Capitolo 46: Amori impossibili

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ANNA'S POV

Appena finiamo di mangiare, un regale gufo nero plana nella nostra direzione con una lettera rosso rubino tra le zampe.

Mentre atterra, la deposita sopra il piatto vuoto di Laura la quale gli accarezza il mento e gli lascia dei pezzi di pane come ricompensa, per poi controllare chi sia il mittente.

Un urletto di gioia le esce dalla bocca, pertanto intuisco subito chi è.

Laura: È IVAN!!

Tutti si girano a guardarla ma lei non sembra curarsene: i suoi occhi sono fissi sul nome del ragazzo.

Laura: Perdonami Anna, ti devo lasciare. Vado a leggerla nella calma e nella riservatezza della mia stanza.

Anna: Ma non sei in camera con Erika?

Laura: Sappiamo entrambe che starà con Josh tutto il pomeriggio.

Anna: Giusto. Comunque tranquilla, vai pure. Ci ved...

Sfreccia via come una cometa senza darmi il tempo di finire la frase.

Perché sono sempre io quella che viene abbandonata dalle amiche per un ragazzo?

Forse dovrei essere meno altruista...

Accantono questi pensieri appena vedo un certo biondo, parecchio giù di corda, che abbandona la Sala Grande.

Mi alzo e lo seguo.

Quando cammina è veloce quanto un boccino d'oro perciò fatico a raggiungerlo.

E dire che ho le gambe lunghe.

Mi fermo non appena lo vedo addentrarsi nella foresta proibita.

La giornata nebbiosa di oggi non fa che aumentare il suo aspetto inquietante.

Che ci va a fare Jace lì?

Decido di addentrarmi anch'io.

Cerco di aguzzare la vista al massimo in quanto più io avanzo, più fitta diventa la nebbia.

Anna Lovegood...

Mi blocco sentendo una voce provenire da... non capisco neanch'io dove.

Le sale maledette vi reclamano...

E tu lo sai benissimo...

Affronta la sala dell'altruismo o la tua amica morirà...

La nebbia davanti a me forma il simbolo della mia sala maledetta il quale sembra avvicinarsi sempre di più a me.

Indietreggio di scatto finendo per sbattere contro... Jace!

Anna: Jace scappiamo!

Gli prendo la mano e cerco di correre via ma lui rimane fermo dov'è.

Jace: Mi stavi pedinando?

Mi volto e tendo l'orecchio: del simbolo e della voce non c'è più nessuna traccia.

Anna: Non hai visto né sentito niente in questi ultimi istanti?

Jace: No. Ora dimmi se mi stavi seguendo perché detesto le persone...

Fiù per fortuna non mi crede pazza... anche se ora mi crederà una stalker.

Anna: Scusami, ho visto che avevi un'aria molto abbattuta perciò ho deciso di seguirti fuori dal castello... Comunque perché sei venuto qui?

Sospira e la sua espressione dura si rilassa.

Jace: Non l'ho mai detto a nessuno, sei la prima a scoprirlo. Quando voglio stare per conto mio, vado a camminare nella foresta proibita per isolarmi dal mondo intero.

Anna: Non quando c'è buio pesto vero?!

Jace: No, di giorno. Non è poi così spaventosa con la luce del sole.

Ripensando a ciò che è appena accaduto, gli chiedo: E questa nebbia non ti preoccupa...?

Jace: Non tanto. La maggior parte delle creature magiche pericolose esce allo scoperto di notte.

"La maggior parte"

Anna: E qual è la ragione per cui oggi sei venuto qui?

Sospira nuovamente, stavolta con rassegnazione, e si siede su una roccia con la schiena contro un albero, facendomi cenno di fare lo stesso.

La roccia è un po' stretta perciò le nostre spalle, le nostre braccia, le nostre gambe si sfiorano.

Tutto ciò mi manda in fibrillazione.

Jace: Non ne potevo più di tenere nascosti i miei sentimenti per Francesca...

Ed ecco che ci risiamo.

Ok Anna, calmati e conta fino a 10. Anzi, fino a 100.

Jace: ...e così l'altro giorno, mentre era con il serpeverde, le ho chiesto di seguirmi per confessarglieli. Ci sono riuscito, tuttavia...

Anna: Lei ti ha respinto. Ti ha detto che siete stati sempre e solo migliori amici e che è innamorata persa di Christian.

Annuisce e appoggia i gomiti sulle ginocchia, continuando a guardare per terra.

Jace: Beh dovevo aspettarmelo. Però non ce la facevo davvero più, Anna. Mi sono tolto un peso, anche se ora ho il cuore infranto.

Fisso per un po' la sua chioma bionda china prima di decidere le parole fatidiche che sto per pronunciare.

Anna: Anch'io ho un amore impossibile.

Si gira di scatto verso di me con una faccia alquanto sorpresa.

Jace: Cosa? E da quanto?

Anna: Dall'anno scorso.

Jace: E mi informi solo ora?

Anna: Già...

Jace ride e aggiunge: Anna, ti ho rotto le scatole per un anno intero con il mio problema di cuore. Per quanto mi riguarda, puoi dirmi tutto quello che ti passa per la testa e io prometto di ascoltarti e aiutarti.

Anna: Mmm davvero?

Jace: Certo. Ora dimmi... chi è il tuo amore impossibile?

Sei tu imbecille...

Anna: Non posso risponderti. Però posso rivelarti che lui è pazzo di un'altra ragazza e che non so come fargliela dimenticare. Ci ho provato in tutti i modi, o quasi.

Jace: Mmm interessante. E quest'altra ragazza lo considera come?

Anna: Sono solo amici, secondo le sue parole.

Jace: Allora hai una speranza! Sono sicuro che se continui a stargli accanto, prima o poi ti inizierà a vedere in un altro modo.

Che ottuso.

In fatto di amore, è corvonero solo di nome e non di qualità.

Forse perché interpreta male la mia espressione, forse perché serve anche a lui, mi prende sotto il suo braccio sinistro facendomi sprofondare sulla sua spalla muscolosa, resa morbida dalla sua felpa blu notte.

Jace: Andrà tutto bene.

Lo guardo per un attimo per poi abbandonare la testa sul morbido della sua felpa e sorridere.

Anna: Già, hai ragione.

𝕴𝖑 𝖒𝖎𝖘𝖙𝖊𝖗𝖔 𝖉𝖊𝖑𝖑𝖊 𝖘𝖆𝖑𝖊 𝖒𝖆𝖑𝖊𝖉𝖊𝖙𝖙𝖊Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora