendoci riuscita, la preside McGranitt ha voluto che Lucia fosse trasferita al San Mungo sotto le cure di una sua amica-infermiera fidata che un tempo lavorava a Hogwarts, Madame Pomfrey. Appena tutte e cinque ci siamo dichiarate pronte, chi più chi meno, ci siamo fiondate qui.

Miriam è in disparte e osserva con aria meditabonda un punto non definito davanti a sé.

Alla sua destra, Francy è di spalle e abbracciata ad Anna, che le accarezza la schiena cercando di confortarla.

Laura si trova accanto a loro e mi segue con il suo sguardo serio finché non arrivo davanti a lei con il fiatone.

Erika: Scu... sate... mi... sono... in... ritardo...

Laura: Come sempre, Erika.

Vedendo la mia espressione mortificata, Anna aggiunge: Non importa dai, ora entriamo.

Tutte ci raduniamo davanti alla finestra incantata che funge da ingresso e la oltrepassiamo, ritrovandoci nell'atrio principale.

Ci dirigiamo verso la zona di ricevimento, dove una strega di mezz'età un po' robusta e dall'aspetto cordiale, siede a una scrivania, intenta a compilare dei documenti con la sua penna d'oca che, di tanto in tanto, intinge nell'inchiostro alla sua destra.

Appena ci nota, ci sorride e ci accoglie: Buongiorno giovani streghe, come posso aiutarvi?

Laura: Buongiorno, vorremmo far visita alla nostra amica, Lucia Granger, se possibile.

Madame Ellis, come dice la targhetta affissa in alto a sinistra sulla sua divisa, fa apparire un enorme manuale, recita 'Lucia Granger' e lo tocca con la punta della bacchetta.

Le pagine iniziano a sfogliarsi velocemente da sole finché non si fermano su un nominativo lampeggiante.

Madame Ellis: Eccola qui. Lucia Granger, 14 anni, ricoverata per maledizione sconosciuta al quarto piano nella stanza 400B. Che terribile disgrazia... ad una così giovane età poi. Non si è ancora svegliata, ma potete andarla a trovare care.

Anna: Sa per caso se ci sono altre novità?

Madame Ellis: Per ora sappiamo solo che... beh è come se stesse facendo un lungo sogno. Potete parlarle, raccontarle quello che è successo negli ultimi mesi, lei vi sentirà e forse forse la aiuterete a compiere altri piccoli passi verso il suo risveglio!

La ringraziamo e la salutiamo per poi dirigerci all'ascensore.

Appena le porte si aprono, percorriamo il lungo corridoio di fronte a noi popolato da infermiere che vanno avanti e indietro, pazienti appena dimessi e i loro parenti e amici, alcuni dai volti pieni di felicità, altri di tristezza.

Di fianco alla porta chiusa della 400b, seduti sulle sedie d'attesa, troviamo Christian e Josh che, appena si accorgono della nostra presenza, si alzano in piedi.

Josh: Ciao Erika, ragazze, Mike è dentro ma tra un po' dovrebbe uscire e lasciarvi il posto.

Erika: Tranquillo, possiamo aspettare q...

La porta si spalanca di colpo e Mike esce fuori correndo nella direzione da cui siamo venute.

Josh: Mike!

Josh rincorre il suo gemello prima che riesca a parlargli, mentre Christian si precipita dalla sua ragazza e la stringe a sé, ripetendole che non è stata colpa sua e altro che non riesco a capire.

𝕴𝖑 𝖒𝖎𝖘𝖙𝖊𝖗𝖔 𝖉𝖊𝖑𝖑𝖊 𝖘𝖆𝖑𝖊 𝖒𝖆𝖑𝖊𝖉𝖊𝖙𝖙𝖊Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora